'Il futuro della Memoria': Martini in Austria per l'anniversario della Liberazione del lager di Ebensee
Una delegazione di studenti fiorentini a Mauthausen con l'assessore Lastri

Redazione Nove da Firenze

FIRENZE- «Il legame che abbiamo costruito è la dimostrazione concreta che dall’odio e dalle divisioni, anche le più profonde, può nascere l’amicizia. E che senza riconciliazione non c’è futuro». Da Ebensee in Austria il presidente della Toscana, Claudio Martini, sottolinea la straordinarietà di un gemellaggio come quello che lega da quindici anni Prato alla cittadina austriaca, sostenuto e promosso dai superstiti e dai familiari delle vittime che in quella valle, durante la seconda guerra mondiale, furono rinchiusi nei lager.

E’ un caso più unico che raro e diventa oggi un messaggio rivolto a tutto il mondo, “in particolare ai paesi coinvolti in guerre drammatiche e distruttive come quella tra israeliani e palestinesi”. L’invito del presidente, che è intervenuto stamani alla cerimonia ufficiale che si è svolta ad Ebensee per i 57 anni della liberazione del lager, è ad imitare quel gesto per far ”prevalere la ragione sulla forza, per fermare l’odio e la violenza, il terrorismo e la guerra”.
«Dall’Italia – ha ricordato Martini – vennero deportate 44 mila persone.

Di queste solo 5 mila riuscirono a sopravvivere e a Prato fecero ritorno in 20. Eppure nel 1987 superstiti e familiari delle vittime di questa enorme ed inaudita sofferenza sostennero e promossero il gemellaggio che, come sindaco di Prato, ho avuto l’onore di firmare. Oggi non c’è più rancore né risentimento, i giovani non si guardano più con sospetto. Ma tutto questo senza cancellare il passato, tant’è che oggi siamo di nuovo qui a ricordare». La delegazione guidata dal presidente Martini è in Austria da ieri.

Ne fanno parte tutti i comuni della provincia pratese e molti altri della Toscana, i familiari delle vittime, i rappresentanti delle associazioni dei combattenti, dei reduci e dei deportati e l’unico superstite pratese in vita che fu imprigionato nel lager di Ebensee, Roberto Castellani. Il presidente Martini ha partecipato oggi alla cerimonia ufficiale per i 57 anni dalla liberazione. Domani è prevista la visita al lager e alla cittadina di Mauthausen.

"Il futuro della Memoria - Per mantenere vivo il ricordo affinché il tempo non cancelli la memoria", era il titolo del progetto promosso dall'assessorato alla pubblica istruzione di Palazzo Vecchio, in collaborazione con la Provincia di Firenze, e inserito all'interno delle Chiavi della Città per l'anno scolastico 2001/2002.

Il progetto era rivolto, come ogni anno, alle terze delle scuole medie inferiori fiorentine, e l'obiettivo è quello di far conoscere agli studenti la 'microstoria' della deportazione passando dallo studio dei libri di testo ad una conoscenza raccontata da esperti o da chi ha vissuto, in prima persona, questa storia. Tutte le classi che aderiscono all'iniziativa partecipano alle celebrazione del "Giorno della Memoria", e fra tutti i ragazzi, da due anni, viene individuata una delegazione (composta da due studenti scelti fra i componenti di ciascuna classe) per partecipare al viaggio studio ai campi di sterminio e unitamente ai rappresentanti dell'Amministrazione fiorentina e delegazioni provenienti da altri paesi in occasione, quest'anno, del 57° Anniversario della Liberazione a Mauthausen.

I ragazzi sono partiti tre giorni fa e oggi li ha raggiunti in Austria anche l'assessore Daniela Lastri. Quest'anno la delegazione è composta da 37 studenti e 4 docenti, tutti ospiti dell'Amministrazione comunale.