Le attività internazionali della Regione Toscana fino al 2005
            Un ulteriore salto di qualita' sul terreno delle 
collaborazioni internazionali e della promozione di una cultura di pace, 
dopo un decennio che gia' ha visto contributi a progetti di cooperazione 
per circa 8 miliardi e mezzo e un ampio coinvolgimento in interventi di 
solidarieta', iniziative umanitarie, progetti di partenariato. E' quanto ci si 
attende dal Piano che, predisposto dalla giunta sulla base della legge 
regionale 17/1999, individua le priorita', i progetti di iniziativa regionale, 
le dotazioni finanziarie che caratterizzeranno le attivita' internazionali 
della Regione Toscana fino al 2005; e insieme, dal Piano di indirizzo per la 
promozione di una cultura di pace, anche questo presentato oggi in 
occasione della conferenza regionale all'Istituto Agronomico.
Il Piano regionale della cooperazione internazionale e delle attivita' di 
partenariato e' il primo documento di questo tipo con una valenza 
pluriennale e punta al consolidamento di quel "sistema regionale della 
cooperazione decentrata" cresciuto negli ultimi anni in Toscana, in grado 
di mettere insieme autonomie locali, organizzazioni non governative e 
associazioni del volontariato, universita', aziende sanitarie, imprese 
pubbliche e private.
            
             Un patrimonio di energie e competenze di 
straordinario rilievo: solo per quanto riguarda gli enti locali , una ricerca di 
Movimondo presentata l'anno scorso  segnalava attivita' di cooperazione, 
solidarieta' internazionale o promozione di una cultura di pace realizzate 
da oltre il 42 per cento dei comuni e delle province toscane, con un "indice 
di solidarieta' internazionale" spesso elevato anche in realta' medio-
piccole o piccole. 
Proprio agli enti locali toscani il Piano assegna un ruolo di assoluto rilievo 
nell'ambito di un impegno di cooperazione che ha come obiettivi centrali 
lo sviluppo sostenibile e il rafforzamento della societa' civile nelle 
comunità locali interessate ai progetti toscani.
 
Il Piano individua due grandi aree prioritarie per gli interventi di questa 
legislatura: l'Europa centrale e orientale e i paesi della sponda sud del 
Mediterraneo.
            
             In queste aree si concentreranno il 60 per cento delle risorse 
a disposizione, a tutte le altre restera' il 40 per cento. 
Per la tipologia delle iniziative finanziate, il 40 per cento delle risorse sara' 
attribuito a 10 programmi e progetti di iniziativa regionale, il 40 per cento 
a progetti presentati annualmente da altri soggetti, il 10 per cento a progetti 
connessi ai gemellaggi e ai partenariati degli enti locali. Un altro 10 per 
cento e' riservato ad un Fondo di emergenza appositamente istituito per gli 
aiuti umanitari.
Dei 10 progetti di iniziativa regionale, 7 si riferiscono ad aree 
geografiche.
            
In Europa sud-orientale sara' sviluppata la rete di cooperazione gia' esistente con i paesi dell'ex-Jugoslavia e dell'Albania; in Europa centro-orientale proseguira' il sostegno attivo al processo di transizione verso l'Ue di Romania e Polonia, con particolare riferimento alle comunita' locali con le quali esistono gia' accordi, mentre si punta anche ad avviare la cooperazione istituzionale ed economica con alcune regioni della Federazione Russa e della Bielorussia; nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, tra le altre cose, si lavorera' alla realizzazione del progetto Med co-operation fra Toscana, Israele e Palestina, con interventi nei settori dei beni culturali, del turismo e dell'ambiente, delle attivita' produttive, dei trasporti e della sanita'.
In America Latina si prevedono interventi a Cuba (in particolare nel campo del recupero, del restauro e della valorizzazione dei beni culturali), in Nicaragua in altri paesi centroamericani (in particolare con programmi di gestione associata dei servizi locali), in Colombia con attivita' che cercheranno di favorire il processo di pace, in particolare nei quattro Dipartimenti con cui esistono accordi. Vari progetti, ovviamente, riguarderanno anche l'area del Mercosur. In Africa, si prevede di contribuire ad azioni di pace e di ricostruzione nel Corno d'Africa, di proseguire nell'impegno per l'autodeterminazione del popolo Saharawi, di sostenere progetti progetti proposti da comunita' di cittadini stranieri residenti in regione, in particolare per il Senegal e il Congo.
             In Asia sud-orientale saranno 
approfonditi i rapporti con Cina, India e Vietnam e saranno utilizzati vari 
strumenti comunitari, come Asia Urbs per un'iniziativa sulla sicurezza 
sanitaria delle pratiche mediche e la prevenzione dei rischi ambientali nella 
provincia vietnamita di Yen Bai, o il progetto Ecolocal nello stato indiano 
del Tamil Nadu. Diverse iniziative si svilupperanno nell'ambito dell'intesa 
con la provincia cinese dello Jiangsu. Infine, un progetto riguardera' 
l'Australia, con progetti per l'artigianato e le piccole e medie imprese, il 
turismo e l'ambiente, l'arte e la cultura, l'olivicoltura e la viticoltura.
Quanto al Piano di indirizzo per la promozione di una cultura di pace, 
che riguardera' il triennio 2001-2003,  il documento raccoglie l'esperienza 
positiva realizzata sulla base della legge 55/1997, con circa un centinaio di 
progetti finanziati, peraltro solo una parte di quelli presentati, a 
dimostrazione della vitalita' della societa'  toscana - e in particolare del 
mondo della scuola - in tema di diritti umani.
Il Piano prevede un collegamento piu' stretto con le campagne 
internazionali promosse dall'organizzazione delle Nazioni Unite e dalle 
sue principali agenzie e con le iniziative di cooperazione della Regione; la 
prosecuzione delle attivita' previste dalle convenzioni firmate con 
Amnesty Internazional e il centro fiorentino dell'Unicef;  il potenziamento 
del centro di documentazione regionale sulla pace di Bagno a Ripoli, che 
diventera' una struttura di  supporto per tutte le iniziative regionali; il 
sostegno alla crescita della presenza degli enti locali sul tema della pace; la 
continuazione di alcune iniziative avviate nel 2000, in particolare assieme 
al Parlamento internazionale degli scrittori per il progetto delle "citta' 
rifugio" per gli intellettuali perseguitati   e assieme alla provincia e al 
comune di Arezzo per il sostegno allo studentato internazionale 
dell'associazione "Rondine cittadella della pace; l'assegnazione di un 
ruolo centrale per le iniziative dell'intero anno alla giornata regionale per 
la pace del 10 dicembre.
Negli ultimi dieci anni la Regione Toscana ha assegnato 
contributi a circa 300 progetti di cooperazione internazionale per un 
ammontare complessivo di oltre 8 miliardi e mezzo, con risorse che si sono 
moltiplicate di almeno cinque volte grazie ai cofinanziamenti di altri 
soggetti pubblici o privati;  ed e' un impegno che il governo regionale 
intende adesso rafforzare.
            
Tutto questo nella consapevolezza che la cooperazione decentrata rappresenta "uno strumento di diplomazia dal basso per la costruzione della pace", ma anche che questa presenza "non e' un di piu' rispetto alle altre attivta' di governo, un lusso, ma l'altra faccia di quello che costruiamo a casa nostra". Questo quanto ha ricordato il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, aprendo questa mattina, all'Istituto Agronomico per l'Oltremare, i lavori della Conferenza regionale sulla cooperazione e sulla pace.
             "La Toscana - ha ricordato 
Martini - ha una vocazione antica, ma sempre attuale, alla pace e alla 
cooperazione, all'incontro e all'accoglienza. E' il frutto di una tradizione 
civile che si oppone decisamente, e nei fatti, a quanti, anche recentemente, 
si sono levati con dichiarazioni mirate a costruire nuovi muri e a seminare 
odio. La pace e la cooperazione, per quanto ci riguarda, sono punti forti del 
nostro programma di governo".
Ed e' su questo terreno che la Toscana intende essere protagonista anche 
nel quinquennio 2000-2005, periodo a cui si riferisce il piano regionale 
della cooperazione internazionale e delle attivita' di partenariato 
predisposto dalla giunta e presentato questa mattina.
            
"Piano - ha ricordato ancora il presidente - che prevede, tra le altre cose, l'assegnazione del 60 per cento delle risorse disponibili nel quinquennio a progetti relativi all'area mediterranea. Vogliamo contribuire a fare proprio di quest'area, cosi' travagliata anche in questi giorni, una realta' di sviluppo e di pace, dove tutte le risorse e le identita' possano essere pienamente valorizzate".