Elena Sofia Ricci in “Come tu mi vuoi” al Teatro della Pergola

Redazione Nove da Firenze

Quando apparve “Come tu mi vuoi” per modernità colpì il pubblico come un pugno allo stomaco. E alla modernità è improntato l'allestimento di Armando Pugliese in scena al teatro della Pergola sino a domenica. Pirandello si ispira a una ad una vicenda giudiziaria dell'epoca, il caso Canella-Bruneri, più noto come «lo smemorato di Collegno», ma se ne allontana per ritrarre una vicenda psicanalitica. La storia della protagonista, infatti, ruota intorno a una vecchia fotografia realizzata dall'ingegnoso inventore di una tecnica stereoscopica: l'effetto consiste nella percezione del rilievo attraverso l'osservazione di immagini che rappresentano un oggetto da due punti di vista diversi.

Un'analogia con le vicissitudini di Elma-Lucia, protagonista che finirà con lo sdoppiarsi anche fisicamente in due corpi privi identità propria. Il suo ritratto è ripreso e moltiplicato in gigantografie sulla scena metallica di Andrea Taddei, mentre una macchina fotografica è sempre presente sulla scena, accompagnata dalle musiche di Antonio.
Storicamente la commedia arriva forse al culmine della sua ascesa internazionale di Pirandello. Nel 1930 “Questa sera si recita a soggetto” debutta i Germania e poco dopo la prima assoluta di “Come tu mi vuoi” (18 febbraio), il ruolo di Marta Abba viene interpretato anche da Greta Garbo.

Pirandello è chiamato ad Hollywood per seguire le riprese del film tratto dalla commedia, girato negli studi della Metro Goldwin Mayer, con la regia di Gorge Fitzmaurice, e con protagonisti, oltre la Garbo, Erich von Stroheim e Melwyn Douglas. Il film incontra i gusti del pubblico mondiale, ma non persuade Pirandello, non certo mutato dal successo.
“Come tu mi vuoi” è infatti l’affermazione di un suo tema-costante, quello della maschera, nel senso di tentativo del personaggio di adattarsi alle convenzioni e alle ipocrisie della società, rientrando nelle convenzioni.

E’ una maschera il nome che la Sconosciuta accetta per costruirsi un’identità e con essa una vita, fino ad accorgersi che il riconoscimento degli altri è un inganno, e che ella, ignara, si è prestata forse all’oscuro intrigo di un uomo e di una famiglia per carpire un eredità.