A rischio lo sviluppo dei territori con la nuova PAC 2028-2034?

Redazione Nove da Firenze

Il futuro della Programmazione europea solleva molte preoccupazioni per lo sviluppo dei territori. L’ipotesi di istituire un Fondo Unico pone interrogativi sul destino dei Gruppi di Azione Locale (GAL) e della programmazione LEADER, minacciando di frenare la crescita dell’intero sistema. È quanto è emerso stamani dalla mattinata di confronto organizzata da Anci Toscana, come soggetto coordinatore dei GAL della Toscana, e dall’Accademia dei Georgofili per avviare un approfondimento sulla prossima Politica Agricola Comune 2028-2034.

L’incontro, ospitato nella storica sede fiorentina dell’Accademia dei Georgofili, ha riunito rappresentanti delle istituzioni comunitarie, amministratori, esperti e associazioni, per condividere una riflessione sugli scenari che si profilano nei prossimi anni e sul ruolo dei GAL come motore di sviluppo locale.

“L'iniziativa di stamani è importante per accendere i riflettori sul tema della futura programmazione europea”, ha dichiarato il direttore di Anci Toscana Simone Gheri. “Si parla sempre di più di centralizzazione dei fondi, mettendo un po' da parte le Regioni: noi siamo invece per mantenere, per i fondi di coesione e per quelli dedicati all'agricoltura, un ruolo di rilievo nei confronti delle regioni e dei territori, in modo che anche i GAL possano continuare ad accompagnare lo sviluppo delle aree rurali e montane”.

“I GAL in questi ultimi anni hanno visto rafforzato il loro ruolo”, ha commentato Marina Lauri, responsabile del settore agricoltura e forestazione di Anci Toscana e membro dell’Accademia dei Georgofili. “Nel corso del tempo sono diventati dei veri e propri laboratori di attivazione delle comunità locali. La sperimentazione portata avanti sui territori, costruendo reti e sinergie tra pubblico e privato, ha portato dei risultati estremamente interessanti in termini di sviluppo e di crescita. Inoltre in questa programmazione, i GAL gestiscono le risorse della Strategia delle aree interne: un riconoscimento del ruolo che i GAL toscani hanno svolto sul territorio regionale.

Siamo quindi molto preoccupati per l'incertezza delle future risorse e per una revisione che potrebbe mettere in crisi un sistema ormai consolidato. Speriamo che la giornata di oggi riesca a lanciare un appello per uno strumento fondamentale per i nostri territori”.

Dopo i saluti di apertura del presidente del Centro Studi Gaia dell’Accademia dei Georgofili Alessandro Pacciani e del direttore Simone Gheri di Anci Toscana, è seguito un panel moderato da Daniela Toccaceli, direttrice del Centro Studi Gaia, con le relazioni di Antonella Frongia (DG AGRI, Commissione europea) e Raffaella Di Napoli (Rete Rurale Nazionale – CREA).

È seguita poi una tavola rotonda coordinata dalla responsabile di settore di Anci Toscana Marina Lauri, con Roberto Scalacci per la Regione Toscana, i GAL e le organizzazioni sindacali agricole e cooperative toscane.

La nuova Politica Agricola Comune rischia di oscurare i Gruppi di Azione Locale, che da anni rappresentano un presidio concreto per lo sviluppo delle aree rurali, la coesione territoriale e l’innovazione” A dirlo è Alberto Grilli, presidente di Confcooperative Toscana I Gal non sono un tecnicismo: sono i soggetti che attuano il programma europeo Leader, lo strumento che permette alle comunità locali di decidere come investire le risorse a disposizione - prosegue Grilli -.

Grazie a Leader, cooperative, enti locali, associazioni e cittadini possono progettare e finanziare azioni concrete sulle priorità del territorio: dalla manutenzione del territorio allo sviluppo di filiere locali, dalla creazione di servizi alle politiche sociali per contrastare lo spopolamento. Senza i Gal, molte iniziative concrete rischiano di non partire. È uno strumento strategico che non possiamo permetterci di perdere”.

Secondo Confcooperative Toscana, la nuova riforma della Pac 2028, con il Fondo Unico europeo, rischia di indebolire questo modello partecipativo. “Occorre garantire che i Gal continuino a operare con autonomia, risorse dedicate e ruolo centrale nello sviluppo locale – sottolinea il presidente –. Solo così le comunità rurali potranno pianificare progetti concreti e sostenibili”.

Grilli ricorda inoltre il ruolo strategico delle Cooperative di Comunità, veri presidi nei territori più fragili. “Queste cooperative possono diventare ancora più efficaci se sostenute con politiche locali mirate e risorse adeguate. Insieme ai Gal rappresentano la spina dorsale dello sviluppo rurale e sociale della Toscana”.

Come Confcooperative Toscana – conclude il presidente – chiediamo a Regione e istituzioni di fare fronte comune per assicurare che la programmazione futura riconosca il valore dei Gal e del programma Leader, valorizzando agricoltura, partecipazione, servizi e coesione territoriale, elementi indispensabili per costruire un futuro sostenibile per le comunità rurali”.

In chiusura è intervenuto in collegamento anche l’europarlamentare Dario Nardella, membro della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo.