La Zona a Traffico Limitato a Firenze 16

Redazione Nove da Firenze

Nel maggio del 1990 le elezioni amministrative ridanno la maggioranza alla formula di Pentapartito. Sindaco resta Giorgio Morales (PSI), ma ad appoggiare la giunta sono DC (il Vicesindaco e Gianni Conti); PRI (Alfredo Franchini e Assessore all'Urbanistica); il PSDI (con Calogero Nani al Commercio); il PLI (con Adalberto Scarlino all'Ambiente) e nei 32 voti di maggioranza c'e anche il rappresentante del Partito dei Pensionati. Al Traffico e il socialista Paolo Cappelletti.La nuova giunta ritiene che la ZTL non abbia scoraggiato assolutamente l'uso delle auto e che abbia soltanto spostato il traffico verso le periferie e i viali di circonvallazione.Graziano Cioni, nuovo Capogruppo del PDS e il consigliere Riccardo Basosi accusano subito Cappelletti di non difendere adeguatamente la zona a traffico limitato.

E nell'aprile del 1991 il PDS raccoglie 7.000 firme contro l'inquinamento acustico (che secondo la USL 10/A supera di gran lunga i valori limite) e le manda alla Procura della Repubblica di Firenze.A maggio l'urbanista bavarese Bernhard Winkler (incaricato dalla giunta precedente) presenta al Consiglio comunale il proprio studio su Firenze. A breve termine propone l'allargamento della ZTL ai viali e l'istituzione di un'isola pedonale da piazza Pitti al Duomo. In prospettiva suggerisce la realizzazione di parcheggi scambiatori e di un tunnel che colleghi il ponte di Mezzo a Campo di Marte.