Sicurezza sul lavoro, Guariniello: “Bisogna dare vita a nuovi comportamenti”

Il Giudice torinese stamani a Firenze per il seminario “Obblighi, deleghe e responsabilità in materia di sicurezza del lavoro”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2012 15:12
Sicurezza sul lavoro, Guariniello: “Bisogna dare vita a nuovi comportamenti”

Portare l'attenzione sul problema della sicurezza sul lavoro, che ogni anno, anche in Toscana, provoca morti e infortuni gravi. Questo l'obiettivo del seminario “Obblighi, deleghe e responsabilità in materia di sicurezza del lavoro”, che ha avuto luogo stamani al “Florence learning center Auditorium”, in via Perfetti Ricasoli, per iniziativa di Qu.In società toscana di formazione del settore sicurezza e ambiente e Interstudi società di ingegneria, con la collaborazione di Iposa.

A parlare del tema Raffaele Guariniello, Capo Vicario della Procura della Repubblica di Torino, e autore del “Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro commentato con la giurisprudenza”. Il giudice Guariniello, analizzando i principali articoli del Decreto 81, il testo unico che da quattro anni norma il settore della sicurezza, ha spiegato ai professionisti fiorentini le questioni fondamentali che si è trovato ad affrontare nella sua lunga esperienza personale: “E' lo stesso concetto di lavoratore che è stato rivoluzionato dal legislatore -ha spiegato Guariniello- che lo definisce come il soggetto che svolge la propria attività nell'ambito dell'organizzazione messa in atto dal datore di lavoro, qualunque sia il rapporto contrattuale, anche non operando necessariamente nei locali d'impresa.

Compresi i lavoratori somministrati, gli stagisti, i collaboratori a progetto. Sul datore, quale utilizzatore finale del lavoro ricadono tutti gli obblighi di sorveglianza sanitaria, formazione ecc. inerenti la sicurezza. Sottende oneri a carico del datore di lavoro anche il rapporto contrattuale con lavoratori autonomi, perché impone la verifica dell'idoneità dei questi a svolgere la propria attività. Come anche nei confronti dei soggetti terzi legittimati il Testo Unico finisce per tutelare con le prescrizioni rivolte alla sicurezza dei lavoratori, la sicurezza di clienti, utenti e fruitori del servizio aziendale.” “Quali sono le prescrizioni fondamentali che il Testo Unico indica?” domanda l'attentissimo pubblico al relatore d'eccezione: “Il Decreto 81 richiede l'adozione di un documento della sicurezza che modelli l'organigramma delle funzioni aziendali che, corredate di adeguate competenze tecniche e poteri necessari, assicurino gli interventi di salvaguardia della salute, in continua relazione di verifica e controllo tra datore di lavoro e responsabili aziendali -spiega il giudice Guariniello- Un documento inadeguato, o incompleto, o reticente, implica conseguenze inevitabili in capo al datore di lavoro, il soggetto che comunque è responsabile essendo l'unico che esercita poteri sovrani sulle decisioni di spesa.

Altri elementi fondamentali identificati dal Testo Unico il documento di delega di poteri anche di spesa al responsabile della sicurezza, necessario per iscritto, ma che comunque non esime il datore di lavoro da ragionevoli obblighi di vigilanza sulle prassi organizzative generali, e l'organigramma di vigilanza ”. “E in ambito pubblico?” Domandano i molti dipendenti dello Stato presenti: “In ambito pubblico l'individuazione del datore di lavoro è più complessa e talvolta ambigua, poiché appunto si deve identificare il soggetto che dispone di autonomi poteri decisionali e di spesa” risponde per esperienza personale il magistrato. “Bisogna dare vita a nuovi comportamenti” è il messaggio che che Raffaele Guariniello lancia dall’evento fiorentino rivolto a imprenditori, dirigenti, responsabili e rappresentanti della sicurezza in azienda e tecnici del settore, che stamani hanno avuto un'occasione confronto con uno dei massimi esperti in materia: oltre che Magistrato del caso Thyssen il giudice di Torino è stato il Pubblico ministero del processo sull’Eternit, che ha recentemente condannato vertici di una multinazionale dell’amianto, ritenuta responsabile di aver provocato malattie e morti nei luoghi sede delle filiali. N.

Nov.

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