Alberghi: licenziamenti a Firenze per il crollo del turismo Usa?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 ottobre 2008 23:44
Alberghi: licenziamenti a Firenze per il crollo del turismo Usa?

Stamane la stampa locale annunciava addirittura 3000 licenziamenti nel settore alberghiero.
Dai dati ufficiali dell’APT emerge una situazione decisamente meno allarmistica, di quella apparsa oggi sui quotidiani locali, del turismo a Firenze, anche se meritevole di grande attenzione. Il consuntivo totale sul movimento turistico sui primi 6 mesi del 2008 indica un segno positivo nelle presenze turistiche, cresciute dello 0,8 %. Le presenze turistiche rappresentano la misura del numero complessivo delle notti spese a Firenze e provincia, perciò di gran lunga l’indicatore economico più importante.

Gli arrivi, invece, hanno un segno negativo del 5,6 % rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli arrivi rappresentano il numero di persone (non di notti) arrivate in questi sei mesi a Firenze. La sintesi è che c’è stato sostanzialmente lo stesso numero di pernottamenti con un numero inferiore di persone. I turisti hanno allungato un po’ il loro soggiorno medio. La sostanziale stabilità del numero delle notti turistiche è il frutto di un bilanciamento tra una diminuzione delle presenze alberghiere e una crescita delle presenze nelle strutture extra-alberghiere.

In particolare nel mese di luglio pur rimanendo questa divaricazione, la diminuzione delle presenze alberghiere è stata meno intensa. Già nel maggio scorso l’Apt aveva segnalato il problema che l’andamento del dollaro rischiava di mettere fuori mercato l’offerta europea e per conseguenza italiana e fiorentina. D’altro canto le condizioni macroeconomiche di quel paese sono di evidente difficoltà. Da questa valutazione è nata una prima campagna “The Fiorino Effect” rivolta proprio agli operatori e turisti americani, già messa in atto nei mesi di maggio-giugno e luglio con la collaborazione dell’Enit USA.

Strategia che sarà rafforzata attraverso una collaborazione e un piano comune dell’Apt di Firenze con l’Enit di New York e delle altre città americane da attuare nei prossimi mesi. Allo studio la presenza di promozioni congiunte Enit-Apt verso città e stati americani più in crescita, fra cui Texas, Stato di Washington e California. Già il prossimo 28 ottobre si terrà un work shop Enit a New York e il 30 ottobre a Toronto. Le azioni dell’Apt in corso hanno permesso finora a Firenze di rispondere molto meglio del resto dell’Italia, e segnatamente di Roma e Venezia, alle difficoltà generali del mercato.

Nel caso di Roma, la diminuzione è sia sul lato degli arrivi sia su quello delle presenze, nei due casi intorno al – 6,5 %.
"Riteniamo l’atteggiamento dell’associazione industriali assolutamente inaccettabile e non corrispondente al reale stato della situazione e probabilmente motivato da altri fini che niente hanno a che vedere con lo stato di salute del settore -commentano dalla Camera del Lavoro- Il numero degli addetti è già ridotto all’osso e pieno di precariato . Molti servizi, compresi quelli strategici, sono da tempo affidati in appalto a cooperative, come lo stesso vicepresidente nazionale di Confindustria ha finalmente riconosciuto.

I dipendenti riescono a mala pena a tenere aperti gli alberghi. Non si capisce dove sarebbero gli esuberi. Inoltre , da una parte si annunciano licenziamenti a mezzo stampa, dall’altra si enfatizzano aperture di nuovi grandi alberghi. Non è con i proclami che si affrontano i problemi del turismo, che come Organizzazioni Sindacali saremo i primi a voler affrontare. Non devono essere i lavoratori a pagare le conseguenze del cattivo andamento di un settore, che sicuramente vede tante responsabilità ad altri livelli.

Precisiamo, contrariamente a quanto annunciato, che, come Sindacati di categoria, non siamo stati convocati da nessuna associazione datoriale tanto meno da Confindustria che rappresenta solo una parte degli alberghi fiorentini. E’ veramente irresponsabile in un momento così delicato per l’economia nazionale e cittadina, terrorizzare i lavoratori degli alberghi, che sono gli unici che, con la loro professionalità, possono risollevare le sorti del settore".

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