Ungulati: pronta la legge per affrontare l'emergenza

La Lega antivivisezionista critica i futuri abbattimenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2015 18:39
Ungulati: pronta la legge per affrontare l'emergenza

FIRENZE - Ungulati: una vera emergenza in Toscana. Per affrontare il fenomeno la Regione varerà una legge apposita, che andrà martedì prossimo, 3 novembre, all'approvazione della giunta per essere poi inviata in consiglio regionale.

La Lega Antivivisezionista -dopo la presa di posizione nei giorni scorsi, dell'assessore regionale all'agricoltura e foreste, Marco Remaschi, favorevole all'aumento delle uccisioni, ribadisce il suo netto diniego verso la caccia per ridurre il numero degli animali: "L’idea che l’uomo possa fare qualsiasi cosa e che l’animale sia un essere inferiore privo persino del diritto alla vita è alla base di tutto e pesa sulle decisioni che vengono prese.  Gli animali sono troppi? Nessuno può dire quanti dovrebbero essere.

Gli animali sono quelli che sono in base a un equilibrio che raggiungono, e in questo caso in conseguenza di comportamenti umani sbagliati. Ricordiamo in breve: immissioni di animali dall’estero, incroci che danno vita a razze ibride più prolifiche, foraggiamenti, pressione venatoria eccessiva. Il cinghiale non compensa la morte causata dalla caccia con la morte naturale ma investe di più nella riproduzione. In pratica, più viene cacciato e più si riproduce. La caccia non risolve il problema e ne sono al corrente le Istituzioni preposte eppure questa politica gestionale è in atto da anni. I rimedi devono essere altri, ad esempio: recinzioni elettrificate unite a foraggio dissuasivo; stop ai foraggiamenti con sanzioni pesanti; selvicoltura naturalistica e sistemica in quanto un bosco capace di fornire cibo e protezione trattiene gli animali; obbligatorietà dei censimenti della fauna selvatica.

Ricordiamo inoltre che il numero dei cinghiali è stato calcolato “approssimativamente” in base agli abbattimenti. Si potrebbe piuttosto iniziare una sperimentazione seria con progetti pilota in aziende agricole con l’uso di barriere repellenti in grado di allontanare gli ungulati. In ultimo ricordiamo ancora la sterilizzazione, che è in via di perfezionamento in altri paesi ed è già attivata in Gran Bretagna e Australia. La decisione facile dell'uccisione di esseri senzienti che, lo ricordiamo, provano dolore proprio come noi, pesa anche sul numero delle vittime della caccia, sul diritto del cittadino di passeggiare nei boschi, sull’inquinamento dovuto a immissione di piombo nell’ambiente.

Ci vuole un approccio serio e responsabile e la ricerca scientifica può fornire soluzioni tecniche che niente hanno a che vedere con carneficine autorizzate".

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