Tasse evase a Firenze: il recupero crediti dopo Equitalia

L'opposizione solleva dubbi sul recupero crediti, la replica di Palazzo Vecchio: "La riscossione è migliorata"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2017 14:43
Tasse evase a Firenze: il recupero crediti dopo Equitalia

La lotta agli evasori fiscali in tempo di crisi è finita al centro dei pensieri dell'amministrazione nazionale e di tutti i municipi locali senza distinzione per la Toscana e Firenze in particolare dove da alcuni anni, grazie agli introiti dovuti ai flussi turistici, è stato ridotta la pressione fiscale sul budget della cittadinanza.Il sindaco Dario Nardella parla di Evasione Fiscale in una recente Newsletter emessa il 14 luglio: "Un’altra battaglia è quella contro gli affitti in nero: è giusto fare impresa, anche se piccola, affittando la propria casa ai turisti e in una città attrattiva come Firenze è comprensibile, ma c’è un limite a tutto.

Quel limite si chiama legge e per questo, con la Guardia di Finanza, andiamo avanti con i controlli per contrastare chi sfrutta la nostra città senza rispettare alcuna minima regola sia dal punto di vista fiscale che dal punto di vista organizzativo. In un anno abbiamo scoperto 1,6 milioni di euro di evasione. Sono anche questi piccoli passi avanti per una Firenze più moderna e vivibile".

Parla però di "impotenza" Sinistra Italiana per voce dell'ex candidato sindaco Tommaso Grassi che sottolinea come Palazzo Vecchio abbia incassato in un anno e mezzo "poco più di 65mila euro dai controlli, nulla in confronto a quanto si è lasciato sfuggire ogni giorno da sotto gli occhi". Dopo aver ricevuto la risposta dell'Ufficio Risorse Finanziarie il consigliere solleva dubbi sulla gestione delle riscossioni coattive, da qui l'intenzione di rivolgersi alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica.Il capogruppo dell’opposizione di sinistra in Palazzo Vecchio sottolinea: “Tasse, sanzioni e canoni comunali ad oggi ammontano ad oltre 60 milioni di euro accumulati in meno di 3 anni.

Bollettini e importi dei quali il Comune sa bene chi e quanto dovrebbe pagare. Sono tanti i soldi in ballo e soprattutto darebbero ossigeno alle casse del Comune e rappresenterebbero tanti fondi da usare per servizi alla cittadinanza”.

Secondo Grassi Palazzo Vecchio "Potrebbe recuperare 60 milioni di euro ma da quando è nato un ufficio, dopo la scelta di non rivolgersi più ad Equitalia, per la riscossione coattiva, composto da un dirigente e un funzionario, oltre al personale tecnico che attua gli indirizzi politici e amministrativi della macchina comunale, ha portato solo risultati assai scadenti.  “Dall'aprile 2016 non ha effettuato neppure un pignoramento immobiliare presso terzi e solo 70 fermi amministrativi dei veicoli.

Una media di meno di 5 mezzi al mese. Vogliamo vederci chiaro ed è necessario che autorità diverse da quelle politiche possano appurare che non vi sia stato a causa della incapacità gestionale e del sistema fallimentare anche un solo euro perso per le casse del Comune. Presenteremo una nostra relazione con la richiesta di indagare in merito a Corte dei Conti e Procura della Repubblica”.

Nardella ci ha propinato dati e numeri sulle cifre recuperate dalla riscossione coattiva che non corrispondono alla realtà" accusa Grassi.Così spiega i pagamenti effettuati il referente dell'opposizione a sinistra "Quei dati derivavano dai pagamenti successivi ai soli solleciti di pagamento che correttamente il Comune ha deciso di inviare prima dell'avvio delle procedure di ingiunzione, alle quali quasi mai, salvo i 70 fermi amministrativi di mezzi a motore hanno seguito atti esecutivi finalizzati al recupero dei crediti vantati dal Comune.

Difficile poter essere incisivi se non si sono mai reclutati i cosiddetti agenti della riscossione che sono gli unici titolati ad effettuare e applicare le misure esecutive. Troppo facile pensare che il recupero crediti e la riscossione coattiva si concretizzi soltanto nell'invio del sollecito, in molti casi chi paga dopo il solo sollecito è chi non ha pagato in tempo o chi si era scordato di effettuarlo”.Il Comune ha aderito alla gara di Anci per delegare ad una cordata di privati la fase dell'azione esecutiva di ingiunzione e di riscossione.

"Nessuno rimpiange Equitalia – continua Grassi – i cui metodi e modi di agire erano assai discutibili, ma dare l'illusione che il Comune stia perseguendo chi non paga per poi scoprire invece che lo fa male e in maniera fallace, non può essere una attenuante. Peraltro adesso pensare di affidare questa delicata fase di riscossione ad un privato, significa dichiarare il proprio fallimento dalla reinternalizzazione del servizio. Adesso che si sono riempite le casse di Linea Comune per sviluppare e realizzare un software, che è così inefficace, che neppure verrà usato dalle nuove società incaricate, non si ammette l’errore? Perché non si è valutato di aderire alla nuova agenzia delle entrate, che ha sostituito Equitalia, e che effettuerà il medesimo servizio dei privati scelti da Anci? Quali sono state le valutazioni economiche e tecniche alla base di questa scelta? Basterebbe che il Comune avesse permesso che somme di denaro dovute all'ente locale, tramite la prescrizione dei tempi per il pagamento, o nel caso in cui fossero trascorsi invano i tempi a disposizione del Comune per avviare le procedure di recupero, oppure l'aver ritardato l'invio delle ingiunzioni a cui non sono seguite azioni esecutive di pignoramento abbiano portato al dissolvimento del soggetto debitore, perché si possa configurare un danno erariale a danno della collettività e a carico dei responsabili tecnici dell'ufficio finanziario”. “Fa sorridere che il capogruppo di Firenze riparte a Sinistra abbia nostalgia di Equitalia e ne elogi i risultati, ma ci dispiace deluderlo: da quando il servizio riscossione è gestito dal Comune la performance del recupero dell’evasione è migliorata” così l’assessore al bilancio Lorenzo Perra replica, dati alla mano, a Grassi. Spiega Perra: “Alcuni parametri dei tempi di recupero con Equitalia dicono che questo era pari a circa il 2% ad 1 anno e a circa il 13% a 5 anni, mentre quelli dell’Urc del Comune (Ufficio Riscossione Coattiva, svolto con il supporto di LineaComune), sono pari a circa il 6% a 5 mesi e a circa il 14% in un anno e mezzo”.Aggiunge ancora “Anche i costi di riscossione sono più bassi.

Inoltre in due anni (dal gennaio 2015 al 31/12/2016), sono stati inviati 106.901 atti, di cui 37.733 ingiunzioni e 69.168 solleciti. Il numero totale di pratiche pagate è 20.822, il 19% del totale”. “Vorrei comunque tranquillizzare Grassi – conclude Perra – siamo molto attenti al tema del recupero dell’evasione, come hanno dimostrato i dati del recupero effettuato insieme alla Guardia di Finanza sull’evasione fiscale e tributaria nelle locazioni turistiche, che ha permesso di scoprire oltre 1,6 milioni di redditi non dichiarati e come dimostreranno i dati dell’evasione di tariffe locali che verranno resi noti nei prossimi giorni in una conferenza stampa.

Dispiace infine leggere che Grassi denigri il lavoro dei cinque dipendenti dedicati alla riscossione coattiva e dei 30 dipendenti di Linea Comune che affianca il Comune nel servizio”.

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