Schmidt: "Non vado a Vienna, Firenze e Uffizi sono la mia casa"

Parla il direttore tedesco che rinuncia al Kunsthistorisches Museum e si candida per un secondo mandato fiorentino. "Questa città mi è troppo nel cuore". Ha chiesto consigli al professor Antonio Paolucci, "amico e maestro"

Redazione Nove da Firenze
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02 ottobre 2019 17:44
Schmidt:
Schmidt (foto Agenzia Dire)

(DIRE) FIRENZE, 2 ott. - "Ho deciso di rimanere agli Uffizi" e rinunciare alla direzione del Kunsthistorisches Museum di Vienna è stato "il primo passo. Ora mi candido per un secondo mandato, senza elementi ostativi, e spero mi venga data questa possibilità" dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. Lo spiega il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, durante una conferenza stampa convocata dopo la notizia della rinuncia all'incarico resa nota dalla stampa austriaca. Ha avuto rassicurazioni dal ministero? "Naturalmente - spiega ai giornalisti- sono in contatto con Roma, ma questo passo", il no a Vienna, "dovevo farlo io. Certo, inserire nel mio curriculum la direzione del Kunsthistorisches, uno dei musi più importanti al mondo, sarebbe stato bello, ma io non vivo per il curriculum, né per il mio epitaffio, ma per la mia vita, FIRENZE e gli Uffizi, che sono la mia casa". 

Nonostante "abbia vinto il concorso due anni fa e sia andato ripetutamente a Vienna per preparare questo lavoro, FIRENZE mi è troppo nel cuore. Anche perché vediamo ora i primi importanti frutti delle misure messe in campo. Vorrei quindi rimanere qui, perché ancora c'è tanto da fare". 

Inoltre "tanti fiorentini mi fermano per strada chiedendomi di restare e di continuare a tutelare e promuovere i beni culturali qui, in Italia, in questa meraviglia di città. E dopo essermi consultato con mia moglie e l'amico e maestro Antonio Paolucci, ho capito che non posso sottrarmi a questo titanico ma entusiasmante impegno".

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