Rifiuti e bonifiche: entro settembre il documento preliminare al nuovo Piano regionale

Lo chiede una mozione presentata da Sì-Toscana a sinistra e votata a maggioranza dal Consiglio. Fattori e Sarti (Sì): “L’attuale è basato su dati gonfiati per giustificare nuovi e vecchi impianti d’incenerimento, come Case Passerini o Montale. La quantità prodotta sta diminuendo costantemente, adesso aumentiamo la differenziata e il riciclaggio per voltar pagina e aprire all’economia circolare”. E' ancora mancante una pianificazione efficace. Interrogazione sulla discarica ‘Scapigliato’

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2017 23:23
Rifiuti e bonifiche: entro settembre il documento preliminare al nuovo Piano regionale

Firenze– Sinistra Italiana, con una mozione ha chiesto e ottenuto dal Consiglio Regionale della Toscana di avviare le procedure per un nuovo PRB, il Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati.

“Redigere celermente, e comunque non oltre settembre 2017, il documento preliminare al nuovo Prb”, il Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati. È quanto chiede la mozione presentata dal Gruppo Sì-Toscana a sinistra in Consiglio regionale, votata a maggioranza dall’Aula.

Sul testo, illustrato dal capogruppo Tommaso Fattori, è intervenuto il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd): “Siamo d’accordo sull’avvio delle procedure del nuovo Piano, già in commissione abbiamo intrapreso un percorso in tal senso e votato una sorta di stralcio”, ha detto chiedendo un rinvio per lavorare a un “atto che entri nel merito”.

“Con questo pronunciamento del Consiglio regionale, che ha condiviso le nostre riflessioni, poniamo una scadenza temporale stringente alla Giunta per avviare finalmente l’iter per un nuovo Piano dei rifiuti, senza procedere ulteriormente con aggiustamenti e modifiche parziali al vecchio piano, che fa acqua da tutte le parti”, commentano Fattori e Sarti. “Il Piano in vigore, approvato nel novembre del 2014, pone obiettivi difficilmente raggiungibili al 2020 senza un netto cambio di rotta, dato che prevede una raccolta differenziata al 70% e un ricorso alle discariche che non superi il 10% dei rifiuti, mentre la differenziata è oggi ferma al 49,76 e gli smaltimenti in discarica al 30%”.

“Obiettivi che andranno ulteriormente innalzati per adeguarci alle direttive europee sull’economia circolare e agli obiettivi più ambiziosi richiesti dal Parlamento Europeo”. “Soprattutto l’attuale piano di rifiuti è basato su previsioni che si sono rivelate patentemente sbagliate e gonfiate, come abbiamo denunciato fin dal primo momento. E’ stata sovrastimata la produzione di rifiuti al fine di giustificare vecchi e nuovi impianti d’incenerimento. Ma il re è nudo, i dati gonfiati sono sotto gli occhi di tutti, così come la necessità di ripensare il fabbisogno impiantistico, a partire dal previsto inceneritore di Case Passerini o dal pericoloso e vecchio impianto di Montale”. “Pur essendo ancora molto indietro nella raccolta differenziata e nel riciclaggio, i dati reali mostrano in ogni caso la tendenza a una costante diminuzione della produzione di rifiuti in Toscana: nel 2015 la quantità di rifiuti prodotta è diminuita del 5,4% rispetto al 2011.

In questo quadro la domanda è, cosa accadrebbe se fossimo in grado di fare anche un vero salto nella raccolta differenziata e nel riciclaggio? Un salto avanti nella prevenzione a monte e nel recupero e riutilizzo delle così dette materie prime seconde? Ecco perché è necessario un nuovo piano mettendo in discussione impianti come Case Passerini o Montale”. “Solo sposando i nuovi indirizzi europei sull'economia circolare, volti a dare la priorità alla prevenzione, al riutilizzo, alla raccolta differenziata e al riciclaggio, si potrà finalmente cambiare decisamente rotta, archiviando per sempre lo smaltimento in discarica e i vecchi inceneritori, diminuendo la dipendenza dalle importazioni di materie prime e trasformando l’”emergenza rifiuti” in una grande opportunità economica e occupazionale”.

Legambiente plaude all’iniziativa politica: “Non è esatto dire che il Piano in vigore ponesse obiettivi irraggiungibili al 2020, ma piuttosto riteniamo che gli strumenti necessari per traguardare quegli obiettivi non fossero i più adeguati. – lo dichiarano Fausto Ferruzza e Mariarita Cecchini, rispettivamente Presidente e Responsabile del settore rifiuti di Legambiente Toscana - Cominciare con il mettere in discussione gli impianti in programma, ammettere che l’eccedenza di infrastrutture di trattamento dei residui indifferenziati è un aspetto centrale, ed esige una concentrazione di sforzi per prevenire, ridurre, riciclare, che auspichiamo siano posti al centro del nuovo Piano.

Manca infine colpevolmente, nel Piano vigente, la promozione del riutilizzo dell’acqua, altra risorsa preziosa troppo spesso trascurata”.

La politica europea svolgerà un ruolo fondamentale, permettendo di realizzare gli investimenti necessari a migliorare la gestione dei rifiuti e sostenere l’applicazione della corretta gerarchia. L’attuale programma di finanziamento (2014-2020) subordina i nuovi investimenti alla conformità dei piani di gestione dei rifiuti predisposti dagli Stati membri per raggiungere i rispettivi obiettivi di riciclaggio. L’aumento del Riciclo è spesso ostacolato dall’incapacità amministrativa, dalla mancanza di investimenti nelle infrastrutture per il riciclaggio e dal ricorso insufficiente a strumenti economici di incentivazione delle filiere industriali delle materie prime seconde.

Se vogliamo stare dentro i nuovi paradigmi dell’Economia Circolare, dobbiamo adeguare i nostri strumenti: un nuovo Piano, avanzato, innovativo, lungimirante è proprio ciò che ci vuole – concludono all’unisono Fausto Ferruzza e Mariarita Cecchini.

"Vorrei, ma non posso (mi manca proprio lo spazio) e non vuol essere una scusante" è una sorta di grido di dolore quello che il Sindaco di Impruneta ha postato via Facebook assieme alla foto scattata all'inceneritore di Zurigo, in sottofondo al parco pubblico.

“Modello che evidentemente gli piacerebbe esportare anche al paesello -commentano i Verdi per Impruneta- se non fosse (mannaggia) per quello .... spazio mancante”.

L’ampliamento impiantistico e della discarica per rifiuti non pericolosi ubicata in località ‘Scapigliato’, nel Comune di Rosignano Marittimo, prevede una diminuzione progressiva dei volumi di conferimento? L’annunciato impianto di valorizzazione delle raccolte differenziate e il centro di ricerca per l’economia circolare sono previsti nel progetto? Nell’area di Rosignano sono annunciate azioni come la raccolta “porta a porta” e l’applicazione di tariffe per i cittadini? Queste le puntuali richieste della interrogazione del gruppo consiliare Sì-Toscana a sinistra, cui ha risposto l’assessore Vincenzo Ceccarelli, leggendo in aula una comunicazione della collega Federica Fratoni. “Una sorta di presa di tempo – ha spiegato Ceccarelli – in attesa di conoscere gli esiti della prima conferenza dei servizi, fissata per il 17 maggio, con presentazione del progetto”.

“Attendiamo elementi e dettagli”, ha affermato Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana). “Per noi è essenziale diminuire i rifiuti a Scapigliato, investire in tecnologia e coinvolgere maggiormente la comunità locale”.

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