Popolare di Vicenza: verso la perdita del capitale investito dai piccoli risparmiatori

BCC Pontassieve: sostegno alle imprese che investono nel risparmio energetico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 luglio 2017 21:51
Popolare di Vicenza: verso la perdita del capitale investito dai piccoli risparmiatori

La vicenda delle due banche venete, di MPS e di altre banche non depone a favore della salute del nostro sistema bancario. Per decenni sono stati erogati prestiti a persone e a imprese che non erano in grado di restituirli. Il costo ammonta a 320 miliardi di euro.

L’azzeramento degli obbligazionisti subordinati delle banche venete, utilizzato per poter attivare gli aiuti di stato per Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, è avvenuto secondo la direttiva europea del Burden Sharing. La stessa normativa che ha azzerato gli obbligazionisti subordinati di Banca Etruria & co in seguito alla valutazione delle sofferenze del 17%. L’azzeramento delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle due banche venete si è dunque realizzato attraverso lo stesso strumento normativo europeo, ma è avvenuto ad una valutazione delle sofferenze del 41%, ovvero più del doppio della valutazione sui crediti in sofferenza delle 4 banche risolte a fine novembre 2015.

Dopo la recente approvazione del decreto legge che interessa anche la Popolare di Vicenza, oggi messa in liquidazione coatta amministrativa, è aumentata la preoccupazione dei risparmiatori interessati al destino della ex Cassa di Risparmio di Prato. Confconsumatori evidenzia che occorre attendere la conversione del decreto legge che ci sarà entro la fine di agosto. Tuttavia, ad oggi, secondo l’analisi svolta dagli avvocati dell’associazione, se il decreto legge fosse confermato, vi sarebbero le seguenti conseguenze: le cause iniziate anche dalla nostra associazione al Tribunale di Prato non potrebbero essere proseguite;gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati azzerati non potrebbero far però causa a Banca Intesa in quanto nella cessione a tale istituto non sono compresi “i debiti della banca nei confronti dei propri azionisti e obbligazionisti subordinati, derivanti dalle operazioni di commercializzazione di azioni e obbligazioni subordinati”. Il Presidente Marco Migliorati conclude: “Confconsumatori, insieme alle altre associazioni, presenterà a breve proposte al Ministero ed a Banca Intesa per salvaguardare le ragioni degli oltre 210 mila azionisti ed obbligazionisti subordinati che hanno visto bruciare circa 11,2 miliardi di euro dei propri risparmi.

Inoltre, Confconsumatori continuerà a tenere aggiornati i risparmiatori sull’evolversi della vicenda, soprattutto a settembre quando si saprà se il decreto sarà confermato o meno.“

Vicini a quelle imprese ed ai liberi professionisti che decidono di “investire” nel risparmio energetico. È questo quello che è emerso giovedì a Pontassieve durante l’incontro “Efficientamento energetico nelle imprese: agevolazioni e incentivi fiscali” organizzato da BCC Pontassieve e CNA Firenze con la partecipazione di UNIfi, per far conoscere alle imprese quali vantaggi e quali opportunità esistono attualmente per gli imprenditori che vogliono intervenire sul risparmio energetico. Alla serata, molto partecipata, è stato spiegato come poter intervenire su questo fronte soprattutto in un periodo storico dove i temi dell’efficienza e del risparmio energetico vanno di pari passo con quello dell’innovazione. Agli intervenuti sono state presentate tutte le opportunità che, attualmente si possono cogliere relativamente alle detrazioni rivolte alle imprese ed ai liberi professionisti con obiettivo di informare, ma soprattutto di agire insieme in modo da poterle concretizzare. “Siamo sempre in cerca dell’innovazione, ma nella tradizione – ha spiegato a margine dell’incontro il Direttore Generale di BCC Pontassieve Francesco Faraoni - questo è il nostro slogan che descrive e caratterizza le nostre strategie operative e commerciali.

Abbiamo svolto l’incontro in sinergia con le istituzioni e le associazioni locali avvalendoci anche dei nostri partner istituzionali come BIT, società di consulenza e servizi nata proprio per volere delle Banche di Credito Cooperativo, che opera per l’affermazione e nello sviluppo delle tre “A”: agricoltura ambiente ed agroalimentare. Un ringraziamento va anche a CarbonSink Group, spin off dell’Università di Firenze, oltre, naturalmente, a CNA”. 

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