DOSSIER

Il Petrolchimico di Brindisi (1969-1972)

di Tatiana Schirinzi

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Indice

Introduzione
1. Preambolo: cenni sulla storia della Montecatini-Edison e sulla politica dei poli di sviluppo
2. L'insediamento dell'impianto di Brindisi e i suoi primi lavoratori
3. La situazione nello stabilimento
    3.1 Le peculiarità della Montedison come stabilimento chimico
    3.2 Il paternalismo impersonale da grande impresa
    3.3 La Montedison come "polo di sviluppo"
    3.4 Le organizzazioni e i loro organismi
4. Il lungo autunno caldo
    4.1 Preambolo: le lotte dei primi anni '60
    4.2 Il memorabile sciopero dei sei giorni
    4.3 Il contratto nazionale del 1969 e la contrattazione aziendale
5. La democrazia in fabbrica
6. Il Patto Federativo ed il contratto nazionale del 1972
Epilogo
Bibliografia

Introduzione

L'argomento di questo dossier è l'impianto petrolchimico, Montecatini e poi Montedison, di Brindisi. Il petrolchimico di Brindisi, gemello di quello di tanto più noto di Porto Marghera, è stato uno dei maggiori insediamenti produttivi che abbiano mai avuto vita nell'Italia meridionale ed ha rappresentato per l'area dove è stato insediato un'esperienza caratterizzata dall'unicità e gravida di conseguenze: economiche, ambientali, sociologiche. Ciononostante l'esperienza petrolchimico nel suo complesso, o anche presa secondo uno degli aspetti indicati ma considerando tutto l'arco della sua vita, non è mai stata oggetto di studio, com'è invece avvenuto per analoghe realtà1. Le fonti a disposizione per indagarla sono invece disperse, di difficile reperibilità, parziali e frammentate e sono: la stampa periodica prodotta dai sindacati all'epoca, difficilmente reperibile nella sua interezza; la stampa locale che però le dedicava pezzi poco articolati; atti di convegni avvenuti in varie parti d'Italia in cui i contributi provenienti da Brindisi vanno ricercati; gli atti parlamentari che del petrolchimico trattavano; alcune fonti ufficiali dell'azienda; gli archivi privati dei vari sindacalisti; infine le testimonianze di quelli rimasti tra i tanti che all'esperienza parteciparono. Accanto a questo magma di fonti primarie, caotico ma ricco e rivelatore, emergono alcuni preziosissimi, talvolta casuali, contributi: alcune tesi di laurea accurate e ad alto grado di sperimentazione2 e alcune indagini sociologiche che gettano luce su periodi molto limitati, ma che permettono di cogliere aspetti altrimenti irrecuperabili3.

È proprio su una parte di queste fonti, quelle che sono riuscita a reperire, che ho lavorato e la ricchezza, e la scarsità, di fonti per i vari archi temporali ha condizionato anche la scelta del periodo esaminato. L'indagine è incentrata infatti sugli anni dal 1969 al 1972: ho scelto questo periodo naturalmente per il momento topico che questi anni rappresentano nella storia del movimento sindacale italiano e per il fitto susseguirsi di avvenimenti e cambiamenti che avvennero allo stabilimento di Brindisi, ma anche perché si tratta degli anni per i quali si intreccia il maggior numero di fonti eterogenee che sono riuscita a reperire.

L'insieme delle fonti che ho visionato è peraltro per certi aspetti sbilanciato a favore delle fonti sindacali, e in particolare delle fonti UILCID, avendo avuto a disposizione l'archivio privato di un dirigente locale di questo sindacato. Credo comunque tuttavia che, avendole inquadrate in un'adeguata prospettiva e confrontate in tutti i casi in cui è stato possibile con altri punti di vista, ho potuto ricostruire gli avvenimenti con un buon grado di approssimazione, in modo vaporoso per alcuni aspetti e più preciso per altri.

Il risultato è un piccolo dossier incentrato sulle prassi e i contenuti delle lotte operaie di un breve lasso di tempo, ma che inserisce quel periodo e quegli aspetti all'interno della più vasta esperienza petrolchimico, provando a fornire una serie di spunti sull'impatto ambientale dell'insediamento e una serie di immagini della società brindisina del tempo.



1. Per il petrolchimico di Gela si veda H. Hytten, M. Marchionni, Industrializzazione senza sviluppo, Milano, Franco Angeli, 1970; per Marghera, G. Gavagnin, C. Grillo, C. Mulas, Porto Marghera: storia di una crescita, Venezia, Marsilio, 1988; per Ferrara, R. Bertoni, Ferrara e il suo petrolchimico, Ferrara, Cds, 2006.

2. R. Apruzzi, Sviluppo capitalistico e organizzazione sindacale a Brindisi: il caso Montedison (1962-69); Tesi di laurea, Università degli Studi di Bari, a. a. 1978/79 e D. Urgesi, Le forme della coscienza operaia nei reparti a ciclo continuo della Montedison di Brindisi : una ricerca empirica; Tesi di laurea, Università degli Studi di Lecce, a. a. 1981/82. Rosella Apruzzi oltre ad avermi fatto visionare parti della sua tesi, mi ha fornito prezioso aiuto - attraverso un colloquio e con la realizzazione apposita di alcune pagine schematiche - permettendomi di ricostruire un quadro della situazione complessiva dello stabilimento per gli anni fino al 1969.

3. M. Stefanelli, Settore chimico e organizzazione della classe operaia nel mezzogiorno : la Montedison di Brindisi, in "Sociologia dell'organizzazione", 2, 1974, n. 3, pp. 72-120 e F. Crespi, Adattamento e integrazione, Milano, Dott. A. Giuffrè Editore, 1964.