Musica: nella Cattedrale di Firenze la Missa in Do maggiore di Mozart

Oboi protagonisti al Museo Orsanmichele. I ritmi del Medioevo al Museo Bandini di Fiesole. ContempoartEnsemble all’Opera di Firenze. Thierry Fischer sostituisce Vladimir Jurowski lunedì al Maggio. Un concerto di beneficenza nella Basilica di Santo Spirito

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 maggio 2016 20:41
Musica: nella Cattedrale di Firenze la Missa in Do maggiore di Mozart

Domenica 15 maggio 2016, per la Santa Messa di Pentecoste, i solisti e il coro della Cappella Musicale della Cattedrale di Firenze con l’Orchestra dei Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, eseguiranno integralmente la Missa KV 317 in Do maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart detta “Kronungsmesse”. Durante la Santa Messa, con inizio alle ore 10.30, presieduta dal Cardinale Giuseppe Betori, verranno, inoltre, eseguiti brani tratti dal repertorio Gregoriano e polifonico. Si tratta di un’ulteriore occasione di collaborazione tra la cappella Musicale della Cattedrale di Firenze e il Maggio Musicale Fiorentino dopo la messa allo stadio per la visita di Papa Francesco a Firenze, lo scorso novembre, e la Santa Messa di Pasqua.

Domenica 15 maggio alle ore 17:00 al Museo Bandini di Fiesole si terrà: ‘Rime e ritmi dal Medioevo. Un antico strumento musicale risuona al Bandini’, un evento reso possibile grazie alla disponibilità della “Scuola di liuteria toscana Fernando Ferroni” di Sesto Fiorentino e dell’Associazione “Octava Rima” di Prato e rientra nel progetto ‘Ad Futura’ nato con l’intento di valorizzare il patrimonio artistico-culturale presente sul territorio. A Fiesole, nel Museo Bandini è stato individuato il polittico di Giovanni del Biondo, pittore documentato a Firenze dal 1356 al 1398, raffigurante l’‘Incoronazione della Vergine e gerarchie celesti’: nella parte inferiore del dipinto sono raffigurati alcuni angeli che suonano strumenti musicali medievali e uno di questi è appunto una viella, uno strumento musicale a corde, simile a un violino. La Scuola di liuteria toscana ‘Fernando Ferroni’ ha deciso di riprodurla secondo le proporzioni individuate sul dipinto: la viella, ricostruita dal maestro liutaio Fabio Chiari, ha il piano musicale in abete rosso, il manico in pioppo nero, le decorazioni riprodotte in foglia d’oro e le corde in budello sintetico.

La Scuola e il maestro Chiari doneranno la viella al Comune di Fiesole. Lo strumento è perfettamente funzionante e suonerà nel corso dell’evento ideato da “Octava Rima”, un’associazione che ricerca e rielabora canti, musiche e danze medievali nel rispetto dello spirito e dei canoni della tradizione.

Geniale è la personalità di Antonio Vivaldi, tanto che, a quasi tre secoli di distanza, anche i più innovativi musicisti contemporanei continuano a confrontarsi con le sue Quattro Stagioni. Proprio dai celeberrimi primi quattro concerti per violino, pubblicati nel 1725, muovono le due composizioni che saranno interpretate domenica 15 maggio alle ore 20 allOpera di Firenze (Piazzale Vittorio Gui, 1), dal ContempoartEnsemble, gruppo che riunisce alcuni dei nuovi talenti della musica d’oggi, con il violinista Duccio Ceccanti e il direttore d’orchestra Vittorio Ceccanti.

L’evento, dal titolo “Le Stagioni Americane”, si svolge nell’ambito del 79/o Maggio Musicale Fiorentino, e propone due composizioni ispirate a Vivaldi, riviste in chiave contemporanea da Philip Glass e Astor Piazzolla, il primo attraverso il sintetizzatore elettronico e il secondo infondendo sfumature jazz e suggestioni di tango argentino. Sia il Concerto n. 2 “The American Four Seasons”, per violino, archi e sintetizzatore elettronico di Philip Glass (del 2009) che “Las cuatro estaciones porteñas” per violino solista e archi di Astor Piazzolla (scritte tra il 1964 e il 1970) reinterpretano il lavoro del musicista barocco in maniera innovativa.

Si ascolterà una musica di forme simboliche, che ruota attorno al tema del tempo, affrontato in maniera differente e personalissima, partendo dalla comune fonte d’ispirazione. Gli elementi vivaldiani vengono destrutturati e fusi, interpretati e trasformati, l’irrequietezza barocca si tinge di nuovi cromatismi, in un viaggio percorso su due rette parallele, America del nord e America del sud, un dialogo tra passato e presente, per gettare un ponte verso il futuro. Sostituendo al clavicembalo il sintetizzatore, Philip Glass porta le sue stagioni nell’alone sperimentale di un viaggio nello spazio, ad osservare come i movimenti della terra alternino le stagioni.

I suoni sono necessari e atavici. Hanno un sapore a metà strada tra l’antico e il futuribile. Piazzolla, invece, descrive la natura dell’uomo. Le sue estaciones porteñas composte a un quarto di millennio di distanza da Vivaldi rappresentano il vorticoso girare della variegata giostra di emozioni che forma un essere umano nel suo relazionarsi con gli altri. Al violino il compito di tradurre in musica tutte queste sfumature, richiedendo una notevole bravura all’interprete che dovrà muoversi tra i vari generi musicali miscelati con la famosa sapienza dal grande compositore argentino: il tango su tutti, visto che l’aggettivo porteñas è riferito proprio a quel porto di Buenos Aires che ha dato luogo al genere.

E’ dedicato all’oboe il doppio concerto dell’Orchestra da Camera Fiorentina in programma domenica 15 e lunedì 16 maggio al Museo di Orsanmichele (ore 21 – via dell’Arte della Lana – Firenze - biglietti 12/15 euro, prevendite www.boxol.it e presso la cassa del Museo nei giorni degli spettacoli) che vede protagonisti due giovani virtuosi dello strumento, Davide Guerrieri e Gabriele Palmieri, diretti da Giancarlo De Lorenzo. In programma il “Concerto per due oboi e archi Op.9 n°9” di Tomaso Albinoni, compositore del barocco veneziano che contribuì non poco alla diffusione dell’oboe in Italia, giunto dalla Francia sul finire del XVII secolo.

Notevole fu l’influenza di Albinoni su Johann Sebastian Bach, che non a caso segue con il “Concerto in fa maggiore per oboe e archi BWV 1053”, partitura in tre tempi ricostruita dai musicologi sulla base di una versione per cembalo solista. E ancora, il “Concerto per due oboi e archi” di Antonio Vivaldi, in cui ritroviamo la stessa grazia e il gusto coloristico dei noti concerti per violino, e la “Serenata per archi op.22” di Antonín Dvořák. L’apertura delle serate è riservata, come di consueto, a un compositore contemporaneo: di Andrea Benedetti viene eseguito “Disco G”, creazione “che porta con sé il ‘rainbow’ che tutto può unire: il primo vero pezzo LGBT che mai sia esistito” a detta dello stesso autore. Sul podio dell’Orchestra, come detto, Giancarlo De Lorenzo, già direttore stabile dell’Orchestra Vox Auræ di Brescia e dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza.

A causa di una indisposizione prolungata, Vladimir Jurowski è stato costretto a rinunciare alla direzione del concerto di lunedì 16 maggio alle ore 20 presso l’Opera di Firenze. A sostituirlo ci sarà il maestro Thierry Fischer, direttore musicale della Utah Symphony Orchestra e direttore principale della BBC N.O.W., che la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia per la sua pronta disponibilità. Il programma della serata è confermato con una sola variazione ma sempre nel segno di Wolfgang Amadeus Mozart: la giovanile Sinfonia in sol maggiore K 318 prevista in apertura, sarà sostituita dalla più celebre Sinfonia Praga K. 504.

Lunedì 16 maggio alle ore 21, nella Basilica di Santo Spirito a Firenze, il conservatorio Luigi Cherubini eseguirà un concerto di beneficenza a favore dei progetti dell'Operazione Mato Grosso, Onlus fondata 53 anni fa da Padre Ugo De Censi, prete missionario salesiano, originario della Valtellina, oggi 92enne. L'associazione è attiva in oltre 100 missioni, in Bolivia, Brasile, Ecuador e Perù. Per le migliaia di opere di bene che Padre Ugo ha fatto in favore dei poveri con le sue missioni le autorità peruviane gli hanno dedicato un busto e un murale. E’ l’unica persona al mondo che ha ricevuto questo riconoscimento a lui intitolato pur essendo ancora in vita! L'ultimo sogno in ordine di tempo del fondatore dell'OMG, oggi 93enne, è la costruzione della "Città dell'amicizia" e il mantenimento dei 5 grandi asili, inaugurati lo scorso agosto nel deserto di Chimbote in Perù.

Foto gallery
Video gallery
In evidenza