Ospedale di Figline, 9 positivi tra degenti e personale sanitario

Coronavirus: i contagi nel reparto di Medicina B. A Santa Maria Nuova saranno attivati 22 nuovi posti letto Covid. Vicofaro, 15 positivi. Una persona ha rifiutato il test. L'ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio sarà di nuovo presidio low care con 30 posti letto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2020 18:27
Ospedale di Figline, 9 positivi tra degenti e personale sanitario

Firenze – Nove persone tra degenti e personale sanitario sono risultate positive nel reparto di Medicina B dell’ospedale Serristori di Figline Valdarno. Sono 4 Oss, 2 infermieri e 3 pazienti. Sono risultati tutti negativi i tamponi effettuati nella tarda serata di ieri sera sugli altri pazienti, 18 in tutto quelli ricoverati in Medicina B, e sul resto del personale sanitario. La decisione di effettuare i tamponi su degenti e operatori di tutto il reparto, è scattata dopo che nella giornata di ieri una paziente è risultata positiva a un controllo e una infermiera ha cominciato ad accusare febbre e altri sintomi che potevano essere riconducibili al Covid. Nella notte sono arrivati i risultati dei tamponi e subito i pazienti risultati positivi sono stati isolati in stanze dedicate.

Nella giornata di oggi nel reparto di Medicina B dell’ospedale Serristori sono previste diverse dimissioni, almeno sei. Si tratta di pazienti dimissibili perché in condizioni stabili ma che, una volta lasciato l’ospedale, dovranno andare in quarantena. I familiari sono stati naturalmente tutti avvertiti.

Come da procedura è stata avviata l’indagine epidemiologica che è tuttora in corso.

Su questo fronte si registra una nuova riorganizzazione dei posti letto Covid tra domani e martedì prossimo all’ospedale Santa Maria Nuova, con l’attivazione di nuovi complessivi 22 posti letto Covid tra Medicina e Obi, e 4 posti di Terapia Intensiva Covid.

Ai 16 posti attivati lunedì scorso in Medicina A, da domani se ne aggiungono altri 10 in Medicina D, entrambe al secondo piano e contigue fra loro, per un totale di 26 posti letto. Già domani mattina intanto altri 12 posti letto Covid vengono messi a disposizione al piano terreno dove è collocato ora l’attuale OBI che ha una disponibilità di 2 posti in più e si trova lungo un percorso più mirato. Il reparto cosiddetto “bolla, invece tornerà ad essere reparto OBI per l’osservazione dei pazienti no Covid.

Da martedì prossimo, inoltre, all’ospedale Santa Maria Nuova negli spazi dell’attuale terapia intensiva, saranno attivati 4 posti letto Covid di Terapia Intensiva. I posti letto di terapia intensiva no Covid saranno recuperati nella terapia intensiva cardiologica.

Rimangono nella Medicina B e C del Santa Maria Nuova circa 30 posti letto no Covid di area medica.

Intanto è proseguito anche stamattina lo screening agli ospiti del centro di accoglienza di Vicofaro di Pistoia, che era iniziato ieri (giovedì 22 ottobre).

Nella mattinata sono stati eseguiti altri 6 tamponi che, sommati ai 105 svolti nella giornata precedente, diventano complessivamente 111.

Anche stamattina i test sono stati effettuati da un medico ed un infermiere dal team Usca (unità speciale di continuità assistenziale); sono stati sempre utilizzati i tamponi rapidi per diagnosticare l'infezione Covid19.

Sono risultate positive 15 persone, che sono state trasferite presso un albergo e quindi in isolamento; sono invece risultate negative 96 persone e, di queste, 76 hanno accettato di svolgere la quarantena in albergo sanitario.

Al momento nella struttura, sulla base dei casi valutati, risulterebbero presenti una ventina di ospiti, tutti negativi, oltre ad una persona che ha rifiutato il test.

Il dottor Daniele Mannelli, direttore della zona distretto pistoiese e direttore del dipartimento rete sanitaria territoriale, ha precisato che questa fase dello screening, che ha riguardato la totalità degli ospiti del complesso parrocchiale di Santa Maria Maggiore che si sono presentati al punto sanitario interno all'area, compiuta ai fini della sicurezza sanitaria di quella comunità e della intera collettività, possa dirsi conclusa. 

Tutto questo mentre nei prossimi giorni l’Ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio sarà di nuovo presidio low care con 30 posti letto, per il ricovero di pazienti positivi, che ancora necessitano di assistenza.

La decisione del nuovo assetto, in accordo con l’amministrazione locale, è dovuta al progressivo andamento dell’epidemia e la necessaria integrazione con gli altri presidi della rete ospedaliera della zona empolese valdelsa, valdarno inferiore. Nei mesi scorsi, durante la fase acuta della pandemia, questa scelta strategica ha permesso un efficace e tempestivo supporto alle criticità emerse sul territorio.

L’esperienza maturata in questi mesi ha portato a ripensare la funzionalità di un’assistenza ospedaliera integrata:la stretta collaborazione tra i presidi ospedalieri, ognuno nella loro rispettiva funzione, ha permesso infatti di gestire con grande professionalità degli operatori la fase epidemica e di garantire adeguata assistenza sanitaria a tutto il territorio di riferimento.

L’attività chirurgica programmata del centro artoprotesico di Fucecchio sarà spostata su altri presidi della rete ospedaliera in funzione della temporanea rimodulazione dei suoi spazi a supporto degli altri presidi territoriali, garantendo inoltre parte dei posti letto dedicati alle cure intermedie e all’attività riabilitativa di pazienti covid positivi

Questo modello, già attuato nella fase precedente dell’epidemia, aggrega ulteriori funzioni di ricovero, integrate in modo da gestire i pazienti sotto diversi profili di assistenza.

Il nostro piccolo ospedale San Pietro Igneo ha fornito una grande prova di professionalità e di capacità di adattamento quando, nella scorsa primavera, ha fornito un supporto fondamentale all'ospedale San Giuseppe di Empoli. Oggi che i contagi sono tornati a salire e c'è necessità di nuovi posti letto, il San Pietro Igneo risponde presente- afferma Alessio Spinelli, Sindaco di Fucecchio- E' un dispiacere dover rinunciare momentaneamente a quell'attività artroprotesica che fa del nostro nosocomio un'eccellenza regionale, ma la salute pubblica oggi ci impone di dare risposte all'emergenza Covid.

In fondo è questo il compito della Sanità, fornire risposte ai bisogni di salute dei cittadini in tempo reale. La Sanità Toscana e l'Asl Toscana Centro possono contare su un ospedale, quello di Fucecchio, che è già pronto a riconvertirsi per aiutare le persone bisognose di cure intermedie Covid, grazie al personale medico e infermieristico e alle capacità organizzative dei dirigenti."

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