Omaggio a Raffaello Pecchioli poeta e scrittore ribelle

Prato: grande successo la serata al teatro Magnolfi. Versi declamati dall’attrice Valentina Cipriani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2023 18:19
Omaggio a Raffaello Pecchioli poeta e scrittore ribelle

Una serata all’insegna della poesia per ricordare Raffaello Pecchioli, con il teatro Magnolfi di Prato stracolmo e attento e la lettura, intensa e appassionata dei versi declamati dall’attrice Valentina Cipriani.

Sul palco, a parlare della figura di Pecchioli uomo e artista, il regista Massimo Luconi, l’assessore alla cultura Simone Mangani, l’italianista Marco Parretti, l’editore Alessandro Attucci e il giornalista Riccardo Mazzoni.

Pecchioli è stato “un prisma con tante facce”, un grande poeta che ha vissuto questa condizione dell’anima come una condanna a vita, ma anche un rivoluzionario antiborghese contro il potere costituito, pronto a contestare anche la rivoluzione diventata potere. 

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Un anarchico a tutto tondo, insomma, dallo stile letterario originalissimo in grado di scorticare la lingua italiana nelle sue più acute asprezze ma anche di aprire improvvisi squarci di narrazione aulica.

Forte di una cultura smisurata, che spaziava da Malaparte a Ovidio, da Dante a Borges, dai classici russi a Victor Hugo, frutto di notti matte e disperatissime passate sui libri prima di presentarsi insonne al forno paterno per fare il pane, Pecchioli declamava a memoria indifferentemente La nuvola in calzoni di Majakovsji e le poesie latine, di cui destreggiava mirabilmente la metrica. 

Pecchioli è stato il ribelle che fuggì da casa, ancora adolescente, per andare sulla tomba del “padre” Dante a Ravenna, e fu uno degli eletti ammessi a visitare Malaparte morente nella clinica Sanatrix di Roma. 

Dante, Malaparte e Majakovskji sono state le stelle polari della sua vita di poeta e di scrittore.

E’ stato un comunista anarchico, che da dissidente nato non esitò a prendere a bersaglio la nomenklatura del suo partito e del suo primo giornale, l’Unità, una battaglia amara che ha trovato ampio riscontro nelle pagine del suo libro postumo, Via delle Bocche del Lupo 73, un romanzo che alterna prosa ostica e brani di autentica poesia – un’armonica dissonanza descritta mirabilmente da Parretti nel suo intervento - quando descrive il grande amore della sua vita: l’Africa.

Troppa era la distanza tra la poesia che aveva dentro e il mondo di fuori, vissuto come una continua tempesta da fronteggiare: per questo negli ultimi anni di vita si ritirò definitivamente nella sfera più intima, nella solitudine della Piccola Morte, nel Topo, racconto di Natale ricolmo di presenze e di attese, con la neve stesa sul paesaggio di fuori come un manto salvifico. 

La poesia gli sgorgava da un’anima perennemente irrequieta, e la serata al teatro Magnolfi ha preso spunto da due sublimi poemetti scritti entrambi di getto: Lettera per un Natale con neve e Lettera per un Natale senza neve, due cascate di versi da brividi scritti nel canovaccio della illuminante traccia di Majakovskji. 

Ma Raffaello è stato anche un grande romanziere: se è uno struggente sprazzo di solitudine, Via delle Bocche del Lupo 73 apre uno spaccato a tratti inquietante sull’ottusità della burocrazia e sulla sconfitta di un’intera generazione disillusa dal sogno della Rivoluzione d’Ottobre. Qui emerge il Pecchioli sceso dall’empireo della poesia e provato dalle dure esperienze della vita, e lo stile letterario si sofferma, tra arcaiche durezze lessicali, su personaggi grotteschi che ricordano i dirigenti-nani di Gnomiade, uno dei suoi primi lavori. 

E’ stato anche un pratese appassionato, Raffaello, che amava in modo viscerale la sua città con un’anima troppo grande per essere compresa da chi l’anima l’ha smarrita da tempo. Evocato dai ricordi incalzanti e dai suoi versi recitati magnificamente, Pecchioli ha aleggiato per tutta la sera sul teatro Magnolfi. Anche se, sicuramente, non si è mosso da Spazzavento, accanto a Malaparte, “per sollevare il capo ogni tanto e sputare nella fredda gora del tramontano”.

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