Meningite: ricoverato a Prato un uomo appena vaccinato

Meningococco di tipo C, nuovo caso in Toscana. Indicazioni per la Profilassi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2016 18:59
Meningite: ricoverato a Prato un uomo appena vaccinato

L'uomo, 62 anni, residente a Chiesina Uzzanese è ricoverato a Prato. In corso l'analisi epidemiologica che tende a ricostruire anche i contatti avuti dal paziente ricoverato adesso nel reparto di terapia intensiva.L'Asl Toscana Centro ha diramato l'appello ad effettuare la Profilassi antibiotica per chi avesse frequentato il ristorante Da Santina a San Cassiano di Controne (Bagni di Lucca) all’ora di pranzo di domenica 21 febbraio.  "La raccomandazione non riguarda coloro che hanno frequentato il locale in altri momenti e in altre date" spiega la Asl, che sottolinea come la profilassi debba essere eseguita anche qualora sia già stata effettuata la vaccinazione.

Forte la preoccupazione in rete a seguito di questo nuovo caso che vede coinvolto un soggetto sottoposto nelle ore precedenti alla vaccinazione. La vaccinazione non ha effetto immediato, hanno più volte specificato in questi mesi gli esperti, e pertanto l'iniezione avvenuta solo poche ore prima non ha immunizzato l'uomo. Possono esserci concause tra la vaccinazione e l'infezione? Il vaccino non conterrebbe il batterio, ma solo elementi atti ad alzare le difese immunitarie, nello specifico "un polisaccaride coniugato e non contiene il batterio ma solo alcune piccole frazioni antigeniche che servono a sviluppare la risposta immunitaria".L'iniezione, inoltre, ha effetto, e copertura a distanza di alcune settimane (30 giorni circa) ed a seconda delle tipologie di paziente e del caso specifico di risposta alla vaccinazione stessa.

Il batterio resta in incubazione per un periodo di circa dieci giorni e di questo tiene conto l'informativa che solitamente giunge a seguito della conferma da parte dell'istituto di analisi sull'infezione da batterio, e volta a segnalare i potenziali pazienti da sottoporre a profilassi poiché entrati in contatto in vario modo con il soggetto ricoverato.

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