Manovra, Marrucci (Ali): 'In Toscana tolti € 31 mln. agli enti locali'

Nuovi tagli ai Comuni. Appello al Governo: “Ci ripensi: così meno servizi e aiuti alle famiglie”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2023 18:26
Manovra, Marrucci (Ali): 'In Toscana tolti € 31 mln. agli enti locali'

Firenze, 1 novembre 2023 - "La manovra varata dal Governo percorre una strada sbagliata: quella di togliere risorse alle autonomie locali, riproponendo una stagione di tagli che credevamo definitivamente superata".

Lo dichiara il presidente di Ali Toscana, e sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci, commentando la manovra di bilancio per il 2024 varata dal Governo.

“In Toscana Irpet ha calcolato che verranno a mancare oltre 46 milioni a Regione, Comuni e altre istituzioni locali. E’ vero che ve ne dovrebbero essere 15 in entrata a determinate condizioni e per alcune realtà, ma il saldo sarà negativo per almeno 31 milioni. Tagli a cui si devono poi aggiungere quelli previsti per la spesa sanitaria che toglieranno alla Regione Toscana almeno per il 2024 altri 163 milioni che, se sommati ai 141 milioni in meno del 2023, formano la cifra complessiva di 305 milioni in meno per la sanità rispetto al 2022. E senza quelle risorse la Regione dovrà necessariamente o tagliare drasticamente i servizi sanitari oppure ridurre le risorse ad altre voci di bilancio. Quindi, oltre a continuare un silenzioso attacco alla sanità pubblica e universale, si innescherà anche un meccanismo alla fine del quale molte famiglie toscane non avranno servizi o li avranno in misura ridotta”.

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"Togliere risorse agli enti locali toscani vuol dire costringere tanti sindaci a dover chiudere o ridurre servizi, a non poter dare risposte alle situazioni di maggior bisogno, con effetti che nessun bonus poi potrà recuperare. Basti pensare a quello che sta succedendo con il taglio già deciso dal Governo sul contributo affitti. È comprensibile che in una situazione di congiuntura economica non favorevole vi sia attenzione al fronte delle uscite, ma non si capisce perché le vittime sacrificali di una legge di bilancio per lo più in deficit debbano essere, ancora una volta, i Comuni e gli Enti Locali, cioè quelle istituzioni più vicine ai cittadini e alla vita quotidiana delle persone. Tagliare ai comuni significa tagliare a famiglie e imprese ”, continua Marrucci.

“Il Paese non cresce, i consumi interni sono logorati dall'inflazione, le crisi internazionali spingono i prezzi e l'export patisce. Servirebbe dunque una forte spinta pubblica, serve attuare il Pnrr ma il Governo taglia proprio quei fondi ai comuni che permetterebbero di assumere personale e mettere a terra i progetti Pnrr. I preannunciati tagli al comparto delle autonomie locali della legge di bilancio - conclude Marrucci - seguono di pochi mesi le intenzioni del Governo di voler spostare 13 miliardi di fondi Pnrr già assegnati ai comuni su altre, ed al momento incerte, fonti di finanziamento: scelte che ridurranno ancora di più i margini di manovra dei comuni a danno della crescita e della qualità della vita delle comunità amministrate".

Dopo l'allarme lanciato dal palco dell'Assemblea nazionale Anci che si è tenuta a Genova, sale anche in Toscana la preoccupazione per i tagli lineari alle risorse dei Comuni previsti nella manovra del governo, che presto passerà all'esame del Parlamento: 250 milioni di euro definiti subito dai sindaci "non sostenibili". Il rischio è stato rilanciato anche dal presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni e dal direttore Simone Gheri. I numeri elaborati da Irpet dicono che In Toscana (compresa la sanità) mancherebbero all’appello 45-50 milioni di euro; ed Anci è al lavoro per capire la reale ricaduta sui bilanci delle amministrazioni.

"Nuovi tagli significano prima di tutto servizi a rischio per i cittadini. Nonostante le tante belle parole sul ruolo e sulla centralità dei Comuni, non ci viene riconosciuto niente: nè per la cancellazione del reddito di cittadinanza, nè per le spese per la gestione dell’immigrazione; e inoltre è stato azzerato il fondo di sostegno per gli affitti" sottolinea Biffoni. Mentre Gheri spiega: "La manovra colpisce i Comuni più virtuosi, quelli che hanno più servizi.

Le soluzioni a costo zero ci sarebbero: riduzione fondo crediti dubbia esigibilità; contributo statale per l'annosa questione della perequazione del Fondo di solidarietà comunale; sul Pnrr, anticipo dal 10 al 30% dei pagamenti in tempo reale, ovvero appena caricati i dati sulla piattaforma Regis; ripristino del fondo affitti e no ai tagli per fondo disabilità. I Comuni sono come un dipendente a reddito fisso: con l'inflazione crescente, ci vorrebbero risorse aggiuntive e non certo tagli.

O almeno si dovrebbero mantenere gli stessi trasferimenti".

C’erano tutte le 22 Unioni dei Comuni della Toscana, in presenza e on line, alla riunione che si è tenuta ieri nella sede fiorentina di Anci Toscana, per fare il punto della situazione e confrontarsi sui temi principali che accomunano i 135 Comuni che fanno parte delle Unioni.

All’ordine del giorno la riforma a livello nazionale del testo unico enti locali e la possibile revisione della legge regionale di settore (68/2011), avendo come obiettivo il rafforzamento delle unioni, semplificandone il funzionamento, attribuendo loro maggiori poteri, risorse, competenze e personale. È stato fatto anche il punto sulle CUC, le centrali uniche di committenza, per qualificare le Unioni nell'elenco delle Stazioni appaltanti,come previsto dal nuovo Codice dei contratti, in modo da incentivare e arrivare a coprire tutto il territorio regionale.

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