Botteghe di quartiere, sicurezza, tramvia, cultura. Le richieste di Confcommercio ai dieci candidati sindaco

L'appello arriva direttamente dal presidente dell'associazione Jacopo De Ria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2014 16:14
Botteghe di quartiere, sicurezza, tramvia, cultura. Le richieste di Confcommercio ai dieci candidati sindaco

FIRENZE - Salvaguardare le botteghe di quartiere, realizzare la pista parallela, terminare velocemente le linee tramviarie e rendere la città più sicura e accogliente. Ecco le principali richieste che Confcommercio Firenze lancia ai candidati sindaco. “Confcommercio Firenze – dice il presidente dell’associazione, Jacopo De Ria, - vuole così offrire il proprio contributo al dibattito pre-elettorale. Come imprenditori, viviamo ogni giorno sulla nostra pelle le difficoltà di una città che ancora non sfrutta appieno le proprie potenzialità. Per questo chiediamo ai candidati sindaci un impegno concreto su una serie di questioni imprescindibili, che spaziano dal potenziamento dell’aeroporto alla tutela delle botteghe di quartiere, dalla sicurezza alla valorizzazione delle tipicità del territorio”.

Commercio. Stop ai grandi centri commerciali e sì alle botteghe di quartiere, che svolgono anche un fondamentale ruolo di presidio sociale. Invece dei templi dello shopping, puntiamo sui centri commerciali naturali, esempio positivo di unione tra imprenditori che con la loro presenza e il loro attaccamento al territorio possono davvero riqualificare le aree della città. Basti pensare a tutte le iniziative che nascono intorno a un centro commerciale naturale. Occasioni preziose di aggregazione e di rivitalizzazione dei quartieri, oltre che di valorizzazione dei prodotti del territorio e delle tradizioni.

 

Centro storico. È necessario far rinascere il commercio nel cuore della città. In questo senso è urgente sviluppare un piano della mobilità che favorisca lo shopping nei negozi del centro. Sì dunque ai posteggi a ridosso della Ztl, che va regolamentata in modo molto meno rigido rispetto a quello attuale. Da parte nostra, proponiamo che la Ztl termini il sabato alle 15.30.

 

Aeroporto. Bisogna realizzare al più presto la pista parallela in modo da rendere lo scalo moderno e funzionale. Il Vespucci è a servizio non solo del turismo, ma dell’intero sistema economico, dato che serve tutta l’area vasta metropolitana. Tra le necessità, creare un’area più dignitosa per l’accoglienza dei turisti che vogliono noleggiare un’auto. Ricordiamoci che per la nostra città il turismo rappresenta una delle principali risorse economiche. E che l’occupazione è legata a doppio filo alla capacità di attrarre flussi dall’estero, e non solo. Basti pensare che ad ogni milione di passeggeri in più corrispondono mille posti di lavoro, indotto compreso. Con la pista lunga 2mila metri, potremmo in tutto guadagnare 4mila posti di lavoro.

 

Sicurezza e movida. Confcommercio Firenze auspica una maggior presenza dei vigili nelle periferie e una serie di presidi fissi nelle zone calde della movida. Il problema del caos notturno nelle zone in cui si concentrano i locali non verrà mai risolto se non si interverrà in maniera decisa nei confronti di quei minimarket che vendono alcolici e prezzi stracciati e senza avere alcuno spazio dedicato alla somministrazione. In questo senso chiediamo che pubblici esercizi e Comune avviino, insieme, delle campagne di sensibilizzazione ben mirate.

Siamo infatti convinti che la repressione non basti a sciogliere il nodo movida. Non scordiamoci che i negozi, i ristoranti e i locali sono i protagonisti della ‘vita’ di una città. Là dove queste attività muoiono, si spengono interi quartieri. Senza contare poi che le strade deserte rappresentano solo un incentivo ai malintenzionati. Insomma, la funzione sociale del commercio va tutelata, perché riveste un fondamentale ruolo di presidio del territorio. E poi la notte non significa solo giovani.

Bisogna pensare anche a tutte quelle persone ormai adulte che la sera vogliono uscire per andare al ristorante, al cinema oppure al teatro. Per valorizzare la città nel suo complesso, infine, potremmo pensare ad un progetto capace di abbinare ad ogni piazza di un certo rilievo la valorizzazione dei nostri prodotti enogastronomici purché questo avvenga in modo coordinato e condiviso.

 

Tramvia. Terminiamo al più presto la realizzazione delle due linee tramviarie. Sì al prolungamento della linea 2 a Sesto e a Campi. E sì al sottoattraversamento del centro per poi far proseguire il tram fino a Bagno a Ripoli. Per quanto riguarda la linea 3, attenzione però a non penalizzare troppo commercianti e residenti, che rischiano di ritrovarsi senza posti auto a disposizione e che non a caso avevano più volte manifestato la loro contrarietà all’opera. Pensiamo poi a sgravi fiscali per le imprese che dovranno fare i conti coi cantieri. Sgravi che devono essere previsti subito all’avvio dei lavori. Ancora, è necessario creare un sistema di trasporto metropolitano su rotaia utilizzando e piccole stazioni che già esistono. Un esempio? Quella dello Statuto. Bisogna poi aumentare le corse dei bus in orario serale per agevolare la mobilità dei cittadini non solo per il lavoro, ma anche per lo svago e la socializzazione.

 

Degrado. Rendiamo Firenze più sicura e accogliente grazie ad una maggior presenza delle forze dell’ordine e dei vigili di quartiere. Un particolare occhio di riguardo va dato alle periferie, dove la percezione di sicurezza da parte dei cittadini resta piuttosto bassa.

 

Turismo. Fondamentale dar vita a maggiori servizi per chi arriva nella nostra città. Perché poi non pensare a percorsi per accompagnare i turisti alla scoperta della Firenze meno conosciuta? Ancora, stop alla proliferazione dei fast food in centro. La via maestra è la valorizzazione dell’enogastronomia del nostro territorio. Firenze in questo senso può assumere il ruolo di capitale del gusto. Ma per centrare questo obiettivo bisogna incentivare i ristoranti tradizionali e limitare la vendita di cibi anonimi e di scarsa qualità. Un’attenta riflessione va infine fatta sulla tassa di soggiorno. Gli operatori del turismo chiedono di essere coinvolti nella decisione su come impiegare i proventi e che una parte della tassa venga destinata alla promozione di Firenze nel mondo e al sostegno del Convention Bureau. Il 70% degli introiti degli eventi organizzati va infatti a beneficio della sistema non ricettivo della città .

 

Oltrarno. Tuteliamo il tessuto storico delle imprese dell’Oltrarno, baluardo del ‘saper fare’ tipico della tradizione fiorentina. In questo senso, pensiamo alla realizzazione di posteggi interrati per agevolare i flussi turistici verso questa zona. Inoltre, perché non spostare almeno il 20% dei bus turistici in piazza della Calza? Ciò porterebbe enorme beneficio al quartiere.

 

Cultura. Rendiamo davvero Firenze la capitale internazionale della cultura. Forte dei tanti tesori che ospita e della sua posizione strategica potrebbe diventare lo scenario ideale per mostre internazionali di valore. Da non dimenticare poi il polo congressuale, che deve essere trasformato in una realtà operativa al passo coi tempi, ovvero in linea con le necessità richieste da un mercato che ha bisogno anche di flessibilità.

 

Fiscalità. Chiediamo alla prossima amministrazione di non aumentare la tassazione locale. E di esonerare dal pagamento del canone del suolo pubblico le imprese che contribuiscono all’abbellimento e all’arredo cittadino.

 

Contenitori dismessi. Facciamo un piano di recupero per la destinazione d’uso dei 450mila metri quadrati di edifici dismessi in modo che il centro torni a ripopolarsi. Il Comune dovrebbe organizzare un tavolo ad hoc coinvolgendo le categorie. 

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