L'85° Festival del Maggio Musicale

Stamani anche la presentazione del ciclo Mehta-Mozart

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 2023 23:57
L'85° Festival del Maggio Musicale

Firenze 15 febbraio 2023 – Il Festival del Maggio Musicale compie 90 anni ma ne dimostra un po’ meno: 85! Raggiungendo quella di quest’anno, tante sono state fin ora le edizioni andate in scena e che hanno formato e arricchito la prestigiosa storia del Teatro del Maggio così strettamente legata al suo Festival che resta il punto centrale della programmazione del Teatro. Assieme ai due “nuovi festival satelliti” vale a dire, quello d’Autunno e quello di Carnevale, il Maggio Musicale Fiorentino rende a tutti gli effetti Firenze la “Città dei Festival”. Due mesi e mezzo di programmazione con tre opere e otto concerti, con una “coda” in settembre e novembre a comporre poi un “ciclo Mehta-Mozart”.

Al pubblico saranno offerte quattro formule di abbonamento declinate sui tre turni, A, B e Matinée: un abbonamento complessivo alle cinque opere e agli otto concerti, un abbonamento solo per le cinque opere, uno solo per gli otto concerti e uno per il ciclo Mehta-Mozart con le tre opere della Trilogia dapontiana.

Tre le prime opere liriche, Don Giovanni, di Mozart, Otello, di Verdi, entrambe dirette da Zubin Mehta e l’attesissima Die Meistersinger von Nürnberg di Wagner diretta da Daniele Gatti, più, per comporre il ciclo mozartiano, le riprese di altre due opere dapontiane Le nozze di Figaro in settembre e Così fan tutte in novembre dirette entrambe da Zubin Mehta per cinque opere in totale.

Otto i concerti sinfonici che prendono avvio il 22 aprile inaugurando il Festival con la direzione di Daniele Gatti e altri sette concerti, tra cui quello del 10 maggio dedicato al progetto “Viva Verdi” messo in cartellone per contribuire all’acquisto, da parte del Ministero della Cultura, di Villa Sant’Agata la casa-museo di Giuseppe Verdi, e un fuori programma il 17 giugno, al Visarno Arena con l’Orchestra impegnata con gli Who. Inoltre un’opera per bambini dedicata a Carmen e un convegno internazionale su Maria Callas.

Approfondimenti

I tre registi chiamati per le prime tre opere sono David Pountney per Don Giovanni -in scena dal 30 aprile al 12 maggio-, Valerio Binasco per Otello -in scena dal 20 maggio al 3 giugno - e Damiano Michieletto per Meistersinger—in scena dal 22 giugno al 7 luglio -. Le compagnie di canto schierano molti grandi artisti nei tre cast, qui citati solo alcuni nei ruoli principali: Luca Micheletti (Don Giovanni), Markus Werba (Leporello), Jessica Pratt (Donna Anna), Anastasia Bartoli (Donna Elvira), Ruzil Gatin (Don Ottavio), Benedetta Torre (Zerlina) nel Don Giovanni; Fabio Sartori (Otello), Anastasia Bartoli (Desdemona), Luca Salsi (Jago), Joseph Dahdah (Cassio) in Otello; Michael Volle (Hans Sachs), Wilhelm Schwinghammer (Veit Pogner), Kirsten MacKinnon (Eva), Markus Werba (Sixtus Beckmesser), Klaus Florian Vogt (Walther von Stolzing), Maximilian Schmitt (David), Claudia Huckle (Magdalene) in Die Meistersinger von Nürnberg.

Il Don Giovanni programmato nel Festival entra anche nel ciclo Mehta-Mozart che presenta nel complesso le tre opere dapontiane con la ripresa prima di Le nozze di Figaro - in scena dal 21 al 30 settembre – allestimento con la regia di Jonathan Miller (ripresa da Georg Rootering) e nel cast Bo Skovhus (Il Conte d’Almaviva), Mojca Erdmann (La Contessa), Francesca Pia Vitale (Susanna), Alessandro Luongo (Figaro), Giuseppina Bridelli (Cherubino)e poi del più recente Così fan tutte – in scena dal 3 al 12 novembre – con la regia di Sven-Eric Bechtolf (ripresa da Paolo Vettori) e con Valentina Nafornita (Fiordiligi), Vasilisa Berzhanskaya (Dorabella), Matthew Swensen (Ferrando), Markus Werba (Guglielmo) Benedetta Torre (Despina) e Thomas Hampson (Don Alfonso).

Il fronte sinfonico con i suoi 8 concerti vedrà sul podio il direttore principale Daniele Gatti il 22 aprile con il concerto inaugurale, al quale seguiranno i concerti del 10 maggio, e quello di chiusura dell’8 luglio; poi Zubin Mehta, direttore emerito a vita del Maggio, con i concerti del 29 aprile e del 25 maggio; Myung-Whun Chung il 5 maggio, Andrés Orozco-Estrada, il 19 maggio e Philippe Jordan il 29 giugno. I solisti impegnati a fianco dei Direttori sono Julia Hagen con Orozco-Estrada, Andrea Lucchesini con Zubin Mehta il 25 maggio, Thomas Zehetmair con Philippe Jordan e Lilya Zilberstein con Daniele Gatti l’8 luglio.

Da segnalare il 17 giugno il concerto straordinario, nel vero senso del termine, che vedrà l’Orchestra del Maggio, impegnata alla Visarno Arena nel concerto con una delle storiche band rock britanniche, i The Who, nell’unica tappa italiana del loro tour The Who-Hits back! Per questo concerto i biglietti sono disponibili presso Firenze Rocks.

Per festeggiare l’inaugurazione del Festival, domenica 23 aprile 2023 è stato varato il progetto “Ben venga il Maggio! Musica nella città” in collaborazione con Anbima APS (Associazione Nazionale delle Bande Italiane Musicali Autonome). Firenze sarà “invasa” dalla musica delle bande toscane. Le esibizioni dei complessi si terranno in varie piazze del centro della Città; al tramonto le bande si riuniranno in Piazza Vittorio Gui, davanti al Teatro del Maggio, per un pirotecnico finale musicale.

Per gli spettacoli per bambini, le scuole e le famiglie continua la feconda collaborazione con Venti Lucenti che con Manu Lalli metterà in scena La Historia de Carmen, tratta da Carmen di George Bizet dall’1 al 7 giugno in sala Mehta.

Nel mese di maggio è in calendario un importante convegno internazionale, a cura di Giancarlo Landini e Giovanni Vitali, imperniato sulla figura di una delle più celebri e acclamate artiste di tutti i tempi: l’iconica Maria Callas. “La fiamma possente” è il titolo del convegno che vedrà impegnate numerose personalità a tratteggiare gli esordi del grande soprano.

Le opere e i concerti del Festival saranno trasmessi in diretta o in differita da Rai Radio 3, proseguendo una collaborazione storica con l’emittente radiofonica nazionale che dura da oltre settant’anni.

Come di consueto, prima di ogni recita e di ogni concerto, verranno offerte al pubblico le guide all’ascolto e le presentazioni delle opere per il ciclo “Prima le parole, poi la musica”.

Tutte le cinque opere saranno messe in scene sul palcoscenico della Sala Grande. L’opera per bambini è prevista in Sala Mehta.

Continua la collaborazione del Maggio con il Museo Novecento per la realizzazione del manifesto emblema del Festival. Per l’edizione 85, l’opera d’arte che lo identificherà graficamente è stata affidata all’artista Nico Vascellari.

  • Le prime tre opere dell’85esimo Festival:

Il primo titolo operistico dell’85esimo Festival è Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart che va in scena a partire dal 30 aprile con repliche il 3, 6, 9 12 maggio 2023. Sul podio il maestro Zubin Mehta e alla regia David Pountney; le scene sono di Leslie Travers, i costumi sono di Marie-Jeanne Lecca e le luci di Fabrice Kebour. Gli interpreti in locandina sono Luca Micheletti (Don Giovanni), Markus Werba (Leporello), Jessica Pratt (Donna Anna), Anastasia Bartoli (Donna Elvira), Ruzil Gatin (Don Ottavio), Benedetta Torre (Zerlina), Eduardo Martìnez Flores (Masetto) ed Evgeny Stavinsky (il Commendatore).

Il regista Pountney ha immaginato una messa in scena dell’opera ambientandola in un teatro a Praga (dove ebbe luogo la prima rappresentazione assoluta nel 1787) del quale vedremo il palcoscenico, la platea e i palchi portando l’azione del Dissoluto punito nel 1968 nei giorni della cosiddetta Primavera di Praga. Il capolavoro, forse il più celebre di Mozart e delle tre con il libretto di Lorenzo Da Ponte, dalla sua prima rappresentazione in tempi recenti del 1934, diretta da Tullio Serafin, è andato in scena a Firenze al Maggio nove volte, in tre occasioni diretto dal maestro Mehta: nelle edizioni del giugno 1990 e del maggio 2005 con la regia di Jonathan Miller e, l’ultima, nel 2013 con la regia di Lorenzo Mariani.

Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, direttore del Coro Lorenzo Fratini.

Secondo titolo operistico è il verdiano Otello, recupero del 2020, quando fu messo in scena e trasmesso in diretta da Rai Cultura per Rai5. Le recite sono programmate il 20, 23, 26, 31 maggio e 3 giugno 2023. La regia è di Valerio Binasco e sul podio sale Zubin Mehta. Le scene sono di Guido Fiorato, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Pasquale Mari. Nella locandina si leggono i nomi di Fabio Sartori (Otello), Anastasia Bartoli (Desdemona), Luca Salsi (Jago), Joseph Dahdah (Cassio), Adriano Gramigni (Lodovico), Eleonora Filipponi (Emilia), Francesco Pittari (Rodrigo); con loro nei ruoli di Montano e di Un araldo due artisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.

“Un luogo sotto assedio che attende l’arrivo del suo salvatore, il suo condottiero: Otello. Cipro, come Sarajevo ai tempi della guerra o come una città della Siria ai tempi d’oggi, aspetta trepidante l’arrivo del suo eroe che appartiene a un altro popolo” ha spiegato Valerio Binasco, illustrando il suo lavoro per la messa in scena del 2020. Coro, Orchestra del Maggio Maggio Musicale Fiorentino, Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio, direttore del Coro e del Coro di voci bianche, Lorenzo Fratini

Chiude la programmazione operistica dell’85esimo Festival, l’attesissimo Die Meistersinger von Nürnberg di Richard Wagner, sul podio a dirigere l’imponente partitura Daniele Gatti che al Maggio anticipa la sua direzione dello stesso titolo programmato al Festival di Bayreuth nel 2025 e che ha affrontato già alla Scala nel 2017. Le recite in cartellone sono il 22, 27 giugno, 1, 4, 7 luglio 2023. La regia è affidata a Damiano Michieletto, le scene sono di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti, le luci di Alessandro Carletti.

Michieletto torna al Maggio a distanza di pochi mesi dalla applauditissima Alcina da lui firmata dell’ottobre 2022. L’opera wagneriana andata in scena per la prima volta nelle stagioni del Maggio nell’aprile del 1953 diretta da Richard Kraus per la regia di Heinrich Koehler-Helffrich, è stata rappresentata altre tre volte a Firenze: nel dicembre del 1967, nel giugno del 1986 e nell’aprile del 2004 (diretta nelle ultime due rappresentazioni da Zubin Mehta con la regia di Graham Vick).

Il cast è formato da Michael Volle (Hans Sachs), Klaus Florian Vogt (Walther von Stolzing), Markus Werba (Sixtus Beckmesser), Kirsten MacKinnon (Eva), Maximilian Schmitt (David), Wilhelm Schwinghammer (Veit Pogner), Claudia Huckle (Magdalene); a seguire negli altri ruoli Paul Curievici, Karl Huml, Alik Abdukayumov, James Kee, Karl-Michael Ebner, Eric Fennell, Anton Keremidtchiev, Luciano Batinić, Tigran Martirossian, Martin Summer; oltre a loro per comporre i 14 Lehrbuben gli Allievi dell’Università Mozarteum di Salisburgo, dell’Università Anton Bruckner e dell’Università di Vienna.

Il regista Damiano Michieletto divide l’azione in due mondi, uno classico e tradizionale quasi di ispirazione bruegeliana del XVI secolo e un secondo mondo che si muove parallelamente con la storia e vale a dire quello degli anni ’30, il periodo storico in cui l’opera di Wagner e soprattutto proprio Meistersinger coi suoi valori sono stati usati e strumentalizzati dalla propaganda nazionalsocialista per creare una ideologia. Il giorno che lega questi due mondi tra loro è il 21 marzo 1933, il giorno di Potsdam che segue l’incendio del Reichstag e giorno nel quale proprio a Potsdam veniva messa in scena Meistersinger come raffigurazione di grandi ideali di unione, di radici storiche, di arte tedesca.

Michieletto nella sua narrazione mostrerà la preparazione, le prove dell’opera con le sue gag e con i suoi personaggi descritti perfettamente per la messa in scena di quel giorno, avvicinando a mano a mano le due epoche fino a fondersi in quel 21 di marzo data che precede tutti i fatti futuri e giorno nel quale il futuro – appunto – poteva risultare ancora incerto. Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, direttore del Coro Lorenzo Fratini.

  • Il Ciclo Mehta- Mozart

Il ciclo Mehta-Mozart che completa la proposta operistica, offre la riproposta degli altri due capolavori mozartiani della trilogia di Lorenzo Da Ponte, Le nozze di Figaro e Così fan tutte, recentemente andati in scena al Maggio e riprogrammati a fine settembre e nella prima metà di novembre.

“Nozze” torna dunque a distanza di poco più di un anno nello storico allestimento firmato nel 1992 da Jonathan Miller al Teatro alla Pergola e diretto, anche in quell’occasione, da Zubin Mehta. Lo spettacolo, già andato in scena nel corso dell’84º Festival del Maggio Musicale Fiorentino con la direzione di Theodor Guschlbauer, è ripreso per la regia da Georg Rootering. Per lo spettacolo di Miller le recite di settembre segnano la quarta ripresa complessiva dopo quelle dell’ottobre 2003, sempre dirette dal maestro Mehta e quelle del novembre 2010 dirette da Arild Remmereit.

Gli spettacoli sono previsti il 21, 24, 27, 30 settembre. Le scene sono di Peter J. Davison, i costumi di Sue Blane, le luci di Emanuele Agliati. La compagnia di canto è composta da Alessandro Luongo (Figaro), Bo Skovhus (Il Conte d’Almaviva), Mojca Erdmann (La Contessa), Francesca Pia Vitale (Susanna), Giuseppina Bridelli (Cherubino), Carmen Buendía (Marcellina), Adolfo Corrado (Bartolo), Lorenzo Martelli (Basilio), Mariia Kokareva (Barbarina) e nei ruoli di Don Curzio e Antonio, due artisti dell’Accademia del Maggio.

Fra i più celebri allestimenti degli ultimi trent’anni anni al Maggio, il lavoro di Miller si è subito imposto come un classico degli spettacoli fiorentini: la ripresa della regia di Rootering ‘restituisce’ la recitazione accurata e la grande abbondanza di controscene, rendono viva l’azione vista in palcoscenico, impreziosita inoltre grazie ai costumi settecenteschi e alla cura delle luci che conferisce alle scene più di una sfumatura pastello: “Quest'opera di Mozart offre la straordinaria possibilità di ricostruire la mentalità del XVIII secolo: Le nozze di Figaro rendono possibile una visita in un giorno di quell’epoca” come affermato da Miller in persona ai tempi della prima messa in scena dell’opera nel giugno del 1992.

Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, direttore del Coro Lorenzo Fratini.

A chiudere la trilogia, Così fan tutte, in scena dal 3 novembre con repliche il 5, 8, 10, 12. La regia è di Sven-Eric Bechtolf, le scene di Julian Crouch, i costumi di Kevin Pollard, le luci di Alex Brok, le proiezioni sono di Josh Higgason. Sul podio Zubin Mehta. Il cast è formato da Valentina Naforniţa (Fiordiligi), Vasilisa Berzhanskaya (Dorabella), Matthew Swensen (Ferrando), Markus Werba (Guglielmo), Benedetta Torre (Despina) e Thomas Hampson (Don Alfonso).

Per il maestro Zubin Mehta sarà la quarta direzione dell’opera nel corso della sua carriera fiorentina dopo le edizioni del giugno del 1991 alla Pergola (in quell’occasione con la regia di Jonathan Miller), del settembre del 1994 e quella (registrata) del marzo 2021. L’allestimento scenico di questo “Così”, conferisce un senso di movimento alla schematica trama dell’opera, con continui cambi degli elementi decorativi proiettati e dei colori dell'illuminazione, una messa in scena tradizionale dello spettacolo mozartiano a cui sono state conferite più sfumature moderne grazie anche a una scena in gran parte impegnata da un semicerchio in legno che aprendosi o chiudendosi ‘crea’ nuovi ambienti, grazie anche al suo sfondo sul quale trovano spazio le proiezioni di Josh Higgason.

Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, direttore del Coro Lorenzo Fratini.

  • I concerti sinfonici

Nella sezione concertista del prossimo Festival del Maggio Musicale Fiorentino uno spazio è riservato ad alcune composizioni ispirate alla figura dell’eroe, ma ci saranno anche un omaggio all’Italia, pagine sinfoniche di Mahler, Dvořák e Berlioz e quattro noti concerti per solista e orchestra. Inoltre è in programma un concerto sinfonico per il progetto “Viva Verdi”, per contribuire alla raccolta di fondi finalizzata all’acquisto in prelazione, da parte del Ministero della Cultura, di Villa Sant’Agata, casa-museo di Giuseppe Verdi. Tutti i concerti sono programmati in Sala Mehta.

Il concerto d’inaugurazione del 22 aprile, affidato alla direzione del direttore principale Daniele Gatti, si apre con Nobilissima visione di Paul Hindemith, la suite orchestrale tratta dal balletto omonimo ispirato al ciclo di affreschi giotteschi sulla vita di San Francesco presenti nella basilica di Santa Croce a Firenze che tanto avevano colpito il compositore durante una visita nel 1937. A seguire il poema sinfonico Ein Heldenleben (Vita d’eroe) di Richard Strauss, dedicato alla figura idealizzata dell’eroe nel pieno delle forze e pronto a superare ogni ostacolo, che si rivela un ritratto autobiografico dello stesso autore.

Il concerto diretto da Zubin Mehta il 29 aprile vede in programma la grandiosa Sinfonia n. 2 in do minore per soprano, contralto, coro misto e orchestra di Gustav Mahler dove il primo movimento si ricollega al finale della Sinfonia n. 1 e alla figura dell’eroe lì esaltato, di cui Mahler celebra adesso le esequie. E mentre i tre movimenti centrali sono pensati dall’autore come Intermezzi, momenti di riflessione sulle esperienze vissute dal defunto, il movimento conclusivo prevede il ricorso alla parola ‘redentrice’ e capace di sublimare l’idea musicale. Le voci soliste sono quelle di Christiane Karg, soprano e Michèle Losier, mezzosoprano.

Il concerto del 5 maggio diretto da Myung-Whun Chung è tutto dedicato a Beethoven. In programma la Sinfonia n. 2, pagina animata da energia palpitante che riassume abilmente elementi del passato e del futuro, e la Sinfonia n. 3 ‘Eroica’, dove ‘il grand’uomo’, l’eroe immaginario e astratto del sottotitolo, viene celebrato con un’opera imponente, realizzata con mezzi espressivi nuovi e di portata universale.

Il 10 maggio un concerto straordinario nato in collaborazione con il Ministero della Cultura e le Fondazioni Lirico-Sinfoniche italiane teso alla raccolta fondi per l’acquisto in prelazione da parte del Ministero di Villa Verdi, la casa-museo di Giuseppe Verdi per evitare che un bene tanto prezioso e importante per la cultura non solo musicale del nostro Paese possa rischiare di andare disperso. Sarà Daniele Gatti a dirigere il Coro e l’Orchestra del Maggio in un sontuoso programma di sinfonie, ballabili e cori di Giuseppe Verdi.

Il 19 maggio Andrés Orozco-Estrada dirige il Concerto per violoncello e orchestra op. 85 di Elgar - Julia Hagen solista - opera intima e sofferta caduta nell’oblio dopo la prima esecuzione nel 1919 e riscoperta negli anni ’60 del secolo scorso grazie alla talentuosa Jacqueline du Pré con Daniel Barenboim alla direzione. A seguire la Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 di Dvořák, ultima sinfonia del compositore nota anche per l’attraente sottotitolo, ’Dal nuovo mondo’, con cui è passata alla storia.

Ritroviamo Beethoven nel concerto del 25 maggio diretto da Zubin Mehta. In apertura il Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra op. 73 - solista Andrea Lucchesini - che per l’imponenza di dimensioni e aspirazioni si guadagnò a buon diritto l’epiteto di ‘Imperatore’, e a seguire la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92, ritenuta da Wagner «l’apoteosi della danza» intesa come sublimazione dell’elemento ritmico che dal primo all’ultimo movimento regola e sostanzia un discorso drammatico in continuo divenire.

Suona come un omaggio all’Italia e alle sue bellezze il concerto del 29 giugno diretto da Philippe Jordan. Si parte con Aus Italien (Dall’Italia), fantasia sinfonica op. 16 di Richard Strauss, opera caratterizzata da atmosfere suggestive e solari che fu composta dal giovane compositore dopo un soggiorno a Roma e Napoli, per approdare alla Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 ’Italiana’ di Mendelssohn, concepita nel corso di un viaggio di formazione che ebbe come meta finale la città partenopea.

«È il lavoro più gaio che io abbia mai composto, specialmente nel finale», scriveva entusiasta Mendelssohn pensando a quella sinfonia nata nel Bel Paese, il cui ascolto delle prime battute basta da solo a confermare quanto detto dall’Autore. Ma in programma ci sarà anche il Concerto per violino e orchestra n. 5 in la maggiore KV 219 di Mozart - solista Thomas Zehetmair - considerato una delle pagine più note della letteratura violinistica per invenzione e bellezza melodica.

L’ultimo appuntamento del Festival, diretto da Daniele Gatti, impagina celebri composizioni di Mozart e Berlioz. Del primo ascolteremo il Concerto per pianoforte e orchestra in la maggiore KV 488 - al pianoforte Lilya Zilberstein - la cui anima è racchiusa nello splendido Adagio in ritmo di siciliana, una delle pagine più intense e note della produzione mozartiana; del secondo, invece, risuoneranno le note della Symphonie fantastique, episodi della vita di un artista in cinque parti per orchestra, op. 14, l’opera che nel 1830 portò il giovane autore alla ribalta internazionale. Ispirato dall’amore inizialmente non corrisposto per l’attrice Harriett Smithson, che anni dopo diventerà la sua moglie, Berlioz trasferì in musica il suo tormento sentimentale dando vita al simbolo della musica a programma.

  • Il convegno internazionale su Maria Callas

Il 19, 20, 21 maggio 2023 il Maggio dedica un importante ricordo alla mitica e iconica figura di Maria Callas. "La fiamma possente": gli esordi di una diva. Maria Callas nel centenario della nascita. Il convegno internazionale è a cura di Giancarlo Landini e Giovanni Vitali e vedrà la partecipazione, le relazioni e gli interventi di Luciano Alberti, John Allison, Michael Aspinall, Marco Beghelli, Cristina Bersanelli, Giovanni Gavazzeni, Stephen Hastings, Giancarlo Landini, Alberto Mattioli, Piero Mioli, Roberta Pedrotti, Giuseppe Rossi, Liana Skourli, Giovanni Vitali.

  • Progetto “all’Opera”, spettacolo per bambini, scuole e famiglie

Continua la feconda collaborazione del Maggio con Venti Lucenti, la Fondazione Cr Firenze e l’Assessorato all’Educazione e al Welfare del Comune di Firenze. Lo spettacolo nel calendario del Festival è La historia de Carmen, dall’opera Carmen di Georges Bizet. Le recite riservate alle scuole sono programmate l’1, il 5 e 6 giugno; quelle aperte al pubblico il 3, 6 e 7 giugno, in Sala Mehta del Teatro del Maggio.

Regia, scrittura scenica e costumi di Manu Lalli, sul podiodell’Orchestra Giovanile Italiana, Giuseppe La Malfa che cura anche l’elaborazione musicale, le scene sono di Daniele Leone. Libertà, esotismo, fascino, passione. Una Spagna da sogno, piena di profumi suoni, colori. Una miscela esplosiva di contenuti e musica che fa della Carmen di Bizet una delle opere più rappresentate del mondo. Monelli, soldati, zingare seducenti e contrabbandieri.

Danze travolgenti, toreri e ideali di libertà. La Carmen protagonista di questo spettacolo, infatti, è una donna libera che parla di libertà e che diventa, nel corso della recita, il simbolo di tutte le persone che nel tempo e nella storia hanno combattuto con tutte le loro forze per la libertà. Attori e cantanti compariranno sulla scena come una carovana di gitani e racconteranno, assieme all’autore del libro che ispirò l’opera, Prosper Mérimée, la vicenda dell’amore di Don José e Carmen; ma anche l’eterna lotta fra libertà e possesso, fra desiderio e fuga.

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