"Infrastrutture sì ma gli agricoltori non restino ai margini"

Appello Cia Toscana al ministro De Micheli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 novembre 2019 11:25

«Gli agricoltori sono favorevoli alle grandi opere, e alle grandi infrastrutture. Sono necessarie per aumentare le nostre potenzialità e la competitività della Toscana; opere che devono però essere maggiormente condivise da tutti i settori produttivi, spesso invece l’agricoltura rimane ai margini».

A sottolinearlo è Luca Brunelli, presidente Cia Agricoltori Italiani Toscana, intervenendo in un incontro in Regione Toscana alla presenza del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, sugli interventi su trasporti e infrastrutture previsti dal “Patto regionale per lo sviluppo”, firmato nel luglio scorso.

Frale criticità evidenziate da Brunelli, le infrastrutture e la gestione della risorsa acqua: ma il comune denominatore rimane un maggiore coinvolgimento dell’agricoltura e degli agricoltori in fase di pianificazione.

«Si parla di strade secondarie ed extraurbane, facendo intuire già dal nome come esistano cittadini di seconda categoria e fanno capire in quale situazione di infrastrutture si trovino ad operare le aziende agricole. Insieme alle grandi infrastrutture, infatti, sono necessari interventi che portino benefici ai cittadini che non vivono nelle aree urbane. Guardare insomma oltre alle ferrovie, ai porti, agli aeroporti, perché noi viviamo la quotidianità delle strade extraurbane. Inoltre abbiamo bisogno di interventi per migliorare i collegamenti, anche digitali, come la banda ultra-larga»

Il tema dell’acqua è strategico: «Serve programmare un piano irriguo – ha aggiunto il presidente Cia Toscana -; oggi l’irrigazione essenziale per colture ed allevamenti, può permettere di fare reddito nelle aree rurali, ed è necessario gestire e salvaguardare il territorio. Poi c’è il problema delle regimazione delle acque; ma anche in questo caso qui gli agricoltori vanno maggiormente coinvolti all’interno di una diversa pianificazione strategica per un sistema irriguo che coinvolga l'intera regione».

Brunelli ha accennato anche alle potenzialità ed alla ricchezza del settore turistico in Toscana, dove, la parte agricola deve essere meglio valorizzata e remunerata, considerando il ruolo primario che svolge, sia dal punto di vista paesaggistico ed ambientale, sia per le produzioni di qualità made in Tuscany, uno dei motivi principali per cui la regione è così amata e frequentata da turisti di tutto il mondo.

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