Il commovente "Colpa delle stelle" all'Odeon

Arriva in città il film che sta commuovendo il mondo in esclusiva versione originale con sottotitoli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2014 17:15
Il commovente

FIRENZE - Giovedì 11 settembre (ore 21.15) un grande evento speciale a Odeon Firenze, con la proiezione di COLPA DELLE STELLE (The Fault in Our Stars) preceduta da una presentazione di Caterina Bellandi, conosciuta a Firenze e in tutta Italia come “Zia Caterina” dell'allegro e inconfondibile taxi Milano25, che dal 2002 effettua corse gratuite per l'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, a favore dei familiari e dei bambini malati di tumore, quelli che la stessa Zia Caterina chiama “supereroi” e che lei fa dipingere sul suo taxi (alcuni dei quali saranno presenti insieme a lei alla presentazione del film).

COLPA DELLE STELLE (che da giovedì 11 settembre sarà in programmazione all'Odeon in esclusiva versione originale con sottotitoli) è uno dei casi cinematografici dell'anno. 

Tratto dall'omonimo best-seller di John Green, il film racconta la storia d'amore tra due ragazzi malati di cancro. Hazel è costantemente accompagnata da una bombola d’ossigeno. Gus cammina grazie a una protesi alla gamba. I due adolescenti, entrambi anticonformisti e dallo spiccato spirito sarcastico, si conoscono durante le riunioni in un gruppo di sostegno per malati di cancro e, ben presto, si innamorano l’uno dell’altra dando vita a una miracolosa storia d’amore.

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Ciò che fa la differenza, nel romanzo di John Green, come nel film basato sul romanzo, è il “come raccontare una storia triste”: nel caso di Colpa delle stelle, attraverso le voci di Hazel e Augustus e il loro tono disincantato ma mai rassegnato fino in fondo. 

Il film, come il romanzo, sposa la loro visione del mondo, e fa innamorare gli spettatori dei due protagonisti rendendoli non oggetto di compassione (o di emulazione eroica) ma di empatia, e trattando la loro storia in modo non diverso da qualunque altro primo amore, ricco di quel respiro di assoluto e quell’idea di “per sempre” che li distingue da tutti quelli che li seguiranno (o no). 

Il regista Josh Boone mette in scena il romanzo di Green con estremo rispetto e in punta di piedi, senza commettere l’errore di alterare fatti o personaggi in funzione del passaggio al grande schermo e senza prendersi libertà autoriali. Boone lavora bene sul montaggio e sull’eliminazione di alcune scene ai fini della velocità del racconto, eliminando il superfluo e lasciando intatti i passaggi narrativi e i dialoghi e usa in modo moderato e intelligente la voce fuori campo di Hazel, che nel romanzo è l'io narrante della storia, e molto del dialogo interiore della ragazza diventa immagine, come si conviene alla narrazione filmica.

Colpa delle stelle cammina con grande cautela sul filo che separa il melodramma dalla commedia romantica, alterna in modo intelligente gravitas e umorismo, pathos e leggerezza. Soprattutto, riesce a non indulgere smaccatamente neitopoi di quel nuovo genere filmico (e letterario) che è il teenager cancer romance, ovvero la storia d’amore fra teenager malati (non solo di cancro), nonostante sia ampiamente disegnato per farci deliberatamente commuovere. 

Il cinismo insito nella premessa di fare di una tragedia un veicolo commerciale è evitato soprattutto dall’interpretazione dei due attori protagonisti: Ansel Elgort è un Augustus appropriatamente impacciato e spaccone, e centra a perfezione quel sorriso di cui si parla per tutto il romanzo, a metà fra la seduzione e lo scherno. Shailene Woodley è di una dolcezza disarmante e di una sensibilità intelligente immediatamente intuibile attraverso il suo sguardo mobile e attento. Anche l’interazione fra i due attori appare spontanea e naturale, senza eccessive contraffazioni cinematografiche. E la presenza nel cast di Willem Dafoe nei panni del cinico scrittore Peter Van Houten è un colpo maestro (nonostante la diversità fisica fra l’attore e il personaggio letterario): in poche scene, Dafoe aggiunge tutto il sottotesto doloroso che il romanzo impiega svariate pagine a comunicare.

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