Giani: 'Il livello della Sanità toscana non deve essere abbassato'

Il presidente della Regione chiude il confronto in Aula prima delle operazioni di voto

Redazione Nove da Firenze
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21 dicembre 2023 14:46
Giani: 'Il livello della Sanità toscana non deve essere abbassato'

Firenze – “Per tre anni ho resistito, sono riuscito a chiudere il Bilancio regionale senza portare nuove imposte. Intanto: il nostro Bilancio è fatto bene, lo colgo nelle affermazioni di stamani da parte dei più autorevoli esponenti delle opposizioni: sul Bilancio in sé per sé non ho sentito un rilievo”. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, apre così l’intervento che chiude il dibattito in Consiglio regionale sul Bilancio e l’addizionale Irpef per far quadrare i conti della Sanità toscana, su cui l’Aula comincerà le operazioni di voto nel pomeriggio.

“Complessivamente, per la Sanità abbiamo una situazione strutturale: rispetto al fondo sanitario regionale, ogni anno dobbiamo fare i conti, architettare qualcosa per trovare 400milioni che vanno aggiunti ai 7miliardi e 595milioni del Fondo riservati dallo Stato. Anche quest’anno, per circa 200milioni l’abbiamo fatto con tagli ai vari settori e per questo ringrazio tutti i miei assessori. Restano da trovare 127milioni, li troveremo, abbiamo le idee da attuare nei primi due mesi del 2024. Senza altri 200milioni almeno, però, non ce l’avremmo potuta fare”.

Giani ribadisce che “c’è l’intenzione di affrontare i temi della sanità, attraverso una rilettura di una serie di voci”. Avverte che “rispetto all’anno scorso, il lavoro è stato fatto, i nostri conti della Sanità hanno visto applicata una logica di contenimento, senza toccare gli aspetti strutturali”. Poi c’è la questione ‘payback’: “Avevamo chiesto di utilizzare due annualità su quattro, sarebbe bastato, ma c’è stata una scelta del Governo della quale prendo atto, anche perché le leggi nazionali nel frattempo non sono cambiate”.

Il presidente ricorda che “anche sulla voce del Ministero del Lavoro avevamo degli arretrati relative alla Sanità sulle annualità ’20-’21-’22 per 54milioni: abbiamo ancora crediti per 40milioni. Sta succedendo qualcosa che nessuno aveva mai visto – afferma Giani –, un Governo che disattende le leggi dello Stato. Fino a 15 giorni fa, mi ero fidato delle parole del ministro. Eccesso di fiducia da parte mia. Questo Governo ha scelto le lobby degli imprenditori dei dispositivi sanitari rispetto al popolo e a mio giudizio ha fortemente sbagliato: la gente se ne accorge e se ne accorgerà.

Segue una logica di centralizzazione dei poteri, l’ho detto anche dal placo di Atreju. Intanto, per i territori colpiti dalle alluvioni, noi mettiamo 25milioni, il Governo al momento ha messo 5milioni. Sfido a vedere se arriveranno prima i 5mila euro dalla Regione o quelli dello Stato e vedremo quando arriveranno quelli dello Stato”.

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Il presidente difende il “sistema sanitario pubblico della Toscana: le spese per i dispositivi sanitari sono alte, perché abbiamo un sistema pubblico. Ho la sensazione che qualcuno ci voglia portare a ricorre al privato, ma io preferisco il sistema sanitario pubblico. Andate a vedere, quando arriva il Covid, quanti morti ci sono in Lombardia e quanti in Toscana”. Sulle scelte da prendere: “Stamattina ho ricevuto una lettera intersindacale dalla dirigenza Toscana di medici, veterinari e dirigenti sanitari, che esprime contrarietà alla soluzione dell’addizionale: presentano una serie di suggerimenti in dieci punti, li incontrerò subito.

Propongono di razionalizzare la rete ospedaliera: con me presidente non chiuderemo neppure un ospedale. Chiedono di governare il territorio per evitare eccessivo ricorso al Pronto soccorso: su questo punto condivido, servirà una migliore lettura. Richiamano l’appropriatezza prescrittiva delle richieste di prestazioni. Così come al consigliere Petrucci riconosco il ragionamento di assoluta onestà intellettuale su posizioni primariato doppie. Ecco: un supplemento di lettura sul nostro sistema va fatto.

In Giunta, valuteremo come impostare la task force sulla Sanità”.

L’obiettivo, dice ancora Giani, “è ridurre le aliquote applicate quest’anno. Dobbiamo avvicinare quegli 8miliardi di cui abbiamo bisogno ogni anno ai 7miliardi e 595milioni del fondo sanitario regionale, in modo che quel gap non sia ancora di 400milioni. Sono assolutamente convinto che attraverso tutta una serie di misure possiamo trovare il modo di ridurre già dall’anno prossimo il carico fiscale sulle persone. Non dico eliminarlo, ridurlo è possibile. Voglio garantire la sanità pubblica. Di fronte al bivio sanità pubblica o smantellamento, ho preferito la dolorosa, impopolare ma per me necessaria scelta di mantenimento. Strada delicata, difficile, stretta, ma si doveva imboccare”.

Ad aprire il dibattito sulla manovra di bilancio in Consiglio regionale stamani, il presidente del gruppo di Forza Italia, Marco Stella, che ha svolto una serie di considerazioni, confessando la difficoltà ad esaminare tomi così complessi in tempi assai ristretti. Da qui l’invito al presidente Eugenio Giani a rispettare l’organizzazione dei lavori consiliari, accanto al ringraziamento per aver fornito lo slogan per la prossima campagna elettorale: “Più tasse per tutti”.

E ricordando il programma dell’attuale governo regionale, dove si metteva nero su bianco che i bilanci delle aziende sanitarie fossero in pareggio e avere conti in ordine significasse non avere sorprese fiscali. “Come si è arrivati allora ad un simile aumento della pressione fiscale?” Si è chiesto il consigliere, parlando del “più grande prelievo fiscale mai visto in Italia: se volevate rimanere nella storia – ha affermato rivolgendosi ai colleghi di maggioranza – ci siete perfettamente riusciti”.

E chiudendo l’intervento con un invito alla coerenza, Stella ha sollecitato i consiglieri di Italia Viva ad avere più coraggio: “Spetta a voi staccare la spina”.

“Questo bilancio passerà alla storia come quello che, dopo tanti anni, torna a mettere le mani in tasca ai cittadini della Toscana”. Lo ha detto Francesco Torselli, presidente del gruppo di Fratelli d’Italia. E vista l’impossibilità, in pochi giorni, di esaminare questa manovra, “stravolta poi da un emendamento”, che denota “assoluta mancanza di rispetto nei confronti dell’Assemblea legislativa della nostra Regione”, “l’unica valutazione che possiamo fare è siamo di fronte a un’aumento della pressione fiscale”.

Nel corso del proprio intervento, dopo aver ripercorso la vicenda payback dal 2015 ad oggi, Torselli ha ricordato il miliardo e 300 mila euro stanziati dal Governo Meloni per garantire i servizi. Quindi, “eccoci a una serie di “falsità. È falso che non potevate fare altrimenti, perché sapevate da 18 mesi che il payback sarebbe anche potuto non arrivare”; ancora: “è falso che avete chiesto sacrifici a redditi più alti, perché li state chiedendo a partire da chi guadagna 1560 euro al mese”.

E parlando di punto di non ritorno, nel dialogo tra centro-destra e centro-sinistra, secondo Torselli “o si fa politica o si fa campagna elettorale”. E “sperando davvero che si tratti di una tassa una tantum e non strutturale”, Torselli ha chiesto al Governatore Giani perché non abbia fatto la task force con il direttore Gelli e l’assessore Bezzini un anno fa, “per riorganizzare davvero, e in tempo utile, la sanità toscana”.

“Il mio intervento – preparato appena ricevuti i documenti della manovra di bilancio - viene meno nel momento in cui, con un colpo di spada, si decide di aumentare l’imposizione fiscale dei cittadini della Toscana”. Così Elena Meini, presidente del gruppo della Lega, che si è concentrata sulle ricadute che questa scelta avrà sulle famiglie toscane, che vanno a colpire cittadini con reddito da 1560 euro al mese in poi. E davanti a Eugenio Giani, “che più volte ha affermato di non essere il Governatore che aumenterà le tasse in Toscana”, la consigliera, “che mai avrebbe pensato ad una tale decisione”, ha invitato a fare chiarezza: “Lei parla solo di tassa per il 2024, ma nella proposta di emendamento si parla anche del 2025 e del 2026, quale strada si intende percorrere?”.

Nel corso del proprio intervento la consigliera ha parlato dell’eccellenza della sanità toscana, riferendosi alla professionalità e umanità degli operatori sanitari, “non certo alla governance, alle liste di attesa o all’organizzazione del sistema nel suo complesso”. Per affermare con forza che “decidere di aumentare le tasse è un errore, tanto più in questo momento, di fronte ad aziende e famiglie colpite anche dall’alluvione”. E nella convinzione che “tutto poteva essere evitato, se 18 mesi fa ci si fosse messi ad un tavolo per risolvere la situazione”, Meini ha concluso: “Non vogliamo nuove tasse per i cittadini”, auspicando che nessun consigliere vada a decidere a cuor leggero una simile imposizione, e che magari l’assessore al Bilancio possa finalmente attribuire la delega.

Secondo Marco Landi (Lega), c’è “un’anomalia che si trascina da tempo nella sanità, che risale ai 10 anni di presidenza Rossi e ai 10 anni di assessore alla sanità di Rossi”. Nel bilancio 2018 e 2019, ha ricordato, “erano già in essere problemi sul bilancio e nel 2021 si registrava un buco di 500 milioni e, infine, già nel 2022 il problema del Payback si segnalava come un problema importante”. La scelta di aumentare le tasse ai cittadini toscani “è una scelta di questa maggioranza, mentre altre Regioni hanno fatto scelte diverse”.

Per Landi, “c’è una difficoltà crescente che riguarda i territori e i servizi che, con l’accorpamento nelle tre Asl, ha fatto aumentare i costi e comportato un peggioramento dei servizi. Liste d’attesa non affrontate in modo convincente, i medici di base in difficoltà rispetto alla digitalizzazione crescente, senza contare che esistono, nella nostra regione, dei problemi veri e occorre un’azione più efficace per il contenimento dei costi generali”. Landi ha affermato che “occorre cambiare passo e strategia sulla sanità, un settore che è importante anche per il centro destra.

Lo sforzo comune che dobbiamo fare è lavorare seriamente nella commissione sanità per restituire servizi più efficienti ai cittadini toscani. Un’altra anomalia che vorrei segnalare che non può restare nella maggioranza Italia viva e non votare l’atto principale della legislatura come il bilancio sulla sanità.”

Vincenzo Ceccarelli (Pd) ha sottolineato l’importanza di approvare il bilancio della Regione Toscana e ha ricordato che, “oltre al reperimento di ulteriori risorse per la sanità, l’attuale manovra finanziaria impegna nuove risorse per la difesa del suolo (160 milioni di euro) e per interventi a favore dei giovani, offre risposte adeguate sul versante sociale (ERP e contributo affitto), destina ingenti risorse per la cultura”. Ceccarelli ha ricordato che “si sono riscontrati problemi sul servizio ferroviario, con un peggioramento delle azioni di RFI e Trenitalia, e li dobbiamo intervenire con maggiore forza.

Altre criticità si riscontrano sui problemi viari, sulle piste ciclabili e sulle strade di montagna, dove mancano le risorse necessarie”. Riguardo alla Sanità regionale, ha detto, “la sua eccellenza è certificata da tutte le agenzie nazionali e, come ha coerentemente spiegato in aula il presidente della commissione Enrico Sostegni, per noi è fondamentale continuare a migliorare la qualità del servizio, ma occorrono ulteriori risorse dallo stato e un incremento del numero dei medici”. Anche per la Corte dei Conti, ha aggiunto, “l’aumento della ripartizione del fondo sanitario previsto non riesce a coprire i maggiori costi dei servizi sanitari.

Occorre poi ricordare le ingenti spese per il Covid e i tagli previsti al Pnrr”. Infine, un passaggio rivolto all’alleato di governo Italia Viva. “In una coalizione – ha detto - si deve dare il proprio contributo in tutte le situazioni, non si può scegliere la strada di Italia Viva che condivide i meriti e non vuole avere responsabilità per le scelte più difficili. La soluzione di una tassazione crescente in base al reddito è dovuta alla necessità di non colpire con aumenti di ticket le fasce più bisognose.

Si deve guardare al futuro garantendo sempre maggiori servizi e lo sbilancio di 180 milioni può essere recuperato in futuro”.

 “Sebbene l'analisi del bilancio di previsione risulti un'impresa ardua a causa della vastità di informazioni fornite ai consiglieri solamente due giorni prima del dibattito in Aula, la legge di stabilità collegata evidenzia chiaramente gravi problemi organizzativi e gestionali all'interno di questa amministrazione regionale. Emergono difetti fondamentali nella capacità di pianificare spese in modo ordinato e razionale. Si osservano interventi improvvisati con stanziamenti per i vari Comuni, senza una chiara logica di priorità o criterio di distribuzione. L’unica cosa certa è che succede così ogni anno.” Ad affermarlo sono Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana a margine della discussione della Manovra del Bilancio.

Nelle loro osservazioni Galletti e Noferi portano alla luce le tante incongruenze negli atti finanziari in discussione. “Gli interventi proposti dalla Giunta Regionale con il maxi-emendamento presentato all’ultimo minuto, durante la discussione, riguardano una serie disparata di iniziative che vanno, solo per fare un esempio, dalla ristrutturazione della caserma dei carabinieri alla copertura dei costi aggiuntivi per l'edilizia scolastica e gli interventi sugli immobili privati danneggiati dal sisma del 9 dicembre 2019 a Barberino di Mugello. Come è possibile che la Giunta si accorga solo ora di queste necessità? Perché non erano state inserite prima in bilancio?”

Per le consigliere regionali ci sono, inoltre, diverse criticità legate all'indebitamento finanziario e alla mancata adozione delle raccomandazioni espresse dalla Corte dei Conti. “Vengono abrogati i 181 milioni stanziati nel 2014 per il raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Lucca, rimodulati sistematicamente per dieci anni nonostante le critiche della Corte dei Conti, che aveva evidenziato “un difetto di programmazione ed un utilizzo improprio dell’indebitamento regionale”. È cruciale sapere a quanto ammontano gli interessi passivi sul relativo mutuo acceso nel 2014 e per questo stiamo preparando un’interrogazione.”

“Lo stesso problema si verifica anche con il progetto della Darsena Europa, grande opera che viene rimandata di altri due anni. In considerazione di tutti questi significativi progetti che sono rimasti incompiuti - osservano - è legittimo chiedersi quale sarà il destino del tanto decantato progetto delle due torri regionali a Novoli.”

“Piombino dimenticata”. Galletti e Noferi riportano l’attenzione anche sui provvedimenti che riguardano la città toscana che ospita la nave rigassificatrice a cui tanto si era opposto anche il sindaco Ferrari, oggi stretto in un assordante silenzio per non disturbare il governo Meloni. “La riprogrammazione degli stanziamenti per Piombino ci rammenta che esiste questo porto, fino a poco tempo fa sulle pagine di tutti i quotidiani nazionali perché costretto ad ospitare la nave rigassificatrice; se adesso la Giunta rimanda la realizzazione delle strutture di protezione del porto, per appena un milione di euro, che fine hanno fatto le opere di compensazione promesse dal Governo e dal Commissario Straordinario Eugenio Giani alla città?” si domandano le consigliere.

L’aumento delle aliquote delle imposte per i redditi dai 28 mila euro in su, a nostro avviso, contribuirà a limitare il potere di acquisto di molte famiglie del ceto medio, già in grande difficoltà fra inflazione e insicurezza per la situazione geopolitica che vede due sanguinose guerre in corso. In questo modo saranno i cittadini a fare le spese di un disavanzo strutturale del bilancio della sanità toscana che, come ha ammesso lo stesso Governatore in aula, risente di un volume di impegni superiore alle entrate, ma di cui, a nostro avviso, la Giunta si sarebbe dovuta occupare da molto tempo. Sempre lo stesso Governatore, se da una parte si augura di razionalizzare le spese sanitarie organizzando una task force per individuarle, confessa che fra due mesi, nella prima variazione di bilancio dovrà trovare gli altri 200 milioni per coprire il disavanzo dei famosi 400 milioni mancanti.”

“Il dibattito in aula - proseguono - si è comunque risolto nel rimpallo di responsabilità fra la Giunta Regionale e il Governo Meloni per la mancata corresponsione del payback, sospeso a causa di un procedimento in corso presso la Corte Costituzionale, ma sorge forte il dubbio che accanto alle indiscutibili responsabilità regionali sia davvero in corso una prova di forza con il Governo, teso a mettere in difficoltà il centrosinistra a livello regionale in vista delle prossime tornate elettorali del 2024 e 2025.”

“Se è ormai evidente che l’assalto della destra alla Regione Toscana è iniziato, risulta ancora più incomprensibile l’atteggiamento degli esponenti di Italia Viva che hanno fortemente criticato il Partito Democratico con interventi che assomigliano più allo strappo che alla collaborazione fra forze di una stessa coalizione. Il solito giochino del tira e molla a cui abbiamo sempre assistito fin dall’inizio della legislatura e che finora ha portato grandi vantaggi agli esponenti di Italia Viva” Così Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Toscana.

"I buchi della sanità in Toscana hanno un nome e un Cognome: Partito Democratico. Da anni in Toscana c’è grande sconcerto da parte di tutti gli operatori del settore sanitario che, se hanno potuto, sono già scappati. Oggi mentre la sanità toscana sprofonda con i propri bilanci in profondo rosso, il Pd aumenta i compensi ai loro fedeli dirigenti, dando in parallelo una stangata ai cittadini. Il mancato payback (norma iniqua e anti costituzionale) approvato dal Governo del Pd guidato da Renzi, è solo un patetico alibi per coprire le loro incapacità e inettitudine. La Toscana diventerebbe la regione italiana con l’aliquota addizionale più alta del Paese. La 'Giani Tax', vergogna nazionale, è solo una misura tappabuchi. Il Pd a guida Giani si conferma il partito delle tasse. Incapaci, ma capaci di tutto". Lo scrive in un post su Facebook il senatore di Fratelli d'Italia Paolo Marcheschi.

Sull'aumento dell’addizionale Irpef il NurSind Toscana non ci sta ed è pronto a dare battaglia, anche insieme agli altri sindacati e ai comitati dei cittadini, per evitare questo salasso ai danni dei toscani. “Mettere le mani nelle tasche dei toscani - spiega il segretario regionale Giampaolo Giannoni - è un’operazione che riteniamo profondamente sbagliata, anche se i 200 milioni previsti serviranno in larga parte per il mantenimento dei servizi sanitari della nostra Regione”.

Secondo le stime, il prelievo Irpef dovrebbe andare dai 114 euro all’anno per i redditi tra i 28 e i 50mila euro ai 1.160 euro per chi è sopra 100mila euro. “In un momento - prosegue Giannoni - in cui non si parla che delle difficoltà in cui versano le famiglie toscane, il presidente della Regione ha deciso unilateralmente aumenti di questa portata. Unilateralmente, senza il minimo confronto con i sindacati e le parti sociali: il nostro no è nettissimo e crediamo sia necessario spiegare a tutti che questa decisione è sbagliata.

E se da un lato il sindacato delle professioni infermieristiche ritiene un errore aumentare il prelievo Irpef a tutti i toscani con un reddito superiore ai 28mila euro, dall’altro Giannoni sottolinea l’ulteriore beffa: anche gli operatori sanitari vengono penalizzati da questo prelievo. “E’ bene che la Regione sappia che gli infermieri non vogliono essere considerati eroi, come una certa narrativa politica voleva farci credere durante i tempi della pandemia - conclude il segretario regionale - ma soltanto operatori e lavoratori della sanità. Quel che è certo è che non possiamo essere noi a mantenere in piedi il sistema sanitario regionale, da una parte lavorando in condizioni disagevoli, dall’altra facendosi ‘spremere’ con questo aumento dell’addizionale Irpef. E’ inutile che i vertici della politica regionale si vantino del lavoro dei sanitari se poi non provvedono a tutelarli in nessun modo”.

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