Firenze: medaglia d’argento a Daisaku Ikeda

Ma nella città, che del culto religioso giapponese è il cuore italiano, c'è chi lo considera solo il leader di una setta

Nicola
Nicola Novelli
18 gennaio 2016 22:49
Firenze: medaglia d’argento a Daisaku Ikeda

Firenze– Il Consiglio regionale ha premiato con la medaglia d’argento del Pegaso Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai internazionale. La cerimonia di conferimento si è svolta questa mattina nella sala Gonfalone di palazzo Panciatichi a Firenze. A consegnare la medaglia il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, e a riceverla, a nome di Ikeda, il presidente della Soka Gakkai del Giappone Minoru Harada.

Assieme ad Harada era presente una nutrita delegazione di rappresentanti dell’associazione giapponese, insieme a rappresentanti europei e italiani; la delegazione è stata ricevuta prima della cerimonia nello studio di Giani dove è avvenuto uno scambio di doni. Apponendo la firma sul libro delle presenze, Harada ha voluto scrivere un messaggio: “Inneggiamo insieme al canto dell’essere umano e al canto della vita”.

Consegnando la medaglia il presidente Giani ha osservato come “per il Consiglio regionale si tratti di un momento significativo per la creazione di rapporti in nome dei valori più alti”. Giani ha ricordato l’intesa stipulata recentemente tra Soka Gakkai e Stato italiano, con la presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, proprio a Firenze, e come in quella sede si fosse stabilito di incrementare ulteriormente i legami. Del resto la Toscana vanta una presenza molto significativa di associati alla Soka Gakkai: cinquemila nella sola Firenze, sedicimila in tutta la regione.

Le motivazioni ufficiali, come ha letto poi il presidente, sottolineano che il Consiglio conferisce la medaglia d’argento a Ikeda “per i suoi sforzi per favorire il dialogo e la pace tra i popoli”. Si tratta di un movimento/associazione religiosa che contempla meno di 30.000 seguaci in Italia e circa (le fonti sono discordanti) da 12 a 15 milioni di seguaci nel mondo. Ben oltre il 90% di questi risiedono in Giappone. La vera svolta del movimento si ha con l'attuale leader, in carica dal 1960. Daisaku Ikeda diffonde il suo messaggio messianico su tutto il pianeta e grazie alle tante adesioni diventa anche uno dei personaggi più ricchi ed influenti del Giappone.

Nel messaggio di ringraziamento letto da Minoru Harada, il presidente della Soka Gakkai internazionale ha ricordato, citando anche Dante, che a Firenze è nato il Rinascimento, un movimento “che ha squarciato le tenebre e reso protagonisti gli esseri umani”. Analoga filosofia ha mosso, nello stesso periodo, Nichiren Daishonin in Giappone. La Soka Gakkai, ha detto Ikeda, ha ereditato lo sforzo di dar vita a una rivoluzione umana basata sulla filosofia della dignità della vita per la felicità delle persone.

In realtà il movimento nasce nel 1930 dalle idee di un pedagogo giapponeseIkeda è un personaggio controverso, un misto di filosofia-esaltazione-lungimiranza-filantropia-culto della personalità, grandi capacità organizzative e fiuto finanziario. Gli autori del sito fiorentino www.noallasokagakkai.eu invitano ad esempio ad approfondire quello che loro considerano un movimento pieno di incongruenze che rispecchiano fedelmente le stesse incongruenze del personaggio Ikeda. Colpisce infatti la venerazione senza riserve tributatagli dagli adepti.

Nei loro approfondimenti dottrinali passano gran parte del loro tempo a studiare solo due dei 28 capitoli del Sutra del Loto e a recitare un mantra trascritto dal sanscrito in cinese antico, ma pronunciato in giapponese. La vasta letteratura prodotta ha come autori quasi esclusivamente Daisaku Ikeda che grazie a continui riferimenti a Nichiren Daishonin produce un ripetersi ossessionante di aforismi, detti, enunciazioni.

Quello che più sorprende è la deriva politica di personaggi Italiani che si dichiarano seguaci di Ikeda e fanno capo a schieramenti di sinistra in netto contrasto con la definizione politica del loro leader supremo (anche se oggi se ne dichiara fuori) di un segmento xenofobo e di destra della politica nazionale giapponese. Alla cerimonia di stamani hanno partecipato ad esempio anche i consiglieri regionali Elisabetta Meucci e Andrea Quartini, il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, il vice prefetto di Firenze Anna Santoro, il consigliere comunale di Firenze Andrea Pugliese.

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