Donne, psichiatria e potere all’ex Cenacolo degli Agostiniani

In un libro di Assunta Signorelli a cura di Stefano dell’Acquila ed Antonio Esposito edito da Ediesse, promosso dalla Biblioteca Comunale Renato Fucini di Empoli nell’ambito della rassegna culturale “Caffè letterario”

16 dicembre 2015 23:32
Donne, psichiatria e potere all’ex  Cenacolo degli Agostiniani

Un libro che riporta i contributi di 40 anni di lavoro nei servizi di salute mentale di Assunta Signorelli ed il suo modo di intendere e praticare l’eredità lasciata da Franco Basaglia ed ha raccolto e declinato a suo modo il pensiero di colui che cha chiuso i manicomi ed ha cercato di esercitare il proprio lavoro con professionalità e correttezza.

Il libro di Assunta Sigmnortelli, a cura di Dario Stefano dell’Acquila e Antonio Esposito, che sarà presentato venerdì 18 dicembre alle ore 18,00 al Cenacolo degli Agostiniani, di Empoli ed organizzato dalla Biblioteca Comunale nell’ambito della rassegna culturale “Caffè Letterario” in collaborazione con L’Associazione “ L’acqua in gabbia”Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Empoli e dalla stessa Associazione, di 272 pagine, edito dalla Casa Editrice Ediesse ed acquistabile a prezzo di 14 euro, raccoglie la sintesi di un lavoro teorico e operativo lungo oltre quarant’anni nei servizi di salute mentale.

Una costante riflessione sul proprio agire quotidiano di psichiatra di una donna che, a partire dall’esperienza triestina, ha messo alla prova il suo saper fare. Un sapere pratico e politico, consapevole che la salute di una persona con sofferenza psichica è una conquista della persona e non un dono dello psichiatra. La prima serie di articoliqui raccolti si apre con il confronto tra Franco Basaglia e Frantz Fanonun confronto molto interessante sotto il profilo dialettico. La seconda parteinvece ha come centro di riflessione un aspetto incredibilmente trascurato sia nella storia del movimento di critica psichiatrica, sia nella letteratura sulla organizzazione dei servizi di salute mentale: la differenza di genere e delle relazioni di potere che ne conseguono.Nella lotta per l’abolizione dei manicomi Assunta Signorelli, insieme a tante altre, si impegnò concretamente per il riconoscimento delle differenze di genere nelle diagnosi e nelle cure delle e dei pazienti. E proprio da qui scaturisce la terza parte del volume, con le riflessioni operative sulla convivenza tra genere e potere, sulla famiglia come luogo di violenza, sulla depressione, sulla omologazione, sulla relazione tra identità e potere, sul dolore e sulla sofferenza delle donne. Assunta Signorelli, psichiatra, basagliana, femminista non pentita, ha partecipato alla chiusura del manicomio e alla costruzione della rete dei servizi territoriali di Trieste.

Promotrice, con altre operatrici, dell’esperienza di Centro Donna – Salute Mentale di Trieste, direttrice poi del Dipartimento di Salute Mentale di Siena e successivamente chiamata in Calabria dall’Azienda Sanitaria di Paola. Ha diretto il Dipartimento di salute mentale di Trieste. 

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