Crollo al cantiere: c'è tanto da chiarire

E dopo tre giorni se ne sa ancora molto poco

Nicola
Nicola Novelli
18 febbraio 2024 18:22
Crollo al cantiere: c'è tanto da chiarire
Foto di Jacopo Bianchi, pilota professionista di droni

C'è tanto da chiarire sui fatti accaduti a Firenze venerdì mattina, quando l'improvviso crollo di elementi portanti nel cantiere del nuovo supermercato Esselunga di via Mariti ha travolto sette operai e, probabilmente ne ha uccisi cinque.

A partire dalla coincidenza che esattamente un anno fa a Genova in un incidente dalle circostante molto simili, in un cantiere di un nuovo supermercato Essalunga, erano rimasti feriti due operai.

Come è ancora da capire la dinamica del crollo verificatosi venerdì mattina in un grande cantiere edile in piena area urbana. Che cosa si stava facendo in quel momento? Perché la trave ha ceduto? Possibile che non fossero attivate accortezze per impedire che un enorme pezzo della struttura venisse giù insieme a quella trave?

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Poi c'è da spiegare il sinistro particolare della nazionalità degli operai, quasi tutti tunisini. Che succede nei grandi cantieri italiani in termini di garanzie sindacali e livelli retributivi? Perché la maggior parte dei lavoratori sono stranieri?

In questo momento sono ancora in corso le operazioni di recupero. A distanza di 60 ore dall'evento l'ultima vittima del crollo è sempre sotto le macerie. Messa in sicurezza la colonna crollata, con un altro mezzo si è proceduto a tagliare cavi d’acciaio che ostacolavano lo sgombero. Ma si attende ancora l'arrivo di un mezzo meccanico specialistico da Bologna. Strano che non fosse ancora arrivato. Ma quanto è complicato rimuovere gli elementi crollati? Non ci troviamo davanti alle rovine di un edificio in uso, commerciale o abitativo che sia, venuto giù a causa di un terremoto. La struttura era vuota e in costruzione. Perché è così difficile rimuovere i detriti?

A tutte queste domande difficile dare qualche risposta sinché la Procura della Repubblica continuerà a tacere. Perché, anche a causa del fine settimana, dagli uffici giudiziari fiorentini non è arrivata ancora un parola. Si spera che domani il Procuratore convochi una conferenza stampa per informare sullo stato dell'indagine l'opinione pubblica sconvolta da una tragedia che ha rilevanti implicazioni economico-politiche.

E infatti dobbiamo registrare anche un certo imbarazzo, almeno a livello governativo su quanto accaduto. Oggi a Firenze si è vista la Ministra del Lavoro Calderone. Ma la questione non è sindacale, o contrattuale. La sicurezza sui cantieri e la trasparenza delle procedure degli appalti edili interessano semmai un altro ministero, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato dal Vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini.

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