Coronavirus: tutelare la salute dei lavoratori delle attività essenziali

Regione Toscana, PISLL e sindacati stanno mettendo a punto alcune linee guida. Rossi: "Dobbiamo continuare a fissare regole per la sicurezza dei lavoratori e misure che aiutino nel contenimento del contagio". Protezione civile regionale, già distribuite oltre 300mila mascherine

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2020 15:24
Coronavirus: tutelare la salute dei lavoratori delle attività essenziali

Regione Toscana, servizi Prevenzione Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (PISLL) ed organizzazioni sindacali stanno lavorando insieme per dettare nuove linee guida a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori impegnati nelle attività rimaste aperte a seguito del DPCM del 22 marzo perché ritenute essenziali.

“La Regione è intervenuta tempestivamente anche sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro fin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus – spiega il presidente della giunta regionale Enrico Rossi – Abbiamo dato disposizioni per fronteggiare le maggiori criticità a tutela della sicurezza dei lavoratori, coordinando anche il lavoro territoriale dei servizi PISLL delle Aziende USL toscane. Ora però è necessario agire in maniera ancora più determinata. A seguito del DPCM di ieri, 22 marzo, molte attività saranno chiuse ma molte altre, tutte quelle ritenute essenziali e quelle collegate alla loro filiera, resteranno aperte. Per questo dobbiamo continuare a fissare regole per la tutela dei lavoratori e misure che aiutino nel contenimento del contagio”.

Dopo la delibera di giunta del 9 marzo, che ha chiarito il ruolo del medico aziendale (professionista qualificato incaricato di veicolare nel miglior modo possibile ai lavoratori le informazioni sulle misure preventive per ridurre le probabilità di contagio); le linee di indirizzo del 13 marzo riguardo alle azioni preventive e protettive per il settore del trasporto pubblico su gomma (finalizzate a proteggere sia i lavoratori del settore che gli utenti del servizio) e le linee di indirizzo del 18 marzo per il settore della logistica, del trasporto merci, per le aziende dei consegnatari a domicilio e per le aziende di magazzinaggio, arriveranno nuovi indirizzi di dettaglio, specifici per tutti i settori.

“Proseguirà anche l'attività di assistenza ai datori di lavoro ed ai rappresentanti dei lavoratori per l'attuazione delle misure di sicurezza – aggiunge Rossi – ma l'impegno di queste ore sarà rivolto prioritariamente a definire linee di indirizzo generali che rafforzino le indicazioni nazionali e che possano essere applicate in ogni settore lavorativo. Tutti siamo consapevoli del fatto che le attività produttive essenziali non possono fermarsi, ma è chiaro che la tutela della salute dei lavoratori viene prima di tutto”.

Quelli in via di definizione e tutti i documenti precedenti sono stati elaborati con il contributo dei PISLL e condivisi con le organizzazioni sindacali, fornendo una risposta immediata ai settori lavorativi per i quali era ritenuta più urgente la definizione di procedure di tutela degli operatori dettagliate e chiare. Anche i datori di lavoro hanno espresso il loro apprezzamento e molti di loro hanno dimostrato di aver messo in pratica quanto raccomandato, nell'interesse della tutela della salute pubblica.

Nel periodo di emergenza sanitaria da Coronavirus il lavoro dei PISLL si è concentrato soprattutto sul controllo del rispetto delle condizioni di sicurezza, per garantire ai lavoratori adeguati livelli di protezione dal rischio di contrarre la malattia. E’ stata controllata l’adozione da parte delle imprese di adeguate procedure di sicurezza anti-contagio ed è stata fornita assistenza ai datori di lavoro ed ai rappresentanti dei lavoratori, per un corretto adempimento delle linee guida e dei Protocolli del Governo, a partire dal “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 14 marzo scorso.

“Rispettare con correttezza le misure di sicurezza rappresenta una condizione imprescindibile per il proseguimento delle attività – conclude il presidente Rossi – e per la determinazione di queste misure la pre-condizione essenziale è la collaborazione costruttiva di tutti i soggetti coinvolti nel sistema della sicurezza sul lavoro”.

Nei giorni dell’emergenza coronavirus, all’incessante lavoro portato avanti da tutto il settore sanitario toscano si affianca anche la preziosa opera degli addetti e dei volontari della Protezione civile regionale, impegnata ogni giorno nella consegna dei dispositivi di protezione individuale (dpi) alle attività non sanitarie, nella fornitura di e gestione delle strutture a supporto degli ospedali e nel supporto alla popolazione, con la consegna di beni di prima necessità e col supporto psicologico. In tutto fino ad oggi sono oltre 2000 le forze messe in campo da inizio emergenza, con picchi di oltre 300 persone attive in un giorno.

Vediamo qualche numero

Riguardo alla distribuzione dei dpi alle attività non sanitarie, la Protezione civile regionale, attraverso la rete del sistema Province/Comuni, si occupa dell’organizzazione e della distribuzione delle mascherine filtranti per le attività connesse all'emergenza di enti locali, volontariato, enti ed amministrazioni dello Stato. Ad oggi sono state distribuite più di 300.000 mascherine al personale di Provincie e Prefetture, della Città Metropolitana, di Cispel, Caritas e Cooperative attive nel ramo alimentare, agli addetti al trasporto pubblico locale (su gomma e su rotaia), all’Antincendio boschivo, ai Vigili del Fuoco e agli uffici dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario.

Inoltre da segnalare la fondamentale attività legata alla fornitura, al montaggio e alla gestione delle strutture logistiche di supporto alle attività degli ospedali (tende per le attività di pre-triage e per i servizi di supporto) e presso le carceri, oltre alla gestione dei volontari impiegati dalle associazioni di volontariato iscritte agli elenchi regionali.

La Protezione civile regionale è anche responsabile del monitoraggio e della gestione delle attività dei volontari che si occupano del supporto alla popolazione, in particolare per la fornitura di beni di prima necessità a cittadini isolati privi di una rete sociale di sostentamento e per il supporto psicologico.

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