"Coronavirus, difficile arrivi in Europa ma mai abbassare la guardia"

Elena Bozzola, segretario nazionale della Societa' italiana di pediatria: "Attualmente si può prevenire soltanto con delle misure anti-influenzali. Non esiste un vaccino per prevenire l'infezione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2020 18:21

(DIRE) Il Coronavirus sta allarmando tutti dal Sud al Nord del mondo. In Cina il viceministro della Commissione nazionale per la salute Lin Bin ha parlato di oltre 400 casi accertati e 9 vittime in totale. Il virus, intanto, è stato intercettato a Macao, Hong Kong e Stati Uniti, dove gli ultimi aggiornamenti parlano di un uomo, ricoverato in condizioni stabili dopo esser tornato a Washington da Wuhan, città in cui il mercato centrale è considerato epicentro del virus.

Ma realmente il coronavirus cos'è? Di cosa si tratta? A rispondere a queste domande è Elena Bozzola, segretario nazionale della Societa' italiana di pediatria (Sip), che fornisce all'agenzia Dire 5 indicazioni per non farsi prendere dal panico: "Il Coronavirus fa parte di una famiglia molto grande all'interno della quale troviamo diversi ceppi. È un virus a Rna, noto per causare patologie di gravita' variabile- illustra la pediatra- da un comune raffreddore a malattie piu' gravi, come la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e la sindrome respiratoria acuta grave (Sars), fino a dei quadri di polmonite". 

La trasmissione avviene "da animali infetti all'uomo, ed è già successo in Cina nel 2002 e in Arabia Saudita nel 2012. Alcuni ceppi- spiega l'esperta- possono trasmettersi da persona a persona, solitamente in seguito a contatto ravvicinato, stretto e prolungato, con un soggetto ammalato". I sintomi, invece, possono essere molto "variabili". Da quelli "più comuni che sono simili ai sintomi influenzali: febbre, tosse e difficoltà respiratoria". Fino ai casi più gravi. "L'infezione, infatti, può anche causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, dispnea, insufficienza renale e persino morte", puntualizza.

Il nuovo ceppo "è stato identificato agli inizi di quest'anno in Cina. Il primo caso è stato notificato il 9 gennaio del 2020 in un mercato cinese- ricorda Bozzola- e la maggior parte dei casi fortunatamente è ancora confinato lì. Qualche raro contagio, al momento, è stato segnalato in Giappone, in Corea e in Thailandia, ma non sono stati segnalati casi in Italia, e secondo il ministero della Salute la probabilità di introduzione di questo virus in Europa è considerata bassa, anche se non può essere esclusa.

Ma mai abbassare la guardia", consiglia la pediatra. Alla domanda se è possibile prevenirlo, Bozzola risponde alla Dire che "attualmente si può prevenire soltanto con delle misure anti-influenzali. Lavarsi sempre molto bene le mani, tossire nella piega del gomito, evitare contatti con persone che manifestano sintomatologia 'simil' influenzale o sintomi respiratori. Purtroppo, allo stato attuale- chiarisce- non esiste un vaccino per prevenire l'infezione".

Per i bambini, infine, "il dato positivo è che attualmente non ci sono casi segnalati su minori, però bisogna sempre cercare di prevenire l'infezione tra i più piccoli, perche' sono sempre più indifesi rispetto all'adulto", conclude. (Red/ Dire)

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