Coronavirus: chiuse le biblioteche comunali

Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune): “Il Comune di Firenze come tutelerà chi lavora in appalto?”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2020 22:00
Coronavirus: chiuse le biblioteche comunali

I musei civici e le biblioteche comunali del Comune sono chiusi da domani al 3 dicembre in linea con quanto disposto dal Decreto del presidente del Consiglio del 3 novembre 2020. Per quanto riguarda le biblioteche, anche il servizio del Bibliobus è sospeso. I prestiti sono automaticamente prorogati e non verranno applicate le sanzioni previste in caso di ritardo nella restituzione. Rimane attiva la biblioteca digitale DigiToscana MediaLibraryOnLine che consente di accedere gratuitamente, via Internet, a quotidiani, riviste, ebook, musica, banche dati, film, immagini, audiolibri, corsi a distanza. L’archivio storico del Comune sospende da domani l’accesso agli utenti che devono fare ricerche storiche.

Resta attivo invece, salvo ulteriori future disposizioni, il servizio di visure edilizie storiche per tecnici e professionisti. Il personale continuerà ad offrire servizio di consulenza da remoto tramite le procedure di accesso digitali. Le riproduzioni digitali della documentazione saranno tutte fornite via web.

“Era purtroppo un timore che c’era da tempo. La scelta di chiudere le biblioteche e gli archivi colpisce duramente tante persone. Tra l’utenza di questo servizio essenziale c’è anche chi ha bisogno di quei luoghi per lavoro e per studio. A essere penalizzate sono anche le classi lavoratrici ovviamente, in particolare quelle in appalto. In questa fase emergenziale e di pieno acuirsi del quadro pandemico – sottolineano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – ecco aggiungersi una serie di ingiustizie, precedenti al Covid-19.

Il consorzio che opera nella gestione degli appalti rifiuta i confronti sindacali e il Comune di Firenze non ha ancora dato garanzie su un piano di lavoro che permetta di operare da remoto, come da indicazioni ricevute da Governo e Regione Toscana. I lavoratori e le lavoratrici hanno scritto una lettera aperta, a cui l’Amministrazione deve rispondere, costringendo i soggetti gestori a collaborare con le parti sindacali per trovare soluzioni ormai immediate. Il nuovo DPCM impone una posizione politica netta e un’azione non rimandabile. Per questo – concludono i consiglieri Palagi e Bundu – porteremo il tema in aula lunedì.

Anche perché finalmente venerdì ci sarà una commissione congiunta con l’Assessore competente ma, nonostante le richieste di parti sindacali e del nostro gruppo consiliare, la maggioranza ha scelto di non convocare lavoratori e lavoratrici”.

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