Controlli in Santo Spirito: sequestrata dalla Polizia Municipale merce a venditori abusivi

Giovani del Servizio civile a tutela di monumenti: sì unanime dell'aula regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 maggio 2016 22:31
Controlli in Santo Spirito: sequestrata dalla Polizia Municipale merce a venditori abusivi

Firenze– Oltre 670 oggetti sequestrati a una ventina di venditori abusivi. È questo l'esito di un controllo effettuato oggi dalla Polizia Municipale in piazza Santo Spirito. L'intervento è scattato su segnalazione di alcuni espositori della "Fiera di Santo Spirito" in programma oggi nella piazza. I vigili, in divisa e in borghese, hanno individuato una ventina di venditori abusiv sulla scalinata della vicina via del Presto di San Martino. L'operazione ha portato al sequestro della merce in vendita, complessivamente 676 pezzi vari di oggettistica usata: casalinghi, abbigliamento, bambole, chincaglieria, occhiali e materiale elettrico ed elettronico. 

"Ringrazio la Polizia Municipale per l'intervento di oggi che, ancora una volta, testimonia l'attenzione e l'impegno dell'Amministrazione comunale sull'antiabusivismo" dichiara l'assessore alla sicurezza urbana e Polizia Municipale Federico Gianassi.

 Utilizzare il personale del servizio civile regionale per presidiare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico, nel tentativo di prevenire e arginare situazioni di criticità ed emergenza per i beni stessi. Questo l’obiettivo della modifica alla legge regionale 35 del 2006 sull’istituzione del servizio civile regionale. Il provvedimento di iniziativa del vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella e della vicepresidente della commissione Sviluppo economico, cultura, istruzione e formazione Ilaria Bugetti è stato approvato con voto unanime mertedì scorso. Nella proposta di legge si precisa che “ferma restando la competenza dello Stato in materia di tutela dei beni culturali”, le attività del personale del servizio civile regionale sono volte “al miglioramento della conservazione fisica, della sicurezza, dell’integrità e del valore del patrimonio anche mediante il presidio dello stesso”.

E poi ancora, “alla diffusione della conoscenza dei beni del patrimonio anche mediante riproduzioni, pubblicazioni e ogni altro mezzo di comunicazione e informazione”.

Il consigliere Stella ha illustrato in Aula la proposta di modifica, “in un ambito che la Regione ha sempre valorizzato, l’ultimo bando per addirittura 13milioni di euro, con 2mila 500 ragazzi tra i 19 e i 29 anni che hanno partecipato, 613 i progetti presentati, oltre 400 quelli finanziati”. Per molti ragazzi, ha aggiunto Stella, si è trattato di una esperienza “proficua, interessante, in alcuni casi anche utile per entrare nel mondo del lavoro. Intendiamo dare un’ulteriore possibilità, attraverso la valorizzazione dei nostri monumenti, un patrimonio da preservare e anche da far godere ai turisti.

Ci sembra un modo per valorizzare quello che abbiamo, dare una opportunità in più ai ragazzi e farli sentire parte attiva della comunità”. Stella ha rivolto “un ringraziamento a tutta la commissione” per il lavoro svolto, che ha portato ad un pronunciamento unanime. La consigliera Bugetti ha dichiarato che “tutte le volte che si va ad ampliare il raggio d’azione del servizio civile si fa una cosa utile. Proviamo in questo modo a dare una mano”, in una logica di “continuo confronto che la Toscana porta avanti da tempo, anche con la consulta regionale del servizio civile”.

Il consigliere Jacopo Alberti ha motivato il voto favorevole con l’auspicio che questa modifica di legge permetta di istituire “quelle che potremmo chiamare le sentinelle della cultura”. Secondo Alberti, “davanti ai più importanti monumenti e nelle piazze più frequentate potremmo evitare bivacchi, venditoriabusivi, tappetini con borse griffate, panni stesi. Mi auguro, insomma che i nostri ragazzi possano anche svolgere un compito di tutela, valorizzazione e difesa del nostro patrimonio artistico”. Per la consigliera Irene Galletti, che ha annunciato voto favorevole, “sarà importante fare delle particolari specifiche”, affinché il servizio svolto dai ragazzi “non vada a sostituirsi alle figure professionali che svolgono questo lavoro, per il quale hanno investito nella formazione”.

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