Commemorate le vittime delle stragi di Bergiola e della foce del Frigido

Il presidente della Regione Toscana ha annunciato che presto sorgerà un museo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2020 18:05
Commemorate le vittime delle stragi di Bergiola e della foce del Frigido

Tra il 10 ed il 16 settembre 1944 74 detenuti del carcere penale di Massa, furono prima trasferiti al Castello Malaspina, e poi caricati su camion, e sulle rive del torrente Frigido con la scusa di un ulteriore trasferimento, uccisi e abbandonati nelle fosse comuni. Oltre a loro furono trucidati anche 10 monaci certosini e 159 persone portate sui bordi di tre crateri scavati da un bombardamento alleato, falciate dalle mitagliatrici e ricoperte di terra.

Ed era il 16 settembre del 1944 quando i soldati della 16° Panzergrenadier Division, entrarono nel paese di Bergiola e uccisero senza pietà, per rappresaglia, le persone che trovarono, donne, bambini ed anziani, facendo scempio dei loro cadaveri. Alla fine si contarono 72 morti, di cui 43 donne, 14 bambini e 15 adolescenti tra i quali anche la moglie e i figli del maresciallo Vincenzo Giudice.

Queste due, tra le tante stragi perpetrate in Toscana dai nazifascisti, sono state ricordate stamani in due distinte cerimonie alle quali ha partecipato il presidente della Regione Toscana.

Ha sottolineato come il prezzo pagato dalla Toscana per la riconquista della libertà è stato alto. Di tutti i danni di guerra, un decimo sono stati concentrati nella nostra terra. Abbiamo avuto 675 ebrei deportati a cui si aggiungono i prigionieri politici, 4.461 vittime civili degli eccidi nazifascisti, 281 stragi.

Il presidente ha ricordato la Resistenza armata, quella civile e quella delle donne. Tutti hanno dato un contributo alla libertà del nostro Paese. Dopo aver ricordato come la nostra è una Costituzione antifascista perchè riconosce tutto ciò che il Fascismo aveva negato, cioè la libertà e la democrazia, i partiti, i sindacati, le persone al di là della loro razza, ha invitato i giovani ad iscriversi all'Associazione nazionale partigiani d'Italia, coem già in molti stanno facendo, perchè occorre coltivare le nostre radici. Possediamo un patrimonio che non può essere disperso e la sua memoria non può andare perduta. .

Ha concluso dicendo di essere orgoglioso che quello di oggi sia uno dei suoi ultimi atti da presidente della Regione e ha aggiunto che dobbiamo essere in grado di mettere in campo una nuova Resistenza perchè non esiste politica se non si ritorna alle ragioni ideali che hanno dato vita alla nostra Costituzione.

E come segno tangibile di questa volontà, il presidente ha sottoscritto un Protocollo con il Comune di Carrara per ristrutturare la ex scuola di Bergiola per farne un luogo dedicato al ricordo dell'eccidio del settembre 1944 e di memoria per le nuove generazioni.

Il Comune di Carrara, proprietario dell'immobile predisporrà il progetto e il cronoprogramma per la sua realizzazione e la Regione Toscana valuterà la possibilità di finanziarlo con un'apposita variazione del proprio bilancio.

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