Servizio idrico e rifiuti: nominato il Comitato per la qualità

Il Consiglio ha designato anche il componente per l’Osservatorio regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2013 18:15
Servizio idrico e rifiuti: nominato il Comitato per la qualità

Firenze – Il monitoraggio della qualità dei servizi idrico e di gestione dei rifiuti passa anche da strumenti come l’Osservatorio regionale e il Comitato. L’aula consiliare, a maggioranza, ha designato un componente dell’Osservatorio e nominato i membri del Comitato. Per l’Osservatorio regionale la scelta è caduta su Raphael Rossi, classe 1974, già amministratore e vicepresidente Amiat (Azienda multi servizi igiene ambientale Torino), tecnico per la Scuola Agraria del Parco di Monza, fondatore della Esper, ente di studio per la pianificazione ecosostenibile dei rifiuti. Il Comitato, invece, risulta composto - oltre che dai consiglieri regionali Nicola Nascosti (PdL), Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd), Monica Sgherri (FdS/Verdi) e Mauro Romanelli (Gruppo misto) - da rappresentanti sindacali (Renato Santini per Cisl, Sandra Cappellini per Cgil, Rachele Muscarà per Uil), esponenti del comitato regionale consumatori e utenti (Giuseppe Minigrilli, Enrico Sandrini, Barbara Grazielli), associazioni ambientaliste (Paolo Balestri e Francesca Casini per Legambiente), organizzazioni di imprese e cooperative (Gabriele Baccetti per Confindustria, Silvia Marengo per Rete Impresa Toscana, Serena Bitossi per Alleanza Cooperative Italiane Toscana) e Forum Toscano Movimenti per l’acqua (Stefano Mennucci e Rossella Michelotti). Il gruppo Più Toscana/Nuovo Centrodestra voterà contro alla proposta di deliberazione 400 “Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati”. «Questo piano – spiegano in coro i consiglieri regionali Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri – è assolutamente irrealizzabile.

Infatti, dalle percentuali del 70% da raggiungere di raccolta differenziata, del 20% di recupero energetico e del 10% al massimo di avvio in discarica, quando il sistema toscano si è sempre contraddistinto per essere “discaricocentrico”, sappiamo già che questo piano sarà fallimentare. E poi, dobbiamo avere il coraggio di dire che la Toscana, con questo piano, riconferma l’utilizzo delle discariche, altrimenti si è scorretti nei confronti dei cittadini». Per i due esponenti del Nuovo Centrodestra, «soprattutto il limite del 70% per la raccolta differenziata è del tutto propagandistico.

La normativa nazionale, intanto, indica il 65%, ma poi si prevede che ogni ATO al 2020 arriverà almeno all’80% di raccolta di rifiuti domiciliari, quando ad oggi, alle porte del 2014, siamo appena tra il 20 e il 30%. La prima criticità sarà dovuta al “porta a porta” e ai disagi che arrecherà ai cittadini, oltre alla localizzazione di luoghi idonei dove “conservare” i rifiuti. Inoltre, per quanto riguarda il riciclo, serve una vera e propria qualificazione delle industrie, che finora hanno trovato molta difficoltà soprattutto perché mancano gli acquirenti, e questo forse perché i prodotti non sono appetibili in quanto non di primissima qualità.

Consideriamo comunque positivo il fatto che sia previsto lo sviluppo di una filiera industriale per recuperare e riciclare certi tipi di rifiuti, ma al contempo è necessario realizzare degli impianti necessari al trattamento dei rifiuti per favorirne il loro recupero». Infine, sul recupero energetico, Gambetta Vianna e Lazzeri si focalizzano soprattutto sul termovalorizzatore di Case Passerini, che dovrà essere realizzato entro il 2015 e messo a regime entro il 2017 per una capacità di trattamento di 136.760 tonnellate annue di rifiuti.

«Secondo il nostro punto di vista – concludono i due consiglieri regionali del Nuovo Centrodestra –, questo impianto è collocato in una zona non idonea, sia per quanto riguarda la creazione della nuova pista dell’Aeroporto di Peretola, sia per l’impatto che soprattutto il termovalorizzatore avrà sullo stato di salute della popolazione della Piana fiorentina».

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