Mobilitazione a Firenze: chiusura tribunali, caos per cittadini e lavoratori?

La Funzione Pubblica Cisl, assieme a Cgil e Uil, lancia la mobilitazione contro un provvedimento sbagliato e chiede una vera riforma del settore che tenga conto delle esigenze dei cittadini e delle potenzialità del personale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2013 15:20
Mobilitazione a Firenze: chiusura tribunali, caos per cittadini e lavoratori?

“La recente riforma della geografia giudiziaria sta gettando nel caos organizzativo un settore, la giustizia, estremamente delicato ed importante per il Paese. La chiusura di Tribunali e sezioni staccate, che solamente in Toscana riguarda 17 strutture allocate in tutte le Provincie, crea ripercussioni negative non solo per i lavoratori ma anche per le nostre comunità.” A dirlo è Lando Del Pia, della segreteria regionale della Funzione Pubblica Cisl, spiegando le ragioni che hanno portato le categorie di Cgil, Cisl e Uil a indire per oggi una giornata di mobilitazione nazionale. Tra le iniziative in programma oggi in Toscana un’assemblea con presidio a Firenze, al nuovo Palazzo di Giustizia, mentre in tutti i territori provinciali verranno effettuate iniziative di protesta e volantinaggi. “I tagli lineari previsti dalla riforma –dice Del Pia- non tengono conto dei bisogni delle persone e delle imprese.

Per citare alcuni esempi si pensi in Toscana alla chiusura del Tribunale di Montepulciano (SI), delle sezioni staccate di Portoferraio (LI) o Aulla (MS) che abbandonano territori di montagna come il monte Amiata, insulari come l’Elba e vasti come nel caso di Aulla.” “Siamo preoccupati –aggiunge il segretario Cisl- che in territori di grande importanza la diminuzione della presenza dello Stato possa incrementare i rischi per talune economie ricche di attività da parte della criminalità organizzata.

Al contempo poniamo attenzione alla diminuzione nell’esercizio dei diritti che le popolazioni locali, già svantaggiate dalla collocazione geografica, subiranno con questa riforma.” “Protestiamo perché una riforma che si possa definire tale dovrebbe permettere di modernizzare le procedure, grazie alla digitalizzazione, con programmi efficaci di controllo di gestione, riorganizzando gli uffici con al centro il servizio, valorizzando le professionalità e rinforzando gli organici estremamente carenti.” “Diciamo no alla ennesima penalizzazione per i lavoratori e i cittadini, diciamo si ad una vera riorganizzazione che renda anche i nostri territori più coesi, più competitivi, più capaci di attrarre investimenti e generare sviluppo.”

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