Sportelli di ascolto per aiutare i precari della società e del lavoro

Rossi: “Un progetto unico e nuovo, perché nessuno resti solo”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 settembre 2013 15:18
Sportelli di ascolto per aiutare i precari della società e del lavoro

“Un’esperienza unica, che contribuirà a fare in modo che in Toscana, in questo periodo di crisi, nessuno rimanga solo”. Così il presidente Enrico Rossi ha definito oggi i progetto di Prestito sociale che la Regione finanzia affidandone la gestione ai soggetti del terzo settore. In un sala Pegaso affollata dai responsabili delle associazioni, il presidente ha dato così il via ufficiale al progetto che, dopo l’imminente firma delle convenzioni, prevede l’apertura sul territorio di 250 sportelli di ascolto, che saranno gestiti da 400 volontari. “Abbiamo cambiato prospettiva – ha spiegato il presidente – pensando a un intervento che richiede molta saggezza, spirito di responsabilità, l’assunzione di un carico non banale per la costruzione di una vera rete nella società civile.

Sono orgoglioso di come la Toscana ha reagito e risposto e scommetto molto sul progetto. In un periodo di crisi chi sta “sul bordo” rischia facilmente di cadere sul versante della povertà e se non c’è un intervento rapido la caduta rischia di essere rovinosa. Penso all’area sempre più vasta del precariato, dei cassintegrati, delle partite Iva che chiudono. Questo è il nostro target, la fascia che ci preoccupa di più e per la qualche abbiamo predisposto questa iniziativa. Ci abbiamo messo quasi 5 milioni, penso che il fondo in gran parte si reintegrerà attraverso le restituzioni, perché, come mi capita di dire, è più facile che paghino i poveri che le finanziarie dei derivati”. Anche l’assessore alle politiche sociali Salvatore Allocca ha sottolineato il carattere innovativo del progetto toscano: “Questa misura – ha detto – mette tutti in discussione, perché non è centrata solo sulla educazione alla spesa ma sull’educazione alle relazioni.

La povertà di oggi non è solo l’avere poco, ma è escludente. Tutti però hanno qualcosa da dare ed è questo che dobbiamo valorizzare”. Infatti ai beneficiari dei prestiti (non superiori a 3000 euro) verrà chiesto di essere parte attiva e propositiva nel superare le difficoltà economiche che attraversano e la restituzione del denaro potrà avvenire, oltre che con rate, anche attraverso lo svolgimento di attività socialmente utili. Sono intervenuti anche alcuni rappresentanti dei soggetti del terzo settore che hanno presentato i progetti, il responsabile della Caritas regionale don Renzo Chiesi, il provveditore della Misericordia di Siena Mario Marzucchi, Francesco Giannoni per l’Arci e Luigi Remaschi per l’Anpas.

Tutti hanno sottolineato, oltre all’importanza dell’attività di ascolto, anche la funzione educativa e sociale del progetto, che non si limita alla sola erogazione di soldi. Sarà una attività non facile, hanno detto, ma la risposta c’è stata. Il presidente Rossi ha dato a tutti appuntamento tra un paio di mesi per una prima verifica.ù Prestito sociale fino a tremila euro, via agli aiuti entro la fine di settembre Scritto da Federico Taverniti martedì 3 settembre 2013 alle 13:30 FIRENZE – Il progetto regionale di prestito sociale voluto e finanziato dalla Regione per sostenere con prestiti fino a 3.000 euro (senza garanzie e senza interessi) le persone e le famiglie in situazioni di particolare difficoltà o fragilità socio-economica è in dirittura di arrivo.

Stamattina presso la Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati il presidente Enrico Rossi ha incontrato i rappresentanti dei soggetti del terzo settore che hanno presentato i progetti per il bando che si è chiuso a fine giugno (la graduatoria dei progetti è ufficiale e certificata). Entro la fine di settembre è previsto l’avvio effettivo del progetto con l’inizio dell’attività dei circa 250 centri di ascolto ai quali potranno rivolgersi le persone interessate. La somma messa a disposizione dalla Regione è di 4 milioni e 695 mila euro. Alla chiusura del bando i progetti pervenuti agli uffici regionali sono stati in tutto 49.

Quelli approvati sono stati 38 e sono in grado di offrire una copertura territoriale molto ampia: 32 zone socio-sanitarie su 34. Per garantire una copertura totale entro breve sarà pubblicato un nuovo bando ad hoc. Grazie ai progetti che hanno ottenuto il via libera è stata creata, e sarà attiva entro fine mese, una rete territoriale di circa 250 centri di ascolto ai quali le persone in situazione di bisogno potranno rivolgersi per sostenere un colloquio, individuale o familiare. I centri di ascolto, che opereranno in stretto raccordo con i servizi sociali territoriali, nell’accogliere le domande daranno priorità a coloro che si trovano in condizione di particolare fragilità socio-economica: appartenenza a famiglie numerose, presenza di situazioni di disabilità grave, presenza di figli minori e di nuclei monoparentali.

All’indirizzo www.regione.toscana.it/prestitosociale saranno consultabili nei prossimi giorni i nomi dei centri, gli indirizzi, i numeri di telefono, gli indirizzi email e gli orario di apertura. In questa scheda sono anticipati i nomi e gli indirizzi delle associazioni della rete. La Regione ha previsto, per ciascun progetto, un finanziamento massimo di 150 mila euro. Dopo aver predisposto un piano personalizzato, i contributi che potranno essere accordati (dopo l’istruttoria effettuata dai centri di ascolto sempre in raccordo con i servizi sociali territoriali) non potranno superare i 3 mila euro, senza garanzie nè interessi.

La restituzione della somma dovrà avvenire entro un massimo di 36 mesi e la modalità sarà concordata sempre con il centro di ascolto al quale spetteranno anche attività di tutoraggio e di accompagnamento per garantire un uso consapevole del denaro. Al beneficiario viene in pratica di richiesto di essere parte attiva e propositiva nel superare le momentanee difficoltà economiche, personali o della propria famiglia. La restituzione del denaro potrà avvenire, in alternativa a quella rateale prevista dal piano personalizzato, anche attraverso lo svolgimento di attività socialmente utili. Ricordiamo infine i requisiti dei beneficiari: residenza anagrafica in un Comune toscano, maggiore età, assenza di condanne definitive di un certo tipo (associazione di tipo mafioso, riciclaggio, impiego di denaro e beni di provenienza illecita), valore ISEE non superiore a 15mila euro, cittadinanza europea oppure possesso della carta di soggiorno o di regolare permesso di soggiorno.

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