Lavoro nero, stipendi da fame e manager super pagati: gli effetti della crisi

Mercoledì Tavola Rotonda a Firenze con Susanna Camusso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 giugno 2013 19:37
Lavoro nero, stipendi da fame e manager super pagati: gli effetti della crisi

Firenze- Lavoro nero, sottopagato, non tutelato e, per contro, lavoratori impiegati in violazione delle disposizioni vigenti in materia contributiva, fiscale e di salute e sicurezza sul lavoro, sono solo alcuni degli effetti che la crisi porta con sé. Il bisogno di sopravvivere spinge le persone ad accettare modalità di lavoro spesso indecenti e le aziende in difficoltà a divenire vittime del sistema di riciclaggio di capitali. Quali proposte per non disperdere produttività, competitività e continuare ad investire nel lavoro sul nostro territorio? Questi i temi della Tavola Rotonda organizzata dalla FIOM di Firenze che si terrà mercoledì 26 giugno alle ore 09.30 presso il Salone di Vittorio della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze.

L'evento è volto ad analizzare le dinamiche che intercorrono nelle relazioni tra lavoro e corruzione, alla luce delle difficoltà economiche determinate dalla crisi che attanaglia il nostro Paese e non solo. All'incontro, coordinato da Marzio Fatucchi del Corriere Fiorentino, interverranno il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, il Presidente di Confindustria, Simone Bettini, il responsabile della Pastorale per il lavoro di Firenze, Don Giovanni Momigli, il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, Antonietta Fiorillo, l'ex Procuratore Capo della Provincia di Firenze, Beniamino Deidda e, a nome dell'ANCI Toscana, Massimiliano Pescini.

Chiuderà l'iniziativa la Segretaria Generale della CGIL, Susanna Camusso. Eccessiva disparità sociale tra datore di lavoro e lavoratore e regolamentazione del salario, porre un tetto alle retribuzioni dei top manager sono le ragioni alla base della raccolta firme promossa dalla Fiba-Cisl e che prende il via anche in Toscana. "Adriano Olivetti aveva dato alla sua azienda una regola morale: “Nessun dirigente, neppure il più alto, deve guadagnare più di dieci volte l’ammontare del salario minimo.” Era un’azienda privata dell’Italia degli anni ’50, non l’isola di Utopia.

Quel parametro oggi sembra lontanissimo, quasi inconcepibile, alla luce delle stratosferiche retribuzioni dei ‘top manager’ e di una forbice sociale che si è progressivamente e drasticamente divaricata negli ultimi 30 anni. Simili disparità però oltreché ingiuste, talvolta immorali, si sono rivelate anche pericolose: remunerazioni eccessive, premi e stock options infatti hanno avuto certamente un peso nell’assunzione di rischi eccessivi che ha innescato la grande crisi attuale. La necessità di porre un freno a simili eccessi è avvertita da più parti.

Lo stesso governo ha indicato nel decreto ‘Salva Italia’ un tetto massimo di retribuzione per i propri manager. La Fiba, il sindacato dei lavoratori bancari e assicurativi della Cisl, ha presentato nei giorni scorsi una proposta di legge che punta a porre dei limiti anche nel settore privato e ora lancia in tutta Italia, assieme alla Cisl, la raccolta di firme per poterla portare in Parlamento. I contenuti della proposta di legge, le dimensioni del fenomeno dei ‘superstipendi’ anche in Toscana, le modalità di raccolta firme nella nostra regione saranno illustrate in una Conferenza stampa Mercoledì 26 Giugno, alle ore 11,30 nella sede Cisl Toscana, in via Benedetto Dei 2/a, a Firenze.All’incontro saranno presenti, il segretario generale nazionale Fiba-Cisl, Giulio Romani, il segretario generale Cisl Toscana, Riccardo Cerza, il segretario regionale Fiba-Cisl Toscana, Stefano Biondi.

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