Unipol penalizzerà Firenze e Toscana?

Interviene il segretario regionale UILCA della Toscana, comparto assicurativo, Gennaro Tello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2013 19:16
Unipol penalizzerà Firenze e Toscana?

La prossima fusione di Fondiaria-SAI con Unipol e la conseguente creazione di un gruppo assicurativo di elevato spessore europeo non può lasciare a Firenze soltanto le briciole, seppellendo la storia ed il valore che La Fondiaria ha avuto in Toscana da tempo immemore -è l'appello lanciato oggi da Gennaro Tello, Segretario Regionale UIL Toscana del Comparto Assicurativo- Oltre al drammatico annuncio di voler tagliare più di duemila posti di lavoro in tutta Italia, la notizia della sparizione dello storico marchio di Fondiaria, del declassamento e dell’ulteriore ridimensionamento del polo fiorentino nella nascente Unipol-SAI, con il trasferimento sulle sedi di Bologna e Milano delle attività di governo del gruppo, ha reso in Toscana l’amarezza ancora più pungente.

La preoccupazione degli oltre 450 lavoratori fiorentini, attualmente impegnati in attività direzionali, è opprimente ed è chiaro che la nostra regione non si può permettere altri depauperamenti; in tal senso, chiediamo che anche altre istituzioni locali facciano sentire chiaro il proprio appello al gruppo legato al mondo cooperativo. Ad oggi, l’alta dirigenza di Unipol non ha ancora specificato qualcosa di preciso, ma riteniamo che a Firenze ed alla Toscana debba essere riconosciuto ancora un importante ruolo, mantenendo in città l’allocazione di attività, annunciate dal gruppo Unipol solo come specialistiche, comunque sufficienti per lasciare l’occupazione intatta, nonché ancorata al territorio.

Le parole spese a più riprese nei giorni scorsi dall’A.D. di Fondiaria-Sai e di Unipol, Carlo Cimbri, su una ferrea volontà di concertare la ristrutturazione insieme al Sindacato, sono apprezzabili e riteniamo che proprio per questo il management di Unipol debba fare uno sforzo per riconsiderare il ruolo di Firenze, ed anche delle tante altre piazze italiane attualmente in discussione, valutando la concreta presenza sui vari territori come un’opportunità globale e non come un problema di frammentazione, ragionando in un’ottica di emancipazione, di allargamento dell’orizzonte, di coinvolgimento nazionale, di valorizzazione delle ricchezze locali e quindi di rilancio totale, prerogativa irrinunciabile per chi oggi è diventato uno dei maggiori leader tra i gruppi assicurativi europei".

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