Licenziamenti al Maggio Musicale, il Pd bersaniano accusa Renzi ''ha sbagliato''

Oggi l'Assemblea dei lavoratori, le Rsu annunciano battaglia contro la decisione di Renzi e Colombo. Regione e Provincia in netto contrasto con la gestione della Sovrintendente propongono il commissariamento in tempi rapidi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 gennaio 2013 19:47
Licenziamenti al Maggio Musicale, il Pd bersaniano accusa Renzi ''ha sbagliato''

Alla fine le 10 lettere di licenziamento sono partite, a firmarle è stato direttamente il sindaco Renzi in quanto Presidente della Fondazione lirica. Subito dopo si è riunita l'Assemblea dei lavoratori del Maggio musicale che hanno annunciato battaglia contro questa decisione che secondo loro è il fruttodi una "gestione fallimentare" della Sovrintendente Francesca Colombo. Il sindaco dice di essere stupito per tanto clamore visto che tutto era stato già deciso e concordato fra le parti e negli appositi tavoli istituzionali da diverso tempo; l'accordo prevedeva 45 esuberi, 35 sono stati i ''volontari'' e il tempo è scaduto il 31 dicembre.

Intanto Regione e Provincia rappresentate rispettivamente dall'Assessore Cristina Scaletti, che già aveva fatto mancare il suo voto al bilancio della Fondazione, e da Elisa Simone assessore provinciale al Lavoro e reduce del successo delle Primarie sono tornate a ribadire la loro contrarietà alle decisioni prese. La Scaletti parla esplicitamente di "una gestione fallimentare", la Simone si dice "rammaricata per il punto a cui si è arrivati"; entrambe infine concordano sull'urgenza di un commissariamento, unica soluzione possibile adesso.

“PerUnaltracittà sostiene i lavoratori del Maggio riuniti oggi in assemblea che hanno ribadito che i 10 licenziamenti firmati da Renzi il 31 dicembre, contravvenendo agli accordi siglati, devono essere ritirati”. Lo dichiara la consigliera De Zordo presente questo pomeriggio alla conferenza stampa convocata dalla RSA del Maggio. “Alle molte considerazioni fatte dai rappresentanti sindacali sulle vere cause del buco di bilancio e sulle perdite anche recenti imputabili a responsabilità precise della dirigenza, va aggiunto un ulteriore elemento – ha dichiarato De Zordo –: a luglio il Consiglio comunale ha votato un atto col quale si chiedeva che venisse revocato dal sindaco il mandato alla sovrintendente Colombo.

Perché questo indirizzo non è stato eseguito? Che valore hanno gli atti approvati in Consiglio? Chiederò che nella prima seduta di gennaio ci sia su questo e sulla situazione della Fondazione una comunicazione del Sindaco, che anziché firmare la revoca alla sovrintendente ha firmato i 10 licenziamenti privando del tutto inutilmente il Maggio di competenze utili”. “A fronte dei compensi risparmiati con i licenziamenti, la Fondazione sta sperperando cifre ben più alte con la cancellazione di eventi programmati ma impossibili da rappresentare per ovvi e prevedibili problemi gestionali e logistici.

Un bell'esempio di capacità imprenditoriale, e meno male che la produttività sembrava la cifra di presidente e sovrintendente della Fondazione: anche su questo si faccia chiarezza in Consiglio” ha concluso De Zordo. "Il licenziamento dei 10 del Maggio è una sconfitta” Queste dichiarano le consigliere PD Stefania Collesei (presidente della Commissione Lavoro) e Susanna Agostini. “Il fatto che il Sindaco abbia firmato le 10 lettere di licenziamento è una sconfitta e non solo per i lavoratori, ma anche per la Sovrintendente Colombo che non ha saputo gestire le difficoltà, e che ora ‘scappa’ in Sud Africa, lontano dalle grida di sofferenza di chi, incolpevole, è stato cinicamente scaricato.

Non si doveva arrivare a questo punto. Anche il Sindaco ha sbagliato malamente: sono mesi e mesi che si chiede di conoscere la situazione del Maggio Musicale. Sarebbe stato indispensabile un confronto col Consiglio, prima di assumere in solitario una decisione come questa: il Consiglio Comunale avrebbe dovuto essere informato. Sarebbe dunque stato saggio e corretto congelare le lettere di licenziamento, almeno fino ad una esauriente informativa al Consiglio, perché venisse valutato se davvero non erano perseguibili altre strade.

Era questo l'impegno che doveva essere onorato dal primo cittadino, specialmente dopo le rassicurazioni di autorevoli membri della giunta che solo il 17 dicembre scorso dichiaravano che non si sarebbe arrivati a nessun licenziamento. L’invito è ancora valido: congelare le lettere di licenziamento ed aprire finalmente una discussione vera: chi crede davvero che la salvezza del Maggio passi da 10 licenziamenti, valore economico 580.000 euro? E’ questo il "quid" che porta alla salvezza? Dopo i sacrifici che fin qui hanno fatto solo i lavoratori? E se non è questo che cos'è? Regione e Provincia nutrono dubbi sui bilanci, ma soprattutto sulla capacità di far venir fuori il Maggio dalla zona di rischio.

Cosa succederà dopo? Quali garanzie per il futuro? Sulla base di quale piano? Il Sindaco non può fare solo un conto ragionieristico, deve fare politica, deve rendere conto al Consiglio Comunale. Una spiegazione è dovuta"concludono le consigliere.

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