Ataf, verso la Privatizzazione per salvare l'Azienda?

Per CGIL: "Ataf fuori dalla gara regionale per l'assegnazione del servizio di TPL in Regione Toscana è una posizione inaccettabile che porterebbe alla chiusura dell'azienda ed alla conseguente perdita di posti di lavoro".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2011 16:22
Ataf, verso la Privatizzazione per salvare l'Azienda?

L'assemblea dei Soci segue la relazione del Presidente Filippo Bonaccorsi secondo il quale con i parametri economici dettati dalla Gara regionale (inferiori al 'prezzo' che dovrebbe avere un'area come Firenze) si rischiano 570 unità lavorative attualmente impiegate in azienda. La soluzione sarebbe quindi la ricerca di un privato che possa rilanciare il servizio pubblico rinunciando alla consegna delle deleghe che sono atto propedeutico per poter portare il servizio in gestione alla Regione Toscana per un gestore unico del TPL. Il Comune di Firenze ha già dichiarato, per voce del sindaco Matteo Renzi di non trovare interesse nel 'prezzo' fissato nel Bando regionale, che "non è all'altezza di un bacino come Firenze". Sull'argomento è intervenuto il presidente della regione Toscana Enrico Rossi: "Abbiamo avuto un taglio di oltre 200 milioni sul trasporto pubblico.

Siamo la prima Regujione italiana a fare una Liberalizzazione del servizio. L'Ataf ne dice tante, noi abbiamo una strategia (190 milioni di euro a gara, 160 al servizio e 30 al rinnovo dei mezzi), gli altri mi pare che brancolino nel buio con posizioni contraddittorie". Un gestore unico che potrebbe razionalizzare il trasporto e ridurre i costi. "Non è che stiamo grassi, lo sappiamo che la pretesa sarebbe un'altra, ma secondo il maxiemendamento in approvazione al Parlamento dobbiamo liberallizzare dei servizi.

Fino a quando i soldi arrivavano da Roma.. ma ora mettiamo in campo i nostri soldi e quei 190 milioni saranno assegnati solo e solamente a chi rientra nella cornice del Bando" "Apprendiamo della decisione, manifestata dal Presidente di Ataf secondo cui Firenze non conferirà le deleghe alla regione, contrariamente a quanto risultava essere la posizione prevalente dei soci, riconfermando il no alla gara unica sul TPL e annunciando nel contempo 570 esuberi in caso di mancata privatizzazione" così il sindacato CGIL che attorno alla privatizzazione dell'Azienda di Trasporto Pubblico nell'Area Fiorentina hanno imbastito una lotta serrata chiedendo a più riprese un tavolo partecipato dove essere protagonisti, ma spesso, come in questo caso, sono rimasti fuori ad ascoltare o ad ''apprendere'' cambiamenti in corso in differita.

"E' una posizione irresponsabile, totalmente aliena dal contesto determinato dalle scelte del Governo nazionale, che non trova uguali, per approccio e sostanza, in nessuna delle altre realtà territoriali, spesso chiamate a sproposito in causa anche da parte del comune di Firenze. Si continua a parlare di provvedimenti di “prepensionamento” manifestando la più totale ignoranza delle norme sul mercato del lavoro e fingendo di non sapere che queste misure possono vedere la luce solo attraverso provvedimenti ad hoc di carattere nazionale.

Affermare che bisogna “mettere da parte la politica, le poltrone, le posizioni di parte e lavorare insieme...” per giustificare queste posizioni che sono la quintessenza del peggior politicismo, suona oltremodo ridicolo alla luce dei fatti". "Appare evidente, oltre alla naturale azione di contrasto in sede sindacale che la CGIL eserciterà, che è necessario restituire ordine, unicità e razionalità, a tutta la discussione regionale sul TPL. Abbiamo letto oggi sui quotidiani locali l'ennesima presa di posizione del Presidente di Ataf Bonaccorsi sulla partecipazione alla gara unica regionale.

Bonaccorsi continua ad esporre una posizione incomprensibile per un dirigente che dovrebbe avere a cuore la cosa pubblica ed il servizio per i cittadini. Ataf fuori dalla gara regionale per l'assegnazione del servizio di TPL in Regione Toscana è una posizione inaccettabile che porterebbe alla chiusura dell'azienda ed alla conseguente perdita di posti di lavoro. Perché in Europa il tpl e' gestito da grandi aziende, mentre il Presidente di Ataf ribadisce l'ostinata volontà di non aderire alla gara regionale e quindi fare l'azienda fiorentina? Relegare l'azienda di trasporto di Firenze all'interno delle proprie mura sarebbe una scelta antimoderna, antieconomica ed antieuropea.

Altrettanto incomprensibile e' dare alla privatizzazione una soluzione salvifica, come se essa fosse risolutiva di un sistema complesso. La CGIL non si è mai sottratta al confronto ma l'ambito di riferimento deve essere quello della gara regionale ed in prospettiva dell'azienda unica, perche' il sistema di oggi fatto di 38 aziende con 38 consigli d'amministrazione va assolutamente riformato". “Una scelta sbagliata e preoccupante per le conseguenze sui livelli occupazionali dell’azienda e per il futuro della mobilità dell’area metropolitana.” Commenta così il coordinatore provinciale di Sel Lorenzo Falchi la proposta di privatizzare Ataf esplicitata nell’assemblea di ieri dei soci. “Il piano industriale presentato contiene elementi molto negativi – dice Falchi -, ossia la decisione di vendere Ataf ai privati e scaricare su lavoratori e cittadini i problemi di gestione del trasporto pubblico locale.

In attesa di conoscere i dettagli ci tengo a ribadire la contrarietà di Sinistra Ecologia e Libertà alla privatizzazione e la preoccupazione per il fatto che il Comune di Firenze non abbia ancora sciolto il nodo della partecipazione alla gara regionale. Rivolgiamo un appello al sindaco Renzi – conclude Falchi -: se ha davvero a cuore il futuro di Ataf e della mobilità della nostra città si prosegua il percorso di confronto e dialogo con le altre istituzioni e le organizzazioni sindacali al fine di salvare l’azienda mantenendola pubblica e lavorando all’integrazione regionale e non si scelga la via del ricatto.

Sel non la accetterebbe”. Eros Cruccolini vuole più chiarezza e chiede al presidente Bonaccorsi di “aggiungere particolari e documenti per capire e soprattutto la possibilità per i gruppi consiliari di avere la documentazione in modo che ciascuna forza politica possa fare le proprie valutazioni. Come maggioranza – ha specificato Cruccolini- avevamo aperto un dialogo con l’assessore regionale Luca Ceccobao perché fosse valutata la specificità fiorentina riguardo alla velocità commerciale degli autobus in rapporto alle altre città.

Ma il presidente Bonaccorsi continua a ragionare senza approfondire anche con la Regione. Mi viene spontaneo pensare, visto gli altri Comuni hanno dato la delega per la gara regionale, ma le aziende di trasporti di Siena, Pisa, Livorno si troveranno con gli stessi problemi di Firenze in materia di esuberi? Mi risulta che diverse organizzazioni sindacali hanno presentato proposte a cui non è stata data risposta. Mi meraviglia l’appello del presidente Bonaccorsi a mettere da parte la politica, le poltrone , le posizioni di parte e lavorare insieme, quando non si risponde alle proposte altrui, non si dialoga con l’ente regionale ma si è partiti mesi e mesi fa con l’idea di privatizzare e privatizzare deve essere”.

Il capogruppo di Sel mette poi in evidenza “un’incongruenza. Sul sito di Ataf è stato fatto una sorta di referendum rivolto ai cittadini che hanno scelto al 90 per cento il mantenimento pubblico dell’azienda. Mi chiedo – ha concluso Cruccolini- ma che l’hanno fatto a fare?”

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