Salta il Consiglio comunale su Ataf. Scintille tra Giani e Bonaccorsi

Il sindaco chiude la porta al Consiglio comunale sulla privatizzazione e la riunione tra i sindaci slittata a domani vanifica in parte il senso dello sciopero indetto dai lavoratori. Bonaccorsi arriva a Palazzo Vecchio, ma poi torna a casa.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2011 16:24
Salta il Consiglio comunale su Ataf. Scintille tra Giani e Bonaccorsi

Salta il Consiglio comunale sull'Ataf. I sindacati a Palazzo Vecchio, ma la discussione è stata posticipata, con molta probabilità a settembre. A darne notizia a poche ore dal Consiglio comunale è stato il sindaco Matteo Renzi: "Di cosa si parla oggi in consiglio, di Ataf? Non credo proprio - ha detto Renzi - Ataf è una bella realtà con 10 milioni di debito, quindi necessita di una riorganizzazione. Questi continui scioperi sono un atto di mancanza di rispetto verso i cittadini.

Noi vogliamo far sì che abbia un futuro. Domani ci sarà la riunione degli Amministratori e vedremo se sarà votato un atto ed in quali modalità. E' ovvio che se si deve vendere sia meglio farlo adesso, e non dopo la gara regionale che potrebbe far trovare Ataf in condizione di svantaggio" Tutto e tutti rimandati "probabilmente a settembre" dice il primo cittadino. Filippo Bonaccorsi, presidente di Ataf, è già sulla strada per Palazzo Vecchio quando apprende la notizia della mancata discussione in Aula e decide comunque di arrivare nel Salone dei Dugento dove rilascia alcune dichiarazioni: "Lo sciopero ha visto un'alta affluenza, ce lo aspettavamo.

Io sarei per allargare la fascia di garanzia del servizio perché arrivare fino alle 15 è roba da anni '50 adesso sanno tutti che si lavora fino alle 17. La ragione per cui dispiace per lo sciopero è il pensiero per gli utenti, ogni volta che se ne può fare a meno bisognerebbe sempre pensarci, poteva essere fatta una protesta in altre forme. Entrare nel merito poteva essere fatto ieri, non ci siamo mai tirati indietro. Si continua ad usare la tattica di spaventare i dipendenti con la storia dei posti di lavoro a rischio.

Si tratta di preoccupazioni inutili. Facciamo 3 milioni di km in meno da inizio anno eppure non abbiamo perso un posto di lavoro ed anzi abbiamo regolarizzato 47 precari, ragazzi giovani che si sono meritati il contratto a tempo indeterminato. La lotta al precariato la facciamo con i fatti" "Noi al momento siamo messi male - conclude Bonaccorsi - per questo abbiamo necessità di un privato forte, altrimenti alla gara regionale ci arriviamo con scarse possibilità di vincere, e l'azienda rischierebbe molto di più in quel caso" Già perché poi la Regione si è mossa con un meccanismo premiante che resta indigesto a Renzi: "La regione si è occupata di aiutare aziende in cui il biglietto dei singoli utenti incide molto meno sul servizio.

Faccio un esempio, a Firenze se un cittadino prende l'autobus il 50% del ticket contribuisce alla fornitura del servizio. A Grosseto è circa il 20%, a Siena il 34%.. siamo i migliori a Firenze eppure questo valore aggiunto non è stato riconosciuto" Ma in Regione c'è chi la pensa diversamente, anche sulla privatizzazione: "Io credo - ha sottolineato Renzi - che ognuno debba esprimersi sul proprio campo di azione. A me l'idea di questa Regione che debba decidere su tutto non mi piace molto" Alle 15 arrivano i primi dipendenti dell'Azienda reduci dallo sciopero di 24 ore indetto per oggi con il preciso scopo di essere presenti alla discussione prevista in Aula fin dagli ultimi giorni di giugno per approfondire l'argomento della privatizzazione.

Rimandati. La capogruppo Ornella de Zordo non ci sta ed interviene: "Di pedonalizzazione e di Ataf, due argomenti iscritti all'o.d.g. del Consiglio, non si è potuto parlare oggi per l'assenza comunicata all'ultimo momento del sindaco Renzi che avrebbe dovuto aprire il dibattito con una sua comunicazione. Su questiodue argomenti, che sono sulla stampa da settimane ma di cui mai il Consiglio si è occupato in modo serio, il Consiglio avrebbe oggi potuto dare indirizzi e formulare proposte, quale è il suo ruolo istituzionale.

Così non si potrà fare e ancora una volta ci ritroveremo a dover ascoltare le decisioni prese dal primo cittadino senza che il Consiglio abbia potuto esprimere in tempi utili una propria posizione. Crediamo che il ruolo stesso del Consiglio, già gravemente compromesso dalla legislatura vigente che lo ha svuotato di molte funzioni, venga ulteriormente espropriato delle poche rimaste. Crediamo anche che questa sia la strada per corrodere regole democratiche che l'amministrazione di una città come Firenze dovrebbe semmai ampliare.

Certo l'assenza è un modo per evitare il confronto con idee scomode, e magari con la presenza di lavoratori dell'Ataf che oggi avevano annunciato la presenza in aula; è anche un modo per prendere decisioni in luoghi che poco hanno a che fare con i rappresentanti democraticamente eletti dalla cittadinanza." Al presidente Eugenio Giani, che aveva diramato da un mese il calendario dei lavori con soddisfazione per le sedute monotematiche, è andata di traverso la decisione di Renzi "che rispetto ma non condivido".

Lo strascico è dedicato a Bonaccorsi, mentre sullo sfondo sale la protesta della delegazione degli operai di Ataf inviperiti per lo sciopero ignorato dal sindaco e dalla discussione saltata. "Ritengo sgradevole - ha commentato all'apertura del Consiglio, Giani - che il presidente Ataf sia venuto qui in Aula a rilasciare dichiarazioni ai media quando il mio dovere è adesso quello di spiegare ai consiglieri che l'argomento non può più essere affrontato per sopraggiunti motivi. Scriverò una lettera formale per denunciare l'accaduto ed informerò personalmente il sindaco di questa mia posizione" Ant.

Len.

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