Il 18 luglio si ferma Ataf, in Consiglio comunale si discute la privatizzazione

Non si sono mai fermati i dipendenti dell'azienda di trasporto dell'area fiorentina nella loro battaglia. Si fermeranno per essere tutti presenti alla discussione sulla privatizzazione prevista in Consiglio comunale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2011 15:13
Il 18 luglio si ferma Ataf, in Consiglio comunale si discute la privatizzazione

Il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani lo ha previsto nell'ordine dei lavori "Il 18 luglio parleremo di Ataf con un Consiglio monotematico sulla privatizzazione dell'Azienda" I sindaci dell'area si sono incontrati di recente per valutare ed approvare il Bilancio, positivo, ma fondamentalmente in perdita. Per chi conosce i numeri dal punto di vista ragionieristico l'avanzo di 9mila euro arriva sì dopo 50 anni di chiusure in passivo, ma lascia legati al carrozzone tutta una serie di elementi che comporteranno a breve una presa di posizione per poter ridimensionare il tutto.

La privatizzazione appare, anche ai sindaci meno convinti, l'unica via di uscita per un'azienda in difficoltà. "Se non fosse in difficoltà, non avrebbe senso venderla" continua a ripetere Gianni Gianassi. La Rsu del'Ataf ha proclamato uno sciopero dei lavoratori di 24 ore proprio per lunedì 18 luglio. Dopo le camminate, i cortei, le pedalate, gli accampamenti sotto Palazzo Vecchio in attesa di incontrare il sindaco Matteo Renzi, che campeggia all'interno di tutti i mezzi all'interno degli adesivi anti-privatizzazione, sono intenzionati ad essere tutti presenti. I dipendenti, come anche gli utenti, sono in attesa di conoscere la relazione dell'Advisor colui che è stato nominato per valutare i conti, decidere una strategia e dettare i tempi.

Ataf conta 1300 dipendenti ed il personale subirà qualsiasi contraccolpo, che si tratti di suddividere l'azienda o di venderla in blocco. La preoccupazione resta quella del privato che risponde al suo guadagno e non alla felicità del pubblico, "ne risentirà il servizio" è stato detto. In una città che riduce gli spazi di manovra, che disegna una situazione urbana puntata sull'ecologia ed i bussini elettrici, che spera ancora sulle Tramvie per escogitare nuove soluzioni di mobilità, servirà un accordo di ferro con eventuali imprenditori interessati. Per l'operazione occorrerà anche stabilire che fine faranno gli immobili come il deposito del viale dei Mille. Il personale si asterrà dal servizio dall'inizio alle 6, dalle 9:15 alle 11:45, dalle 15 e 15 a fine giornata. AL

Notizie correlate
In evidenza