Trasporti: una cabina di regia per la riforma?

Nuovo incontro questa mattina in Regione per discutere dei tagli del Governo al trasporto pubblico locale. Cosimi: “Impensabili risorse aggiuntive da parte degli enti locali”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2011 20:15
Trasporti: una cabina di regia per la riforma?

Una cabina di regia per lavorare alla riforma del trasporto pubblico locale. E' questa la risposta della Regione Toscana alle preoccupazione di Enti locali e forze sociali per i tagli del Governo al Tpl ed emersa questa mattina alla riunione del Tavolo tecnico regionale permanente sul trasporto pubblico locale, convocato dall'assessore Ceccobao con i rappresentanti di Upi ed Anci, le forze sindacali ed i rappresentanti delle aziende. Il tavolo ha affrontato la difficile situazione del trasporto pubblico locale, che si è prodotta dopo i tagli dell'Esecutivo nazionale, per dare continuità al lavoro di riparto delle risorse per il 2011 ed impostare la riforma del settore per il 2012.

I tecnici della Regione, rispondendo ad una precisa esigenza dei rappresentanti degli Enti locali e delle forze sociali, hanno ripercorso i provvedimenti che hanno permesso alla Giunta regionale di recuperare 188 milioni di euro, pari al 90% del fabbisogno per il servizio, salvando di fatto il trasporto pubblico in Toscana per il 2011. La Regione ha confermato la totale incertezza in merito ai 900 milioni promessi dal Governo all'ind omani della conferenza Stato-Regioni del 16 dicembre scorso, e l'assenza, ad oggi, di un criterio di ripartizione tra le diverse Regioni.

Anche considerando la percentuale storicamente attribuita ai trasferimenti per la Toscana, infatti, le eventuali ulteriori risorse del Governo sarebbero nettamente insufficienti e rimarrebbe un taglio di 34 milioni di euro. Di qui la proposta, da parte della Regione, di dare vita ad una cabina di regia per trovare soluzioni che consentano di superare difficoltà per il 2011 e, parallelamente, preparare la gare per il 2012. "In un momento così difficile -- ha detto l'assessore Ceccobao -, prima di parlare di esuberi ed alimentare un clima di apprensione, le aziende devono mettere in campo e presentarci un piano di razionalizzazione dei costi.

Dobbiamo sapere quanto si può recuperare dalla lotta all'evasione biglietti e dalla riduzione delle spese di gestione delle aziende. Così come aspettiamo di capire dalle aziende una previsione dei pensionamenti per i prossimi mesi, e quanto il problema degli esuberi sia riconducibile a problemi transitori legati ai tagli del Governo o strutturali." "La cabina di regia che abbiamo proposto oggi - ha continuato - servirà proprio a raccordare i vari soggetti, in modo da capire se ci sono provvedimenti economici che possano risolvere i problemi occupazionali".

Sul trasporto pubblico locale “per ciò che riguarda le risorse che i Comuni possono mettere a disposizione, sarà già un risultato apprezzabile se i bilanci comunali saranno nelle condizioni di mantenere gli stessi stanziamenti dell’esercizio 2010. Ipotizzare ‘…risorse aggiuntive degli Enti locali…’ è davvero un’ipotesi assolutamente non fondata e quindi impensabile”. È questo uno dei passaggi chiave della lettera che il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno, ha inviato all’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao, in risposta alla missiva recentemente spedita da quest’ultimo alle amministrazioni locali toscane.

Nella lettera Cosimi sintetizza il punto di vista dell’Associazione dei Comuni toscani sulla difficile fase del trasporto pubblico locale, a partire dalla riduzione delle risorse economiche, stimate in 24 milioni di euro, che richiede impegni concreti al di sopra delle reali condizioni di partenza delle finanze pubbliche: “Le risorse a disposizione del settore, se consideriamo il taglio operato dalla manovra finanziaria correttiva della scorsa estate, cui si è temporaneamente fatto fronte con uno straordinario finanziamento derivante dal ‘tesoretto’ dedicato alle politiche abitative, la riduzione comunque di poco oltre il 10% dei finanziamenti della Regione, le difficoltà dei bilanci di comuni e province che non potranno sicuramente aumentare il proprio contributo, sono sicuramente molte meno degli anni passati”.

In questo quadro, e di fronte all’eventualità che possano verificarsi esuberi di personale delle aziende “è necessario – aggiunge Cosimi – che la prevista introduzione di ammortizzatori sociali, così come ipotizzato nella prima versione del progetto di legge finanziaria della Regione, si faccia concreta, anche per contenere le conseguenze sociali ed economiche sui livelli occupazionali”. Per queste ragioni il presidente di Anci Toscana chiede una riflessione più approfondita rispetto alla destinazione delle risorse statali derivanti dall’intesa dello scorso 16 dicembre, rispetto alle quali non è ancora stata definita la ripartizione per regione: “Se condivido la valutazione politica secondo cui la responsabilità di tale stato di cose è tutta nazionale, in quanto pesano parecchio i tagli previsti dal DL 78/2010, ma anche le mancate riforme di questi anni, che hanno costretto i comuni a far ricorso a mutui per ripianare la spesa corrente del servizio di Tpl, procurando loro un ulteriore indebitamento – aggiunge il presidente di Anci Toscana – è altrettanto vero che le risorse aggiuntive non possono avere una provenienza locale in quanto la riduzione dei budget comunali è sotto gli occhi di tutti”.Sostanziale condivisione, invece, sulle prospettive 2012 per la riorganizzazione del settore: ”Anci Toscana ha sostanzialmente condiviso la scelta di mettere a gara un unico lotto di servizio, su ferro e su gomma, sul territorio regionale – afferma Cosimi – nella consapevolezza che ciò richiederà, in particolar modo alle aziende toscane del settore, un’ulteriore razionalizzazione del proprio modo di funzionare per costare di meno ed essere ancora più efficienti e, molto probabilmente, accordi e azioni unitarie fino alla, auspicata, vera e propria unificazione delle aziende pubbliche toscane di Tpl” e chiede a questo proposito la convocazione di un tavolo di armonizzazione, delle diversità esistenti tra aziende, organizzazioni a livello dei territori e condizioni dei lavoratori, da istituire tra Regione, Anci, Upi e sindacati.

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