Le testimonianze dei cittadini danneggiati dal blocco della mobilità

La Regione supporterà un dossier per una azione legale collettiva. Per l'emergenza neve quadruplicate le richieste al servizio di emergenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2010 14:38
Le testimonianze dei cittadini danneggiati dal blocco della mobilità

Firenze- Nonostante l’avviso neve non abbiamo visto, nemmeno sui viali, partire gli spargisale in modo da garantire lo scorrimento del traffico. Migliaia di litri di carburante spesi e dispersi nell’aria. Ore per fare qualche centinaio di metri. Trasporto pubblico con autobus fermi ai lati di ponti e strade. Incidenti stradali, cadute accidentali, bambini negli asili in luoghi non più raggiungibili dai genitori. Ambulanze e auto delle forze di polizia bloccate. Servizi pubblici chiusi in anticipo.

Una situazione da 8 settembre dove i cittadini si sono mobilitati per autogestirsi il traffico e per raggiungere casa o lavoro oppure i familiari. Eppure erano già giorni che sapevamo della straordinaria nevicata di ieri. Non e' possibile che tutta la citta' sia rimasta paralizzata e che non siano visti mezzi spargi sale. Non ci sono scuse accettabili, i mezzi spargi sale sarebbero dovuti essere all'opera fin da prima che iniziasse a nevicare. Inutile lamentarsi anche con i cittadini che hanno preso i mezzi privati dato che Ataf non e' riuscita a offrire un servizio nemmeno lontanamente adeguato all'emergenza.

E Gest ha fermato il servizio di tranvia per ragioni di sicurezza. Senza contare che almeno 5mila persone sono rimaste bloccate alla stazione di Santa Maria Novella di Firenze, dove si sono registrati ritardi dei treni a causa della neve, e dove per ore non sono transitati, ne' in arrivo ne' in partenza, gli Eurostar. La Protezione civile regionale ha aperto un posto di accoglienza e ristoro presso la Fortezza da Basso, per accogliere e sistemare per la notte le migliaia di persone bloccate nella stazione e su alcuni treni in attesa di poter ripartire.

E' ancora di forte disagio la situazione sul tratto toscano dell'A1, che tra Firenze e Arezzo e' ancora chiuso. Chiuse anche tutte le entrate in Autosole tra Roncobilaccio e il Valdarno. Sono in corso le operazioni per cercare di sbloccare le centinaia di automobilisti rimasti intrappolati da ieri sull'autostrada.

Ecco una testimonianza dal Centro PARENTI AMICI MALATI AUTISMO PSICOSI INFANTILE: "In via del Pesciolino a Firenze mi telefonano per dirmi che la neve sta incominciando ad attaccare e che sono preoccupati … Dico di allertare immediatamente l’autista nostro e le varie Misericordie per prelevare urgentemente gli utenti e portarli a casa (normalmente lasciano il centro alle 17).

L’autista mi telefona di li a poco dicendo che con le catene ha spaccato una ruota della sua auto e che sta aspettando il carro attrezzi, e nel frattempo la neve si sta alzando. Allora penso di allertare la Protezione Civile. Trovo un numero della Protezione Civile del CC carabinieri ma, dopo vari tentativi andati a vuoto per le linee sovraccariche, scopro che hanno inserito il fax. Allora provo a telefonare al 112 e dopo svariati tentativi riesco a mettermi in contatto, ma mi dicono che la zona di Via del Pesciolino è giurisdizione della Polizia.

Faccio il 113: ancora innumerevoli tentativi e riesco a parlare anche con loro (ma il tempo passa) e mi dicono di non poter fare niente, la città è bloccata …, e poi noi non siamo attrezzati per la neve: telefoni al 118 forse loro hanno dei mezzi adatti …, comunque se ci sono problemi ritelefoni. Al 118 (anche li è stato difficile connettersi) mi danno un numero della Protezione Civile (forse della Provincia). Sempre con estrema difficoltà alla fine riesco a sentire il telefono che squilla, ma dopo svariati squilli vengo dirottato sul centralino del Comune.

Loro mi danno il numero della Protezione Civile del Comune. È stato difficilissimo riuscire a collegarmi e parlare finalmente con un operatore della Protezione Civile del Comune al quale, per l’ennesima volta spiego la situazione di emergenza e di rischio con soggetti che da un momento all’altro, vista l’anormalità della situazione, possono innescate “comportamenti Problema” di difficile gestione. Mi risponde che non può farci niente, perché i mezzi della Protezione Civile sono impegnati nello spargimento del sale ma mi dice di stare tranquillo dal momento che forse fra 2 o3 ore smette di nevicare". "Con l'inizio della nevicata mia moglie si incammina verso le 14,30 a prendere l'autobus per Campi Bisenzio con il servizio Lazzi -racconta a Nove da Firenze un lettore- Trascorse due ore, durante le quali non è stato effettuato alcun servizio, riesce a contattare un amico che in fila presso la Fortezza le offre un passaggio per Campi Bisenzio.

Ore 16,30 inizia il calvario. Dopo quattro ore raggiungono via di Novoli, alle 21,30 sono in fila all'Osmannoro ed anche qui in direzione di Campi tutto bloccato. Allarmato per il tempo trascorso, contatto i Vigili di Campi Bisenzio alle ore 22,30 i quali riferiscono che all'Osmannoro, nel territorio di competenza del Comune di Sesto ci sono due automezzi fermi. Alle mie rimostranze mi suggeriscono di contattare i vigili del Comune di Sesto che sono competenti per il tratto di strada. Ore 22,45 al n.

telefonico dei vigili urbani si aggancia il fax in automatco senza avere nessuna risposta. Nel frattempo alla rotonda della Casa rossa deviano verso San Donnino. Miracolo: alle ore 24,15 raggiunge casa. Se per raggiungere Campi ci sono volute volute 10 ore mi chiedo in che paese viviamo?". La drammaticità della situazione creatasi ieri a Firenze è fotografata anche dal traffico di chiamate al 118, che ha registrato, a partire dalle ore 13 di ieri fino alle ore 8 di stamani, un picco di 2.721 richieste di intervento rispetto, ad esempio, alle 495 dello stesso periodo temporale del giorno 11.

Gli eventi registrati per effettivo bisogno, dalle 13 di ieri alle 8 di stamani, sono stati 1242, rispetto ai 370 del giorno preso a riferimento, l'11 dicembre scorso. Per 743 è stato sufficiente l'assistenza attraverso consigli telefonici, oppure l'attivazione di continuità assitenziale, o la richiesta ad altri enti di soccorso o alle forze dell'ordine. I rimanenti 499 sono stati invece caratterizzati per codice di emergenza: 72 codici rossi (rispetto ai 37 del giorno 11), 187 gialii (128 dell'11), 162 verdi (80 l'11), 78 bianchi (17 l'11).

Diffondendo queste cifre, che testimoniano l'impegno e la capacità di risposta del servizio sanitario fiorentino, l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha anche affermato che «tutte le strutture del servizio sanitario regionale sono pronte a rispondere al prevedibile aumento di interventi per traumi da cadute» causate dal permanere del ghiaccio sulle strade. Infuriati, i cittadini si sfogano sulle radio, sui siti internet, sulla bacheca di Facebook del sindaco: «Ma come l'avete gestita questa neve? Le previsioni erano chiare e non avete neanche pensato a mandare i mezzi spargisale o a mettere le catene sui bus Ataf?». Oltre duecento messaggi sulla posta elettronica del presidente della Regione testimoniano la reazione dei cittadini pesantemente danneggiati dal blocco della mobilità regionale.

L'indirizzo email enrico.rossi@regione.toscana.it è stato letteralmente preso d'assalto da chi ha immediatamente aderito all'invito rivolto ieri pubblicamente dal presidente a inviare testimonianze, foto e video su quanto accaduto. Moltissime anche le telefonate alla sala operativa della Protezione civile che ovviamente è rimasta sempre attiva. Il materiale servirà a costruire un dossier a partire dal quale i cittadini potranno avviare una class action di risarcimento, azione legale collettiva che la Regione intende supportare.

«E' ora di dire basta – afferma il presidente Rossi - Denuncerò chi non ha rispettato la nostra allerta, tempe stiva e dettagliata, chi non è intervenuto, chi non ha fatto il suo dovere, chi ha mostrato gravissima negligenza. Ora è il momento del dovere, questi fatti avvengono quando una intera società si deresponsabilizza. I cittadini possono fare molto, mettersi insieme per un'azione legale, la Regione Toscana sarà al loro fianco con strutture e attività di supporto». «Voglio anche ringraziare – dice il presidente – quanti si sono prodigati per alleviare i disagi, i ferrovieri toscani, i volontari, la Croce Rossa e i mezzi di comunicazione, specialmente le radio toscane, che hanno supplito ad una inaccettabile carenza di comunicazione da parte delle società che gestiscono i servizi».

Chi vuole contribuire alla raccolta della documentazione può mandare materiali al presidente Enrico Rossi, Piazza Duomo 10 Firenze, e mail enrico.rossi@regione.toscana.it. "Se corrisponde al vero chi ha consigliato il Presidente della Regione Toscana? -domanda Pier Luigi Ciolli del Coordinamento Camperisti- Perché il Presidente della Regione Toscana non fa verificare in quanti dei 257 comuni della toscana il sito internet sito internet del Comune consentiva e consente al cittadino, in tempo reale, di trovare gli aggiornamenti: sulle situazioni in atto che gli determinano interruzioni di pubblici servizi; sui comportamenti da adottare e percorsi alternativi in caso di blocchi stradali per vari motivi; sul numero e la qualifica del personale che il Sindaco ha messo in campo nelle ore precedenti, durante la crisi, dopo la crisi". "Firenze il giorno dopo la grande nevicata -commentano dall'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori- è poco vivibile e quasi paralizzata.

Ma la giornata soleggiata aiutera' a risollevarsi. Cosa non ha funzionato? Tante cose, ma e' presto per individuare le eventuali responsabilita' dell'amministrazione. Sono certe, invece, le colpe di Anas e Trenitalia e nonostante la class action annunciata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sia proceduralmente improponibile, sara' piu' che necessario pretendere provvedimenti e risarcimenti da questi soggetti. Una grossa responsabilita' il Comune pero' ce l'ha: non aver fatto politica di prevenzione e informazione a sufficienza, si' che ogni cittadino potesse dare il proprio contributo.

Gli strumenti, anche normativi, ci sono ma non sono conosciuti e le autorita' non vigilano sulla loro applicazione. Sul web di Comune e Provincia ci sono un po' di informazioni e inviti ma, per esempio, non si ricordano quelli che sono gli obblighi di ogni cittadino in una situazione del genere: rimuovere la neve dai marciapiedi; pulire la cunetta stradale; spargere il sale; aprire varchi nei passaggi pedonali; eliminare ghiacci pendenti dai balconi; rimuovere le auto parcheggiate a filo strada.

Stamane, in alcuni negozi della zona di piazza San Marco, dove sul marciapiede esterno c'erano lastroni di ghiaccio, abbiamo provato a ricordare questo obbligo... ci hanno guardato come marziani, e il ghiaccio e' rimasto li', con tanto di vigili che passavano ignorando la situazione. Per il resto, tranne rari casi, tutti i marciapiedi della citta' sono lastre di ghiaccio. Questo vuol dire che il Comune non ha fatto il suo dovere fino in fondo, informando i cittadini, e i risultati sono quelli della citta' immobilizzata".

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