Sequestrate a Firenze e Prato 50 opere contraffatte

Operazione del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2010 23:28
Sequestrate a Firenze e Prato 50 opere contraffatte

Cinquanta opere moderne contraffatte, a firma di quotati artisti contemporanei, tra i quali Modigliani, Morandi, Picasso, Kandinsky, Sironi e Appel, sono stati sequestrati dai militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze e del Comando Provinciale di Prato. Otto opere sono state sequestrate ad un privato di Firenze, risultato estraneo all'illecito e quarantadue presso le abitazioni di due pratesi, indagati per contraffazione. Le opere, di ottima fattura, qualora immesse sul mercato quali autentiche, avrebbero fruttato agli indagati oltre due milioni di euro. Nel giugno 2010 si è presentato ai militari del Reparto specializzato dell'Arma un cittadino fiorentino che, avendo acquistato otto opere contemporanee da due persone di Prato, ha richiesto di accertare, attraverso la consultazione della Banca Dati delle opere illecitamente sottratte, se le stesse fossero o meno da ricercare.

Le opere non sono risultate rubate, tuttavia i militari hanno nutrito dubbi sulla loro autenticità. Consultate le Fondazioni degli autori delle opere, i carabinieri ne hanno purtroppo accertato la falsità procedendo al sequestro. Gli accertamenti eseguiti hanno consentito di richiedere all'Autorità Giudiziaria due mandati di perquisizione a carico dei venditori. All'interno delle abitazioni i militari hanno sequestrati altri quarantadue dipinti contraffatti, corredati da fotografie professionali, pronti per essere venduti. Le cinquanta opere erano state acquistate a pochi euro dai due pratesi come riproduzioni per arredamento.

Vista l'ottima fattura dei dipinti, gli indagati avevano deciso di eseguire fotografie professionali, mettendo in evidenza le firme degli artisti ed i caratteri pittorici, per proporli in vendita, come autentici, a collezionisti privati preventivamente contattati, senza transitare da galleristi e venditori del settore, eludendo così i controlli sia delle Forze dell'Ordine che delle rispettive Fondazioni.

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