Trattative saltate e depistaggi: Mercato chiuso?

Molti degli uomini del Calciomercato viola hanno preso altre strade. D'Agostino e Boruc sono arrivati a Firenze e si sono già imposti al mister come possibili titolari. Ma il mercato non è ancora ufficialmente chiuso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 agosto 2010 12:33
Trattative saltate e depistaggi: Mercato chiuso?

Emiliano Insua era atteso al ritiro di Cortina, pareva cosa fatta, quasi nero su bianco, come firmare una copia già pronta e discussa attentamente, invece le trattative si sono interrotte, molto probabile che la Fiorentina abbia incontrato le difficoltà espresse dal presidente Genoano, Preziosi: "Troppo alte le richieste del giocatore". Valori che la squadra viola in questo momento, come ricordato a più riprese dal DS, non può permettersi di trattare puntando preferibilmente sul desiderio di giocare con la maglia viola addosso, senza particolari aspettative economiche. Il difensore argentino, Munoz doveva arrivare con il mercato di Gennaio 2010, ma così non è stato posticipando l'arrivo a fine anno, ma non è più arrivato, adesso è andato al Palermo, che ha preso anche Maccarone del Siena.

Anche quest'ultimo entrato per un attimo, come una meteora nel mercato viola quando è stato fermato Adrian Mutu, poi il caso Cassano ha oscurato altri pretendenti. Miguel Veloso dello Sporting Lisbona ha fatto gioire molti visto che si sarebbe trattato di un buon nome di mercato, nulla di fatto, il giocatore è andato al Genoa che ha acquistato anche Criscito e Ranocchia, due nomi non accostati troppo alla Fiorentina, ma sul secondo un pensierino lo avevano fatto in molti. Eduardo Salvio, giovane argentino che sarebbe stato utile in assenza del montenegrino Jovetic è passato dall'Atletico Madrid al Benfica, ma di lui mister Mihajlovic in una recente conferenza ha detto: "Se conosco Salvio? Chi? No, onestamente io conosco solo Savio" ad indicare che se anche fosse stato nelle mire societarie, certo non era atteso con trepidazione dal tecnico viola. Nella scorsa stagione tutto era pronto, sarebbe dovuto arrivare Salvio, poi è arrivato Savio Nsereko che è ritornato al Monaco. L'empolese Eder è passato al Brescia di Beppe Iachini, l'esterno che spinge molto e si propone al tiro, che già presentato così appare utile e lo impiegheresti comunque, ma sulla carta sarebbero tutti bravi, il buon DS esiste proprio per dividere le stoffe migliori dalla lana grezza. Alberto Aquilani, in forza al Liverpool, accostato ai viola e preferito ad altri nomi internazionali perché pronto al campionato italiano, nonostante i problemi fisici che lo hanno visto avere un rendimento altalenante, è andato alla Juventus. Per i viola resta in corsa l'idea Misimovic, il trequartista classe '82 della Bosnia-Erzegovina, il cui cognome sarebbe in linea con le aspettative di mercato che dall'ormai storico incontro dei tifosi con il Corvino Show è diventato il tormentone estivo, la "c" finale ha creato diversi giovani e sconosciuti talenti giocando di linguistica.

Ma tra poco si inizia a giocare sul serio ed il mercato è in dirittura d'arrivo. Corvino ha parlato di depistaggi, se di questo si è trattato, almeno per alcune delle situazioni non andate in porto, c'è da credere che l'abbia fatto apposta per affrontare il mare agitato del Calciomercato con altre strategie, lui che di mare se ne intende e che affonda le radici nel Salento, patria di accorti naviganti. Ad onor del vero la Fiorentina non affronta impegni internazionali ed è più appetibile una squadra che affronta una competizione che sia anche e soprattutto una vetrina per i giovani in cerca di successo, però nello spirito della relatività, l'ottica del tifoso medio è quella di impegnarsi per tornare al più presto ai livelli alti del Calcio, da qui il desiderio di una rosa competitiva, magari interrogandosi come in quel motto: "Ma come fanno i marinai?". A Pantaleo Corvino e Sinisa Mihajlovic spetta d'onere e d'onore la dimostrazione che una rosa forte può esserlo nello spirito, nella grinta, nella voglia di vincere sempre e comunque, nei giovani di talento, prima ancora che nel nome, in quei nomi che 'fanno' calciomercato. AL

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