Operazione antidroga a Prato. Finiscono in manette 3 magrebini

Complessivamente, la perquisizione dell’abitazione e degli arrestati consentiva di sequestrare la somma di 8.275 euro, provento dell’attività di spaccio e il rinvenimento di oltre 60 grammi di cocaina in parte già preparata per lo spaccio.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 luglio 2010 14:36
Operazione antidroga a Prato. Finiscono in manette 3 magrebini

Nel pomeriggio di ieri, martedì 13 luglio 2010, la sezione antidroga della squadra mobile di Prato, al termine di un mirato servizio volto a contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti, traeva in arresto i seguenti cittadini marocchini ritenuti responsabili dei reati di concorso in detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, concorso in spaccio di stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale: S. M., marocchino classe 1968, residente a Prato con regolare permesso di soggiorno; S.

K., marocchino classe 1974, residente a Prato con regolare permesso di soggiorno; S. M., marocchino classe 1981, domiciliato a Prato in fase di regolarizzazione. In particolare l’operazione è scaturita da una serrata attività investigativa ed informativa che indicava la presenza di alcuni cittadini magrebini abitanti al civico 39 di via delle Badie che avevano posto in essere una significativa attività di spaccio rifornendo di cocaina diversi assuntori italiani. In relazione a dette informazioni, nella giornata di ieri, veniva predisposto un accurato servizio di appostamento volto a verificare la situazione e procedere ad un intervento finalizzato all’identificazione dei sospettati.

Alle ore 18 circa la porta dell’abitazione oggetto di osservazione (una mansarda), veniva aperta da uno dei marocchini che prima di scendere dalle scale apriva lo sportello di un mobiletto posto proprio a fianco della porta d’ingresso, sul pianerottolo. Subito bloccato da uno degli agenti, nonostante la strenua resistenza di sottrarsi alla presa, veniva posto in sicurezza e condotto nell’abitazione dove veniva rintracciato ed identificato un secondo marocchino, in attesa dell’arrivo dei suoi complici.

Intanto altri operatori appostati fuori del palazzo seguivano i movimenti di un terzo marocchino (successivamente identificato per S.K.) che dopo aver preso contatti verbali con un ragazzo italiano entrava nel palazzo. Comunicata la situazione agli altri agenti appostati nell’abitazione, il predetto veniva osservato mentre apriva lo stesso mobiletto ubicato sul pianerottolo vicino alla porta della mansarda da dove prelevava una busta di plastica ed accedendo nell’abitazione con le chiavi. Una volta entrato, con sua grande sorpresa trovava ad attenderlo gli agenti di Polizia.

Tuttavia, nonostante il bloccaggio degli operatori opponeva una strenua resistenza rendendo necessario una decisa azione di intervento con altri operatori per averne la meglio. Nella busta prelevata, veniva rinvenuto e debitamente sequestrato un involucro in plastica bianca contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina per complessivi grammi 58.8 nonché una bilancina di precisione. Nel solito armadietto, venivano rinvenuti 19 piccoli involucri, costituenti microdosi del peso complessivo di 17.50 grammi di cocaina ed altra sostanza da taglio.

L’appartamento in questione, di circa 30 metri quadrati era costituito da una camera da letto ove erano sistemati gli effetti dei due marocchini (fratelli) all’interno della quale venivano rinvenute alcune buste di plastica utilizzate per il confezionamento dello stupefacente. Nell’altra stanza, la cucina, veniva rinvenuta la somma di 3.100 euro, vari telefoni cellulari e varie card telefoniche, verosimilmente usate dai marocchini per i contatti con i loro clienti. Nella solita stanza e precisamente in una valigia appartenente al S.K.

veniva rinvenuta la somma di 3.900 euro ed altri 570 addosso allo stesso. Complessivamente, la perquisizione dell’abitazione e degli arrestati consentiva di sequestrare la somma di 8.275 euro, provento dell’attività di spaccio. L’attività di spaccio degli arrestati e le responsabilità condivise dei reati loro contestati appariva indubbia in considerazione del fatto che la piccola mansarda, il cui contratto di affitto era stato stipulato da S.M., era il luogo ove lo stupefacente, conservato nel mobiletto posto fuori della porta d’ingresso ma annesso all’abitazione, veniva successivamente lavorato per il confezionamento delle dosi.

Inoltre, si aggiunge che durante le fasi dell’operazione, giungeva presso uno dei telefoni sequestrati una telefonata da parte di una cliente degli spacciatori. Un operatore di polizia fingendosi per il marocchino fissava un contatto con la cliente che posta dinanzi all’evidenza dei fatti dichiarava di aver già acquistato più volte dello stupefacente con una frequenza di due/tre volte alla settimana negli ultimi tre anni da uno degli arrestati. Tale versione, che evidenziava la significativa attività di spaccio del S.K., era altresì confermata dalle dichiarazione del ragazzo italiano, precedentemente contattato dall'uomo prima delle fasi del suo arresto.

Inoltre, si evidenzia che la fiorente attività di spaccio posta in essere dai marocchini arrestati era particolarmente attiva nella zona ovest pratese in particolare nelle adiacenze di via Montalese, ove diverse erano state le segnalazioni da parte degli abitanti ed esercenti commerciali della zona. Con i tre arresti di ieri, la Questura ha sicuramente stroncato l’attività criminale dei tre magrebini. Al termine dell’operazione i tre marocchini venivano tratti in arresto e messi a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

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