Terrorismo: le medaglie di vittima ai familiari di Fausto Dionisi

Nella ricorrenza De Martino:"La coesione istituzionale è la barriera più forte contro ogni insidia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 maggio 2010 22:52
Terrorismo: le medaglie di vittima ai familiari di Fausto Dionisi

Firenze, 9 maggio 2010- Il 20 gennaio 1978 l'appuntato della polizia di Stato Fausto Dionisi veniva ucciso durante uno scontro a fuoco con esponenti di Prima Linea che avevano assalito il carcere delle Murate nel tentativo di far fuggire alcuni compagni detenuti. Il 15 marzo 1979 l'appuntato dei carabinieri Niceta Caracuta moriva nel corso di un'operazione antiterrorismo condotta in una pensione di via della Scala. Entrambi lasciarono figli giovanissimi. Oggi sono stati insigniti in ricordo del loro sacrificio e "per gli alti valori morali espressi nell'attività prestata" dell'onorificenza di "vittima del terrorismo" conferita per la prima volta quest'anno dal Presidente della Repubblica ai cittadini colpiti dall'eversione armata.

La medaglia d'oro è stata consegnata ai familiari nel corso di una cerimonia che si è tenuta in Prefettura alla presenza delle maggiori istituzioni cittadine, civili e militari, tra le quali il presidente della Provincia Andrea Barducci, il vice presidente del Consiglio Comunale Salvatore Scino, sindaci e assessori dei comuni della provincia. Per il conferimento delle onorificenze è stata scelta la ricorrenza del 9 maggio, anniversario della morte di Aldo Moro, giorno dedicato alle vittime del terrorismo.

Sono 81 i riconoscimenti attribuiti oggi in tutta Italia, di cui sei in Toscana, consegnati oltre che a Firenze anche ad Arezzo, Lucca, Massa e Pistoia. "La nostra presenza accanto alle famiglie delle vittime del terrorismo vuole sottolineare - ha detto il prefetto Andrea De Martino - l'impegno di tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche ad operare sempre in piena e condivisa unità di intenti. Sono convinto che la coesione istituzionale è la barriera più forte e sicura contro le insidie che gravano sulla nostra società, dalle più piccole forme di illegalità fin alle più gravi aberrazioni del terrorismo.

E' così che negli anni settanta le istituzioni seppero rispondere agli attacchi della violenza politica armata - ha proseguito De Martino - e con la stessa forza occorre lavorare anche oggi per governare le minacce che gravano sulla nostra società". Le medaglie sono state ritirate dalla vedova dell'appuntato Dionisi, Mariella Magi, e dal figlio dell'appuntato Caracuta, Antonio. Alla cerimonia hanno partecipato anche l'Associazione dei familiari delle vittime di via dei Georgofili, la cui presidente Giovanna Maggiani Chelli ha fatto un breve intervento, e l'associazione Memoria di cui è presidente la vedova Dionisi. (sl)

Notizie correlate
In evidenza