Orientare l’attività ispettiva per incrementare i controlli al fine di svelare tutte le irregolarità vigenti nelle cooperative. Questo è l’obiettivo di Confcooperative Firenze-Prato che, insieme alle altre due centrali cooperative Legacoop ed Agci, dal 2007 è parte dell’Osservatorio provinciale della Cooperazione per far fronte al problema delle cooperative cosiddette “spurie” che, non aderendo a centrali cooperative, sono meno soggette a controlli.
“Le nostre associate ricevono regolarmente i controlli dei Revisori, tra l’altro, alla verifica della correttezza del trattamento dei lavoratori mentre le altre, che dovrebbero comunque ricevere i controlli dagli organi preposti dal Ministero delle attività produttive, non ricevono la visita degli ispettori con cadenza periodica, potendo quindi instaurare, con più facilità, dei rapporti di lavoro irregolari”, ha spiegato il direttore di Confcooperative Firenze-Prato Carlo Mortini. Grazie all’attività di monitoraggio che l’Osservatorio può svolgere in relazione alla corretta applicazione della Lg.
N°142/2001, è stato avviato un percorso che ha accertato che effettivamente esistono molte situazioni di irregolarità e sfruttamento dei lavoratori, non corrispondenti ai requisiti mutualistici propri del mondo cooperativo: “Soprattutto in questo periodo di crisi economica è giusto che vengano incentivate quelle cooperative che, pur nelle difficoltà, non cercano scappatoie fiscali ad un minor costo, ma garantiscono ai propri soci corrette condizioni di lavoro”, ha concluso Mortini. Le iniziative volte all’orientamento dell’attività ispettiva dell’Osservatorio provinciale della Cooperazione di Firenze, hanno fatto emergere, con un controllo a campione effettuato negli ultimi mesi su 15 cooperative del settore logistica e movimentazione merci, irregolarità per tutte le imprese: sono state riscontrate, infatti, evasioni contributive e violazioni penali per somministrazione non in regola.
Tali verifiche hanno portato ad un recupero di contribuiti e premi, al netto delle sanzioni, pari a 114.000 euro e di oltre un milione di euro, per quanto riguarda gli accertamenti inerenti l’Inps e l’Inail.
