Confcooperative Firenze-Prato: “Occorre cambiare passo con la cooperazione”

Si è svolta a Palazzo Vecchio l’assemblea annuale dell’associazione per festeggiare il sessantesimo anniversario della nascita dell’ente territoriale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2009 16:07
Confcooperative Firenze-Prato: “Occorre cambiare passo con la cooperazione”

Cambiare passo con la cooperazione. Questo il messaggio lanciato stamattina da Confcooperative Firenze-Prato, durante l’assemblea annuale dal titolo “Crisi economica e sociale: una svolta con la cooperazione”, organizzata nell'ambito delle celebrazioni per il Sessantesimo anniversario della nascita dell’ente territoriale. “Per uscire dall’attuale crisi economica e sociale, occorre investire su modelli di imprese come i nostri, che uniscono efficienza imprenditoriale, condivisione e sussidiarietà - ha detto il presidente di Confcooperative Firenze-Prato Stefano Meli -.

La giornata di oggi vuole essere, però, anche un riconoscimento del cammino virtuoso di tante cooperative fatte in questi sessant’anni e una ricerca delle motivazioni per continuare con fiducia la nostra attività”. Meli ha pure ricordato che l’associazione rappresenta tipologie cooperative centenarie (quelle di credito, quelle agricole, quelle di consumo, quelle di lavoro) e altre nate in anni recenti (abitazione, sociali, culturali, turistiche, farmacie), con una quota di amministratori più giovane e con più donne rispetto alle società di capitali: “nostro dovere è quindi la promozione di questo modello di impresa – ha proseguito il presidente - quale ricchezza della comunità in cui operiamo”. Questa assemblea segna per altro l’inizio di un periodo di riorganizzazione dell’associazione: entro i prossimi sei mesi infatti le cooperative appartenenti all’ente territoriale saranno chiamate a ridefinire gli organi delle Federazioni di Settore regionali e nazionali.

Occorrono però, secondo Confcooperative Firenze-Prato, alcuni passaggi obbligatori per non ripetere gli errori fatti: cambiare quelle ‘regole del gioco’ che non hanno funzionato e hanno consentito il predominio della finanza sull’economia reale, senza limitare l’influenza dominante delle grandi imprese multinazionali e senza tutelare le vere origini dei prodotti. Bisogna poi puntare sulla centralità del lavoro, uno dei punti su cui Confcooperative Firenze-Prato si impegna da sempre, invitando le imprese associate, nonostante la difficile situazione economica, a continuare a salvaguardare il proprio personale con contratti regolari, anche se ad alti costi.

Infine bisogna operare per uno sviluppo sostenibile che non ragiona nel “qui ed ora” bruciando risorse, ma che lascia ai figli un ambiente migliore di quello che hanno trovato i padri. Dopo Meli sono intervenuti Vasco Galgani, Presidente Camera di Commercio Firenze, Dario Nardella, vicesindaco di Firenze, Raffaele Vignali, Vicepresidente Commissione attività produttive Camera dei Deputati, Maurizio Gardini, Presidente Fedagri Confcooperative. Al termine degli interventi, sono stati premiati, con dei riconoscimenti, alcune cooperative iscritte all’associazione e i dirigenti dell’Unione Provinciale di Confcooperative che in questi sessant’anni si sono succeduti alla guida dell’ente.

I premi sono stati consegnati ai rappresentati del sistema Bcc, Banche di Credito Cooperativo, a Davide Boccolini della cooperativa agricola di Legnaia, a Maurizio Vettori, della cooperativa di consumo Cintoia Alta 1920, a Giuseppe Gori della coop. Autotrasporti pratese e a Carlo Barducci della coop. Libertas Quaracchi. Fra i presidenti premiati Giovanni Ciabatti, Maurizio Vigiani, Sergio Querci, Stefano Corso, Stefano Cavini, tutti deceduti, e Bruno Cavini, che ha ritirato il premio.

Fra i direttori Pietro Fabbri e Viano Vannucchi, scomparsi, Mariagrazia Vigiani, Franco Cervelin e Luigi Gori, presenti alla premiazione.

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