Amara Firenze, addio ai dolci di piazza della Libertà

Una rivendita storica che nasceva come ingrosso di dolciumi mentre in piazza giravano i carretti delle caramelle

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 maggio 2017 15:59
Amara Firenze, addio ai dolci di piazza della Libertà

Non è colpa della crisi, ma dell'età. "Andiamo in pensione" esclama la titolare della rivendita di golosità in piazza della Libertà a Firenze."Questo locale c'è sempre stato. Io sono la titolare da 30 anni, ma ero già alla terza generazione di dolciumi quando ho preso in gestione il locale che era nato come ingrosso di cioccolata e caramelle". Tanti i ricordi che si accavallano mentre non sembra mancare la voglia di tenere in ordine il negozio nonostante la svendita, visto che la signora sorridente continua a pulire il bancone in vetro, talmente trasparente da non avvertirne la presenza.Le 'chicche' in piazza ci sono sempre state sin dalla nascita della rivendita che riforniva gli alberghi mentre nella piazza, diventata oggi una mera rotonda per il traffico cittadino, si alternavano carretti di caramelle e gelati.Piazza della Libertà rievoca numerosi episodi legati alla vita di Firenze ed anche la cinematografia non manca, con la corsa dei Giancattivi Benvenuti, Nuti e Cenci che scappavano agli agenti della Municipale in Ad Ovest di Paperino attraversando la passerella che fino gli anni '90 collegava i due marciapiedi del viale Matteotti.Ci lascia una Firenze un po' più amara? Sorride la titolare, lascia a malincuore l'attività che ha dato tanto all'intera famiglia e si dispiace soprattutto per i colleghi che non ci sono più.

"Eravamo in diversi a Firenze, ricordo i locali di via Nazionale e tanti che han chiuso in centro storico".Per un'attività che chiude lasciando il passo a quanto vorrà proporre il nuovo commercio su strada, resta indubbiamente una piazza importante di Firenze che nella sua straordinaria bellezza architettonica, dalla porta San Gallo alla fontana all'enorme porticato che la circonda quasi completamente, poco merita il ruolo di intralcio tra un viale e l'altro della città cui oggi è stata relegata.Una Firenze amara non solo di caramelle.

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