Alluvione: Mazzeo e Sostegni a Fucecchio

Da Marina di Pisa l'allarme degli imprenditori. E la Cisl: "Troppe lentezze sugli ammortizzatori sociali"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2023 15:21
Alluvione: Mazzeo e Sostegni a Fucecchio

Firenze – Nel Valdarno Inferiore, Fucecchio è stato tra i Comuni più colpiti dalla terribile alluvione che si è abbattuta sulla Toscana il 2 e 3 novembre scorsi. A distanza di 10 giorni la conta dei danni è ancora in corso mentre famiglie e aziende sono in attesa di risposte e risorse per ripartire.

Se è doveroso manifestare vicinanza e solidarietà a cittadini e imprenditori, lodare il lavoro dell’amministrazione comunale e del servizio di Protezione civile senza scordare il prezioso aiuto dei volontari e la catena di solidarietà che si è sviluppata, capire l’entità dei danni e assicurare l’arrivo delle risorse necessarie, diventa la priorità.

Per questo il presidente dell’Assemblea legislativa della Toscana Antonio Mazzeo e il consigliere regionale di zona Enrico Sostegni sono stati stamani, lunedì 13 novembre, a Fucecchio per un sopralluogo dove l’esondazione del Rio di Fucecchio e del Rio Vallebuia hanno mandato sott'acqua moltissime case del capoluogo e delle località di Botteghe e Ponte a Cappiano.

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Accompagnati dal sindaco Alessio Spinelli, hanno potuto verificare lo straordinario lavoro fatto: “Sono voluto venire a Fucecchio per testimoniare la vicinanza e la solidarietà dell’Assemblea legislativa ai cittadini e alle imprese colpite, all’Amministrazione comunale e agli operatori della Protezione civile. Col sindaco Spinelli abbiamo parlato di quello che è accaduto e siamo stati sui luoghi dove i rii sono esondati” - ha dichiarato il presidente Mazzeo.

“Mentre ancora si sta cercando di capire la reale entità dei danni, che è enorme, evidentemente, l’appello che faccio a tutti i livelli istituzionali è di impegnarsi, ognuno per le proprie competenze, affinché le operazioni di ricostruzione, di ripristino dei luoghi, la riattivazione delle imprese e le opere che prevengano il ripetersi di eventi del genere, possano essere messe in moto prima possibile. Per questo servono da parte del Governo le risorse necessarie a famiglie e aziende. Il mio auspicio è che arrivino e siano stanziate in tempi rapidissimi” ha aggiunto sottolineando la necessità di “non scordarsi di quelle zone colpite meno violentemente dall’alluvione ma che hanno comunque subito ingenti danni”.

La conta dei danni è necessaria anche per Sostegni: “Quantificare, nel dettaglio, è adesso la priorità per quantificare i ristori da finanziare, a partire dal quei Comuni che hanno progetti esecutivi pronti da appaltare” ha spiegato.

“Abbiamo parlato dei danni subiti dai cittadini nelle proprie abitazioni, della possibilità di accedere ai fondi per le famiglie colpite ma anche e soprattutto dei progetti che il Comune di Fucecchio ha già pronti per la realizzazione di due casse di espansione. Una lungo il Rio di Fucecchio, che raccoglie le acque provenienti dalla Valbugiana e dalla Valpinzana, e una lungo il Rio Vallebuia. Due opere che metterebbero in sicurezza le zone residenziali colpite dalle esondazioni del reticolo idraulico minore lo scorso 2 novembre” ha dichiarato Spinelli ricordando che i progetti “erano stati inseriti dal Comune anche nei bandi per accedere a fondi Pnrr ma non sono stati finanziati dal Governo”.

Sempre accompagnati dal sindaco, Mazzeo e Sostegni si sono recati sui luoghi maggiormente colpiti dagli allagamenti sia per vedere di persona la situazione sia per incontrare alcuni cittadini della zona che, hanno sottolineato durante l'incontro, si aspettano un aiuto da parte del Governo. A Fucecchio, infatti, si calcolano danni per svariati milioni di euro visto che l'acqua ha danneggiato in maniera molto significativa alcune centinaia di abitazioni nelle zone adiacenti i due corsi d'acqua esondati ma anche in altre zone, a causa della mancata ricezione della pioggia da parte del sistema fognario.

“Bene la richiesta di ristori e sgravi fiscali, bene la richiesta di un decreto del governo simile a quello dell’Emilia Romagna, ma sul fronte degli ammortizzatori sociali troppo poco si dice e troppo lentamente ci si muove. Non c’è tempo da perdere. Occorre da subito predisporre gli strumenti.” A dirlo è il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, in merito agli interventi a sostegno dei lavoratori delle zone colpite dalle alluvioni dei giorni scorsi.

“Dopo l’emergenza – spiega Franchi - sono iniziate le stime dei danni: i primi dati di Confindustria, Confartigianato e Cna, usciti nel fine settimana, evidenziano un 20% di imprese sul totale di quelle operanti nel territorio con danni sulla attività produttiva molto importanti; solo per il settore manifatturiero Confindustria parla di un bacino di addetti di 3.500 lavoratori legati alle aziende in difficoltà. Se a queste si aggiunge il dato di Confartigianato e Cna, solo per Prato il rischio che altrettanti lavoratori e famiglie si trovino dalle prossime settimane in crisi, con l’azienda ferma, è assai probabile.

C’è poi tutto il settore dei servizi legati al commercio, in cui oltre il 25% delle imprese coinvolte, secondo la Confcommercio di Prato, ha sospeso l’attività.”“C’è bisogno – prosegue il segretario Cisl - non solo di cassa integrazione, ma di un ammortizzatore sociale unico, che a partire dal 2023 rappresenta uno strumento alternativo ma più estensivo e rispondente ai problemi che l’alluvione ha creato anche sul versante occupazionale per tutti i settori. La Cisl Firenze-Prato lo ha detto in tutti gli incontri, in Comune e verso la Regione Toscana.

Se fortunatamente il commissario per l’emergenza è già stato nominato nella persona del presidente Giani, si avviino subito le procedure. Non è il momento di esitare per paura del danno di immagine, è il momento di predisporre ogni misura in via cautelativa. Lo si faccia adesso o sarà troppo tardi.”

Sono già trascorsi dieci giorni dall'evento più drammatico degli ultimi decenni, ma a Marina di Pisa la situazione resta assolutamente critica.

Preoccupa il maltempo, e una situazione generale di inerzia e di abbandono – nelle parole di commercianti e abitanti. “A parte qualche piccolo intervento, qui tutto è fermo a dieci giorni fa – denuncia la presidente del Ccn di Marina di Pisa Simona Rindi: la cosa fa impressione, al limite del surreale, non si vede nessuno a lavorare e ripristinare un minimo di decoro. Ho continue segnalazioni di commercianti e residenti, intanto via Repubblica Pisana è ancora chiusa nel tratto che va dalla gelateria fino all'incrocio con via Duodi. Le ghiaie restano sulla strada, e nessuno fa niente. Ci sentiamo abbandonati e lavorare in queste condizioni è impossibile”.

Uno stato d'animo condiviso da Barbara Benvenuti, presidente del direttivo Confcommercio di Marina di Pisa, ancora impegnata nella conta degli ingentissimi danni del bagno Foresta: “Non so darmi una spiegazione, ma dopo la mareggiata nessuno è intervenuto a sistemare quello che è possibile sistemare. Il parcheggio del ristorante Barbarossa è ancora sommerso di ghiaia e di detriti, con un effetto tsunami davvero impressionate. Spero che almeno prima di Natale l'amministrazione intervenga a ripristinare un minimo di decoro”.

Barbara Benvenuti non nasconde i timori di una prossima libecciata: “Saremmo totalmente senza difese, con il rischio di subire ulteriori danni. Intanto non abbiamo certezze sulle modalità per richiedere i ristori. Eppure sarebbe importante saperlo quanto prima, così da documentare adeguatamente i danni e procedere poi con le ristrutturazioni. Ma senza indicazioni tecniche più precise da parte della regione toscana, si rischiano ulteriori rallentamenti”.

“C'è fango ovunque, in alcuni punti di via Repubblica pisana la strada sprofonda e con essa i marciapiedi – conclude preoccupata Simona Rindi: in più, gli alberi non sono stati potati, sporcano strade e fogne e rischiano di spezzarsi con le prossime libecciate. Ci sono tante situazioni critiche, certo non si può continuare a lasciare Marina in questo stato!”.

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